Vi sono, al momento attuale, tutta una serie di aspetti che colpiscono il mondo del lavoro e che in definitiva contribuiscono ad indebolire il nostro sistema sociale e ne minano alla base anche la sua efficacia. Noi siamo convinti che un mondo migliore è possibile. Un mondo migliore fatto di giustizia sociale e salariale; di equità nella distribuzione delle risorse; di salari che permettono anche alle fasce più deboli della popolazione di avere un tenore di vita decoroso. Ed in Svizzera questo può e deve essere realizzato in tempi brevi. Nel nostro Paese, le risorse esistono, anche quelle finanziarie, si tratta solo di distribuirle in modo equo e giusto. • Se la nostra economia può permettersi di pagare centinaia di migliaia di franchi di salario annuo ai suoi managers, anche a quelli delle regie ed ex regie federali, indipendentemente dal fatto che questi dirigenti facciano prosperare o meno le aziende; • se la nostra economia può permettersi il lusso di dare liquidazioni milionarie, quantificabili in 10-12 milioni di franchi ai membri del consiglio d’amministrazione che hanno fatto fallire la Swissair con un buco da 20 miliardi di franchi; • se la nostra economia può offrire 150 milioni di franchi di liquidazione di secondo pilastro ai dirigenti dell’Abb; • se il nostro sistema economico può accettare che gli alti dirigenti della Rentenanstalt costituiscano società finalizzate al loro arricchimento con i soldi dei lavoratori e nel contempo creino buchi miliardari nei fondi di previdenza frutto del lavoro di tutti noi, allora, a maggior ragione la nostra economia può sopportare e migliorare il nostro sistema sociale, rispettivamente garantire dei salari che permettano a tutti di vivere dignitosamente con le proprie risorse. Ma nemmeno le notizie degli ultimi giorni sono confortanti, e tra di esse mi ha colpito in particolare la relazione del presidente della Banca nazionale, che ha dichiarato, senza nemmeno vergognarsi, che sarebbe opportuno aumentare l’età di pensionamento Avs. La notizia mi ha colpito innanzitutto perché in un momento in cui la nostra economia sta soffrendo in ragione della forza del franco svizzero, anziché preoccuparsi di frenare la forza della nostra moneta nazionale, il presidente della Banca nazionale si lascia andare ad apprezzamenti che riguardano la nostra socialità. Atteggiamenti di questo tipo lasciano lo spazio a preoccupanti riflessioni sul vero ruolo di queste persone, al servizio probabilmente di chi non ha interesse a rilanciare l’economia. Con l’economia in crisi, infatti, il mondo bancario e della finanza fa affari d’oro acquistando le aziende a prezzi stracciati e rivendendole “risanate”, oppure si fa servitore di chi, come il consigliere federale Pascal Couchepin, ritiene che i mali della società svizzera siano nell’alto grado di socialità. Paradossalmente, quelli che ritengono che bisogna innalzare l’età di pensionamento sono proprio coloro che al momento del pensionamento percepiscono liquidazioni milionarie, e che con il mondo del lavoro non hanno nulla da spartire. Se il sistema economico può sopportare distorsioni e paradossi simili, che privilegiano ancora di più i privilegiati, sono convinto che: • rivendicazioni quali dei salari minimi di 4mila franchi, • un pensionamento a sessant’anni con l’ultimo salario garantito, • dei premi di cassa malati che non riducono sul lastrico le famiglie, • la parità di opportunità e di trattamento salariale tra uomini e donne, sono misure che l’economia può tranquillamente sopportare già adesso solo con una ridistribuzione differente delle risorse. Credo che le lavoratrici ed i lavoratori meritino un livello sociale degno di questo nome, meritino, durante l’attività professionale, un salario degno di questo nome e meritino di veder ricompensate le fatiche di una vita professionale con un pensionamento che mantenga il livello salariale raggiunto e che non vada oltre i 60 anni d’età. Ma sono anche convinto che i mali dell’economia svizzera siano l’incompetenza e l’avidità personale di troppi managers, l’incompetenza, a volte ignoranza di troppi politici, e la collusione impropria tra mondo finanziario e politico che privilegia gli interessi personali e non quelli della comunità. Come combattere dunque i soprusi, l’incompetenza e come impegnarsi a favore dei miglioramenti in materia salariale e sociale? Strumento da privilegiare è la lotta per estendere la forza contrattuale, fare in modo cioè che il maggior numero di persone (attualmente meno del 50 per cento delle lavoratrici e dei lavoratori) siano tutelate da un contratto collettivo di lavoro sottoscritto tra il datore di lavoro ed il sindacato. E la lotta per il Contratto collettivo di lavoro sarà anche uno strumento importante in vista della libera circolazione delle persone, perché solo definendo delle condizioni chiare di lavoro da applicare in Ticino sarà possibile impedire la riduzione dei salari, che i soliti furbi della nostra economia cercheranno di ottenere in barba alle necessità delle persone residenti. Sono convinto che i successi sindacali si ottengono con l’impegno, con la lotta, ma anche con il cuore, e la passione di chi lavora ed opera a contatto con i lavoratori, con i problemi del mondo del lavoro. Sono problemi che fanno riflettere sull’importanza di poter contare su una struttura sindacale vicina ai lavoratori, consapevole delle esigenze del mondo del lavoro, perché con il mondo del lavoro ha contatti continui e nel mondo del lavoro affonda radici solide ed ha conoscenze ramificate Mi riferisco ad un movimento sindacale che non si chiude su sé stesso ma che affronta le problematiche del mondo del lavoro con apertura mentale e senza dogmi, però con la consapevolezza che il suo ruolo è quello di difendere le lavoratrici ed i lavoratori, di tutelare i più deboli, di impedire i soprusi e lo sfruttamento. Solo con questi principi si potranno affrontare le sfide del futuro e si potranno difendere i valori che sono propri al movimento sindacale, ai progressisti ed ai socialisti di ieri, di oggi e di domani. * Segretario Flmo-Ticino

Pubblicato il 

01.05.03

Edizione cartacea

Nessun articolo correlato