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Amianto

Prescrizione, la Svizzera volta pagina

di

Claudio Carrer

Berna non ricorrerà all’ultima istanza della Corte europea dei diritti dell’uomo contro la sentenza dell’11 marzo scorso che ha condannato la Confederazione per la sua prassi in materia di prescrizione nei confronti delle vittime dell’amianto. Così ha deciso, d’intesa con la responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia Simonetta Sommaruga, l’Ufficio federale di giustizia. La decisione dei giudici di Strasburgo assume così carattere definitivo e da subito tutti i tribunali svizzeri dovranno metterla in pratica.

Ciò significa che nessun giudice potrà più rifiutare di esaminare le pretese di risarcimento e di riparazione del torto morale (per esempio nei confronti dell’ex datore di lavoro) di una vittima dell’amianto solo perché i danni subentrano molti anni  (anche 30-40) dopo l’esposizione alla fibra killer.
Finora la giurisprudenza svizzera ha infatti sempre interpretato in modo restrittivo le regole sulla prescrizione (istituto che definisce il periodo di tempo entro il quale si può far valere una pretesa davanti a un’autorità giudiziaria), calcolando i 10 anni previsti dalla legge a decorrere dall’ultima esposizione continuativa e non, come logica vorrebbe visti i lunghi tempi di latenza delle malattie asbesto-correlate e come si dovrà fare, da quando viene scoperto il danno.
L’effetto concreto della sentenza sarà dirompente: oltre un migliaio di casi liquidati come prescritti negli ultimi anni si potranno riaprire e altri centinaia verranno avviati.   

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Giovedì 5 Giugno 2014

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Amianto
26.03.2014

di 

Claudio Carrer

Silenzio: ora parlano le vittime. Dopo la storica sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che costringerà la Svizzera a rivedere le sue norme in materia di prescrizione e che consentirà finalmente ai lavoratori e ai cittadini avvelenati dall’amianto utilizzato in passato dalle aziende elvetiche di far valere le loro giuste pretese di risarcimento, molte persone colpite tornano a sperare nella giustizia e ritrovano il coraggio di alzare la voce, di formulare rivendicazioni all’indirizzo della politica e dei responsabili della tragedia. A cominciare da quella che chiede la costituzione di un Fondo nazionale d’indennizzo per tutte le vittime dell’amianto.

Sentenza della Corte europea
12.03.2014

di 

Claudio Carrer

Per le di vittime dell’amianto a cui da decenni i tribunali svizzeri negano sistematicamente ogni forma di risarcimento invocando l’intervenuta prescrizione dell’azione civile, si fa concreta la speranza di ottenere finalmente un minimo di giustizia, dopo la storica sentenza emessa martedì a Strasburgo dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. Una sentenza che esprime un giudizio severo sulla giurisprudenza e sulle leggi del nostro paese e che obbligherà a un cambiamento di rotta. Almeno un migliaio di casi potrebbero essere riaperti e riesaminati e altrettanti avviati.

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