In evidenza

Cerca

Società

Perché avremmo ancora bisogno di Enrico Berlinguer

Poche personalità politiche italiane sono state così popolari come il leader del Partito comunista italiano scomparso nel 1984. Il film di Andrea Segre, La grande ambizione, ci riporta agli ultimi anni in cui era ancora possibile in Europa sognare a livello collettivo. Le impressioni di alcuni militanti sindacali

Il papà, a capo di una squadra di elettricisti dell’alta tensione delle Ferrovie dello Stato e militante del partito comunista italiano, ha pianto quando ha saputo che Enrico Berlinguer, dopo un malore accorso durante un comizio, era morto. Non succedeva spesso. Con un fazzoletto rosso al collo è partito due giorni dopo verso Roma per assistere a un funerale leggendario che ha segnato anche la fine di un’epoca. Un funerale di massa che ha trasformato Roma in “un mare di rosse bandiere e di fiori e di lacrime e di addii”, per riprendere il verso di una bellissima canzone dei Modena City Ramblers. Anche la madre, socialista, aveva un debole per il segretario gentile e capace come pochi di arrivare al cuore della classe lavoratrice. Forse è per questo che Alessandra Cesari, militante Unia della regione di Zurigo-Sciaffusa, ha invitato numerose colleghe e colleghi del sindacato a recarsi alla prima zurighese de La grande ambizione.

 

Non una banale operazione nostalgia

Il 22 maggio alla proiezione era presente una vera e propria delegazione, invitata dalla distribuzione, composta da militanti sindacali di origine italiana ma non solo. Per Cesari, che accanto alla professione di barista svolge anche quella di divulgatrice cinematografica, «il film ha mantenuto le sue promesse ed è riuscito nell’intento di raccontare Berlinguer non solo a chi ha vissuto quegli anni ma anche alle giovani generazioni. È riuscito a restituirci il politico, l’uomo e anche una parte d’Italia, quella del lavoro e delle lotte, capace ancora di sognare collettivamente». Non è stata una banale operazione nostalgia. Il film di Berlinguer, e la figura stessa del politico, interrogano anche il nostro presente. Questa è la sensazione che si ha guardando il film e sentendo i commenti di chi era presente alla proiezione. Ancora Cesari: «Avremmo tanto bisogno di personalità politiche come la sua che hanno saputo tenere vive speranze collettive. Speranze che non si sono del tutto spente e aspettano soltanto di essere riattivate».

 

Dello stesso parere è anche Grazia Prezioso, lavoratrice dell’industria e militante Unia: «Il film, che mi è piaciuto molto, ci riporta a un’epoca in cui la partecipazione politica era forte, in cui la lotta era quotidiana. Oggi la politica è purtroppo meno capace di incidere in positivo. Oggi si urla tanto e si incide poco, mentre Berlinguer, con il suo carisma tranquillo, era esattamente l’opposto». Prezioso è stupita dell’interesse suscitato dal film anche tra i più giovani: «La discussione è stata molto viva e la figura di Berlinguer, grazie anche alle scelte del regista, è arrivata dritta al cuore anche di chi non era ancora nato quando è venuto a mancare e non aveva mai sentito parlare del leader del più grande partito comunista d’Occidente».

 

Anche per Roberto Cammarano, informatico e membro di lunga data di Unia, La grande ambizione è un’operazione riuscita: «Il film mi è piaciuto tanto – le scelte narrative, quella dei materiali d’archivio, le musiche – e ha fatto emergere con prepotenza l’attualità della figura politica di Berlinguer. Un leader che è stato capace di allontanarsi dall’influenza del blocco sovietico senza tuttavia rinnegare i suoi ideali di rinnovamento sociale. Occorre stare attenti e non cadere nel trabocchetto del culto della personalità o del santino, ma è indubbio che ci mancano oggi figure del suo spessore e movimenti sociali forti come quello comunista dell’Italia del Dopoguerra». La grande ambizione circolerà nei prossimi giorni in molte città della Svizzera tedesca e francese.

Pubblicato il

04.06.2025 10:14
Mattia Lento
Editore

Sindacato Unia

Direzione

Claudio Carrer

Redazione

Federica Bassi

Francesco Bonsaver

Raffaella Brignoni

Federico Franchini

Mattia Lento

Indirizzo
Redazione area
Via Canonica 3
CP 1344
CH-6901 Lugano
Contatto
info@areaonline.ch

Inserzioni pubblicitarie

Tariffe pubblicitarie

T. +4191 912 33 88
info@areaonline.ch

Abbonamenti

T. +4191 912 33 80
Formulario online

INFO

Su di noi

Iscrizione newsletter

Impressum

Privacy Policy

Cookies Policy