Dopo la giornata nera del 10 dicembre i socialisti devono mettersi al lavoro per conquistare nelle prossime elezioni federali del 2007 un terzo delle elettrici e degli elettori svizzeri. L’Udc e anche l’assemblea federale hanno snaturato il significato della concordanza ad un fatto aritmetico dimenticando di considerare la disponibilità dei partiti e dei candidati a impegnarsi a trovare delle soluzioni nell’interesse del Paese. Ormai conta solo la forza numerica, quindi i socialisti devono diventare il partito più forte nel 2007; sarebbe uno spreco di energie imbarcarsi – adesso - in una discussione sulla permanenza in governo o sul ritiro dal Consiglio federale. Solo in un secondo momento si potrebbe valutare se il traguardo sia raggiungibile meglio senza la partecipazione al governo. Malgrado il lavoro di Moritz Leuenberger e Micheline Calmy-Rey diventi più difficile, più faticoso, non penso che valga la pena abbandonare dei posti di comando comunque importanti. Se delle decisioni spiccatamente di destra del nuovo governo, confermate dal parlamento, venissero rovesciate nelle votazioni popolari, la democrazia diretta rinforzerebbe la minoranza socialista in governo, e di parecchio. Tuttavia il lavoro sarà duro, richiederà proposte azzeccate dai due socialisti, accanimento e forza di resistenza per evitare la capitolazione. Quale partito di governo i socialisti dovranno probabilmente abituarsi a essere soli in governo come in parlamento, godranno dell’appoggio dei verdi e a volte degli evangelici, ma non potranno più fidarsi dentro e fuori del Consiglio federale dei partiti di governo che si dicono di centro. Il fiero partito liberale-radicale, forza progressista e creatrice dello Stato federale nell’Ottocento, fino a ieri partito guida in Svizzera, sostenuto da un’amministrazione di tendenza prevalentemente liberale, è in declino e perde la sua credibilità. Dopo le elezioni del 19 ottobre ha immediatamente accettato supinamente il dettato dell’Udc e ha retto le staffe per salire in Consiglio federale a chi lo ha deriso e umiliato per anni. O si dovrebbe dire che i liberali si sono tolti la maschera rivelando la loro vera vocazione di destra? Anche il Ppd, da tempo in crisi, non sarà un alleato dei socialisti benché ci saranno diversi parlamentari, nei due partiti, che sosteranno delle proposte del Pss. Ci sono molti elettori liberali e democristiani che si sono sentiti dimenticati il 10 dicembre dai parlamentari borghesi e che si sentiranno abbandonati, probabilmente, anche in futuro. Sono loro che il Ps dovrà conquistare. Per poter crescere i socialisti dovranno essere cauti, ma fermi e coerenti. Dovranno elaborare delle proposte intelligenti anche su argomenti delicati come il debito pubblico e l’asilo; le sfide sulla via della crescita saranno parecchie.

Pubblicato il 

19.12.03

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