Preventivi 2002: intervista a Patrizia Pesenti

La sanità, lo sappiamo, è da tempo chiamata a giostrare contro premi assicurativi che continuano a lievitare. Un tempo si parlava solo dell’assicurazione di base. Un tempo. La scorsa settimana è avvenuta una svolta segnata da una sentenza emessa dal Tribunale federale delle assicurazioni di Lucerna su un ricorso presentato dalla cassa malati ginevrina Assura. Ecco la novità: quella sentenza stabilisce che lo Stato dovrà contribuire a finanziare anche le ospedalizzazioni nelle classi privata e semiprivata (oltre quella di base). Questo, è ovvio, comporterà spese straordinarie per il Cantone. Abbiamo colto l’occasione per porre qualche domanda alla consigliera di Stato Patrizia Pesenti, direttrice del Dipartimento delle opere sociali (Dos), per capire in che modo questa spesa inciderà sulle casse statali. E per discutere l’opportunità o meno di procedere oltre nella politica degli allegerimenti fiscali. Si calcola che in seguito alla sentenza del Tribunale federale delle assicurazioni sul ricorso della cassa malati ginevrina Assura la spesa ospedaliera statale verrà portata a 210 milioni di franchi annui: alla luce di questo nuovo fatto occorre rivedere la politica finanziaria? Penso soprattutto all’opportunità di mantenere il quarto pacchetto di sgravi fiscali, il cui esame è comunque stato rinviato a gennaio. La politica di defiscalizzazione andrebbe senz’altro ripensata. Ma non soltanto alla luce della sentenza del Tribunale federale delle assicurazioni. Semmai quanto deciso dai giudici di Lucerna costituisce un elemento in più per cambiare rotta. Nel Piano finanziario 2000-2003 si prospetta un taglio alla spesa pubblica corrente di 120 milioni e al tempo stesso si ribadisce la sopportabilità, per le casse del Cantone, di quella che non può più essere definita una politica fiscale, ma una vera e propria crociata fiscale, attuata in un contesto economico e finanziario che sta cambiando velocemente. I fautori di questa crociata, fondata su una politica di continua defiscalizzazione, si rifiutano di verificare la sopportabilità di ogni taglio di imposte.Verrebbe da pensare che l’obiettivo non è cercare la compatibilità dei tagli fiscali con le finanze dello Stato, ma proporre sgravi proprio perché non sopportabili, obbligando l’ente pubblico a ridurre servizi essenziali per il cittadino. E in questo sta l’aggressività di una politica finanziaria e fiscale proposta il disegno politico di sottrarre risorse allo Stato, rendendo poi ineluttabile la rinuncia a compiti fondamentali e servizi a favore dei cittadini. Ma chi propone sgravi, dovrebbe anche dire a che cosa è pronto a rinunciare. È il cittadino che deve decidere se vuole pagare meno imposte e pagare di tasca propria sanità, scuole, sicurezza sociale e altri servizi. Visto che si parla di un aumento della spesa sanitaria e nel contempo il Governo pianifica tagli della spesa pubblica per 120 milioni di franchi, è possibile che il Dipartimento che dovrà affrontare le difficoltà maggiori sarà proprio il Dos? Sì, è possibile e le conseguenze per i cittadini, penso in particolare alle fasce più deboli della popolazione, potrebbero essere pesanti. Soltanto qualche cifra. Ogni anno il Dos spende circa 800 milioni. Soltanto il 3% di questo importo è assorbito da spese amministrative. Il 97% della spesa è destinato al finanziamento di servizi essenziali forniti ai cittadini. Ospedali, case per anziani, istituti per invalidi, servizi per minorenni ecc. Il 60% della spesa cantonale è poi costituita da contributi versati direttamente ai cittadini (Avs, invalidità, prestazioni complementari, sussidi ai meno abbienti per i premi delle casse malati, assegni familiari, ecc). Ecco perché il Dipartimento da me diretto corre il rischio di pagare, ma soprattutto di far pagare ai meno favoriti, un alto tributo sull’altare dell’austerità finanziaria e di una politica di defiscalizzazione che ci porterà ad affrontare il periodo di crisi che si preannuncia con le casse vuote. Una politica chiaramente irresponsabile.

Pubblicato il

14.12.2001 04:30
Sabina Zanini
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