Perché vogliono meno regole

Il Partito liberale (Plr) ha deciso di lanciare un'iniziativa popolare per la semplificazione delle leggi e per una loro applicazione efficiente. "Stop alla burocrazia!" il suo titolo. Dicono, i liberali, che i cittadini sono vessati dalle leggi e dalla burocrazia. Se è vero, il Plr dovrebbe per prima cosa recitare il mea culpa: fino a 15 anni fa era il partito che dominava la politica federale e di gran parte dei cantoni svizzeri. Qualche responsabilità, nell'aver creato questa giungla normativa che, dice il Plr, ci asfissia, dovrà pur ammetterla.
Questa nuova inizativa del Plr assomiglia tanto all'ultima lanciata dal partito di Fulvio Pelli, quella che voleva togliere il diritto di ricorso alle associazioni ambientaliste. Entrambe sono spacciate come iniziative nell'interesse della maggioranza della popolazione. In realtà esse mirano a favorire gli interessi di una piccola fascia di popolazione, quella che da un sistema normativo ben sviluppato si sente limitata nella sua assoluta libertà di fare affari come più le garba. Non è un caso che questa iniziativa nasca mentre il tracollo del sistema finanziario mondiale ha reso a tutti chiara la necessità di più regole e di più controlli sulle attività bancarie.
L'iniziativa del Plr ha un che di facile populismo leghista. Mentre lascia credere di poter risolvere in maniera semplice un grave problema di tutti, cura in realtà gli interessi di pochi. Significativi sono gli esempi che lo stesso Plr fa. Dice che si potrebbe abolire i tre tassi differenziati dell'Iva, un vecchio cavallo di battaglia dell'ormai ex consigliere federale Hans-Rudolf Merz che, con il pretesto della semplificazione, voleva fare un ulteriore regalo fiscale ai ricchi. Altro esempio: il Plr auspica «una semplificazine dei permessi e delle autorizzazioni per il personale (lavoro temporaneo, disoccupazione parziale, prestito di personale)», cioè in sostanza un'ulteriore flessibilizzazione del mercato del lavoro sulle spalle di chi già è costretto a lavorare e a vivere nella precarietà.
L'iniziativa "contro la burocrazia" del Plr è perfida, perché con un solo colpo di spugna sulle complicazioni apparentemente più inutili ha come obiettivo un'accelerazione senza precedenti del processo di deregolamentazione. Varrà allora la pena ricordare che le regole servono in primo luogo a tutelare gli interessi dei soggetti più deboli della nostra società. Volerle abolire corrisponde ad un ben preciso progetto di società.

Pubblicato il

24.09.2010 00:30
Gianfranco Helbling
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