Al vecchio professore barbogio che non capisce perché 22 giocatori in mutande si debbano contendere una palla (perché non darne una ad ognuno, così la smettono di litigare?) risponde l'illuminato buddista Rinpoche. Perché giochiamo con la palla? – chiede un discepolo. – Perché la palla è ineffabile. – E perché è ineffabile? Risposta: rotola. "Ul balon l'è rodond" insomma. Fosse: il problema è che la palla di per sé è rotonda, ma gli umani la rendono ottagonale, rettangolare, sbrindellata ecc. Come la vita? Forse di per sé la vita è ineffabile, forse lo era sino a poco fa su qualche isola sperduta negli oceani: ma poi sono arrivati dei tipi che hanno imposto altre regole, modificato la scala dei valori.
La palla è l'oggetto preferito dai fanciulli di tutto il mondo. Un "piccolo Buddha" reperito in Svizzera e portato in un convento tibetano aveva appeso un ritratto di Ronaldo nella cella.
Ronaldo che di spirituale ha poco o nulla. Ma gioca (giocava…) divinamente la palla. Altri avevano questo dono (Maradona, Garrincha); tipi per il resto poco raccomandabili all'educazione di un lama reincarnato.
La palla (la vita?) può essere trattata in molti modi: colpita con violenza di pieno collo, "tagliata" d'esterno, colpita "da sotto" per farla alzare e poi cadere improvvisamente, a picco quasi. Le sue traiettorie sono mille. Tese, a mezz'altezza, arcuate. Nel Giappone feudale i signorotti giocavano in palleggio. Non mandavano la sfera in una porta avversaria. Non violavano la tenda (la donna?) dell'avversario. Nel medioevo il gioco del calcio viene sovente proibito dai re di Francia e Inghilterra perché sottrae gli uomini al nobile esercizio del tiro con l'arco, utile alla difesa del regno. Si tratta di portare una sfera (di stracci, o anche una vescica di maiale) da un villaggio all'altro, al centro della piazza. Non ci sono regole, né limitazioni di partecipanti. Zuffe terribili e omicidi sono frequenti. Il terribile anatema che Shakespeare mette in bocca al Re Lear per insultare un traditore lo ricorda: "You vile football-player!" (spregevole giocatore di calcio!). Nel frattempo le regole del gioco sono state fissate: e in vista dei mondiali il colonnello vallesano Blatter ne raccomanda il rispetto. Tolleranza zero! Ogni 4 anni il mondo guarda e dobbiamo dare l'impressione di essere seri. Niente gomitate negli occhi, sgambetti, sputi, calci, prese per i testicoli, ecc. (vile football-player…).
Un problema (l'eterno problema…) permane: le regole saranno uguali per i ricchi e per i poveri? Agli ultimi mondiali non lo furono: i coreani furono aiutati in modo sfacciato (contro la Spagna più che contro l'Italia) ad arrivare in semifinale.
In Germania la palla sarà ineffabile (rotonda) o piena di angoli acuti?

Pubblicato il 

23.06.06

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