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Passato, nostra croce edilizia |
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Diciamolo subito: il Ticino è un cantone che ama al massimo grado costruire, traforare e, soprattutto, demolire per poi ricostruire. Qui si è superato quel patetico attaccamento agli edifici eretti dai nostri antenati. Quindi applaudo caldamente all'ennesimo atto di coraggio edile: l'ormai prossimo e imminente abbattimento della Romantica di Melide. In fondo si era già fatto un tentativo lodevole di salvarla trasformandola in un night club che è la fine che dovrebbero fare tutti quegli edifici spocchiosamente magniloquenti. I gusti cambiano e per noi contemporanei gli sbrodolamenti di stucchi sono buoni al massimo per i bordelli. Basta con queste leziosaggini antiche, lasciamo che il nuovo avanzi. Non vedo perché le rive dei nostri laghi debbano essere deturpate da ville inutilmente ingombranti. Ville che rubano un'enormità di spazi a moderni condominî extra lusso. Non ci basta l'esempio dei nostri vicini che per non aver avuto il coraggio di abbattere ruderi ottocenteschi si sono trovati quel ramo del lago di Como infestato da star hollywoodiane? Saranno anche attori famosi ma sempre stranieri sono (e tendenzialmente di sinistra). Noi invece siamo più furbi. I nostri spazi residui li mettiamo a frutto con maggior senno. Ditemi voi se è più conveniente affittare un unico mastodontico villone a una persona sola, per quanto danarosa, oppure se è meglio accatastare molti, tanti super ricchi in un condominio di pregio a più piani? E, badate bene, questo serve all'economia del cantone: residenze di lusso. Il popolino a basso reddito che vada a ripopolare le valli che così le zone periferiche la smetteranno di reclamare sussidi. Purtroppo però la realtà è ancora molto distante dall'ideale perché abbiamo ancora troppe remore in quest'opera ben avviata di riscrittura edile. Le prime cose da abbattere sono i tabù. Uno su tutti: perché insistiamo a conservare i castelli di Bellinzona? Ma che se li ripiglino i milanesi quegli inutili ruderi! Sorgono su terreni pregiatissimi, soleggiati e con un magnifico colpo d'occhio sulla valle. C'è forse nel cantone un luogo migliore dove costruire un residence per vip? Poi, non dico, il nuovo edificio potrebbe comunque ispirarsi all'antico, che so?, con merli in cemento armato e torri di plexiglas. Purtroppo sono solo visioni sognate perché già sappiamo che ancora manca il coraggio di voltare definitivamente le spalle al passato e guardare avanti. Invece noi dovremmo nutrire solo risentimento nei confronti dei nostri architetti passati. Borromini o Maderno hanno forse lasciato un solo ciottolo scolpito nelle lande che hanno dato loro i natali? La risposta è no. Sono andati a cercare fortuna altrove e noi qui a celebrarli a ogni piè sospinto. Basta, dimentichiamoli e spalanchiamo le porte agli architetti che stanno ricostruendo il Ticino dando impulso all'economia qui e ora. Guardiamo al presente di un cantone ruspante, cioè pieno di ruspe. Il passato piace solo ai vecchi perché non hanno i denti. |
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