Pigioni contestabili

La penuria di alloggi vuoti a disposizione del popolo degli inquilini è una certezza statistica nel nostro Cantone.
Le pigioni, nell'ultimo trimestre dell'anno scorso, sono aumentate dell'1,7 per cento e, su base annua, del 3,5.
Dal punto di vista qualitativo, il parco alloggi da reddito non raggiunge la sufficienza: ricordiamo che le pigioni sono spesso sproporzionate rispetto al confort abitativo.
Nel frattempo, in base ai dati dell'Ufficio di statistica del Canton Ticino, il mattone "vola": si registra un aumento del numero di abitazioni nuove.
Sulla base delle classiche leggi di mercato, la variazione delle pigioni in relazione alle regole della domanda e dell'offerta è falsata proprio a causa della penuria di alloggi: ne deriva che i proprietari hanno la possibilità di adeguare le pigioni in maniera esponenziale. Ci sono dei casi, per esempio, in cui l'inquilino si vede proporre un aumento alla scadenza contrattuale oppure quando un nuovo inquilino prende possesso dell'alloggio come subentrante si vede sottoporre un nuovo contratto con una netta maggiorazione della pigione.
Si tratta evidentemente di situazioni da cui l'inquilino non ha vie d'uscita causa l'urgenza che ha di trovare una casa e deve accettare le condizioni che gli vengono sottoposte da chi dispone di alloggi liberi.
Ricordiamo che è possibile contestare la pigione iniziale nei primi 30 giorni dalla consegna del bene locato e che è possibile chiedere quale era l'importo della pigione pagata dal precedente inquilino.
In ogni caso, quando diminuisce il tasso ipotecario relativo alle pigioni, è opportuno che l'inquilino verifichi se ha diritto a richiedere una riduzione della pigione.
Il nuovo tasso ipotecario di riferimento è entrato in vigore il 2 dicembre 2010 ed è pari al 2,75 per cento.
Con la diminuzione del tasso ipotecario l'inquilino può chiedere una riduzione della pigione, se il contratto è stato stipulato o se l'ultimo adeguamento è avvenuto quando il tasso di riferimento era superiore.
La procedura per far valere questo diritto è molto semplice: occorre inviare al proprietario una lettera raccomandata, rispettando il preavviso di disdetta, in cui si chiede la riduzione della pigione per la prossima scadenza contrattuale.
Il proprietario deve prendere posizione durante i successivi trenta giorni. Scaduto il termine, se la presa di posizione non soddisfa l'inquilino o se la richiesta di diminuzione è rimasta lettera morta, l'inquilino può rivolgersi nei 30 giorni seguenti all'ufficio di Conciliazione competente.
Per ogni ulteriore informazione ci si può rivolgere ai consulenti delle sedi regionali dell'Associazione svizzera degli inquilini.

Pubblicato il

28.01.2011 14:30
Manuela Puggioni