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Pasqua bianca
di
Laura Banfi
Certo che i primi giorni tiepidi di aprile lasciavano ben sperare in un arrivo precoce del caldo e magari anche dell’estate e chissà quanti avevano già abbandonato giacconi pesanti e pullover di lana. Eppure ciò che si è verificato a partire dalla fine della settimana di Pasqua non ha dell’eccezionale. Infatti incursioni di aria fredda durante il mese di aprile, accompagnate da neve fino in pianura, sono degli eventi meteorologici che rientrano della normalità. A Zurigo per esempio l’ultima volta si è verificato nel 1998 mentre a St. Gallo, che si trova un po’ più in alto, capita quasi tutti gli anni. Il maltempo pasquale è da attribuire ad una vasta depressione associata ad aria polare che ha interessando gran parte dell’Europa comprese le regioni più meridionali (si pensi alle nevicate sull’Italia centrale). Per la Svizzera i bollettini annunciavano già giovedì una domenica molto nuvolosa con neve fino a basse quote. E così è stato. Al nord la Pasqua si è presentata grigia, fredda e ventosa. Di certo, a causa delle temperature invernali i coniglietti di cioccolato nascosti in giardino non hanno corso nessun pericolo e in alcune regioni si sarà dovuta spalare la neve per ritrovarli. Infatti sul pendio centrale e orientale delle Alpi sono caduti da 20 a 40 centimetri di neve fresca mentre sopra i 1500 metri alcune stazioni hanno misurato 70 centimetri di neve nuova. Solo il Ticino centro-meridionale ha goduto di condizioni meteo favorevoli, anche se la giornata è trascorsa ventosa e fresca. Le condizioni di tempo instabile con temperature al di sotto della media si sono mantenute poi per tutte le vacanze. Anche lo scorso weekend nella Svizzera interna la neve è caduta fino in pianura. I quantitativi maggiori sono stati misurati tra Lucerna, Zurigo e il Bodensee dove si sono misurati fino a 10 centimetri di neve nuova e ancora una volta in montagna i quantitativi hanno superato il mezzo metro. Negli ultimi giorni le temperature hanno subito un graduale rialzo ma le condizioni del tempo si sono mantenute piuttosto variabili. In alcune regioni, soprattutto della Svizzera centrale, i quantitativi di precipitazione come pure il numero di giorni con pioggia superano nuovamente i valori normali. Considerando che già marzo era risultato eccezionalmente bagnato anche per questo mese localmente si rientra in quadro di situazione estrema. A pagarne le conseguenze sono soprattutto l’agricoltura e l’edilizia che accusano ritardi nei lavori e notevoli perdite di guadagno.
Pubblicato il
27.04.01
Edizione cartacea
Anno IV numero 14
Rubrica
Clima
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