La simbolica distruzione delle armi da parte del PKK, che per oltre 40 anni ha combattuto per i diritti della minoranza curda in Turchia, significa fine della lotta armata e l'inizio di un processo di pace, che resta un'incognita. Il punto centrale è il vero riconoscimento dei diritti dei curdi a vivere in un ambiente democratico in Turchia, Siria e Iran.