Nuovo record per i lavoratori svizzeri

Nel 2007 abbiamo raggiunto i 7,25 miliardi di ore lavorative effettive, cioè l'1,9 per cento in più rispetto al 2006. Secondo l'Ufficio federale di statistica, nel giro di cinque anni (dal 2002 al 2007), i lavoratori a tempo pieno hanno visto aumentare di 13 minuti il loro orario di lavoro settimanale. Ma l'aumento effettivo del volume di lavoro ha toccato soprattutto i lavoratori a tempo parziale (più 4,8 per cento contro il più 1,3 per cento del tempo pieno). In media, i lavoratori a tempo pieno fanno un'ora di lavoro straordinario a settimana e una e mezza di assenza. Le assenze sono prevalentemente legate a motivi di salute (75 per cento), a doveri verso la patria (servizio militare, civile e di protezione civile: 13 per cento), e a congedi maternità retribuiti (5 per cento). Questo non è però un record di cui andare fieri. Infatti, queste cifre sono il riflesso di scelte di regolamentazione (o meglio di deregolamentazione) del lavoro che portano con sé una serie di conseguenze negative. Nel 2007, ad esempio, c'è stato un effettivo aumento del volume totale di lavoro, questo però non ha portato i datori di lavoro ad assumere più personale, ma piuttosto a chiedere alle persone già assunte di fare delle ore straordinarie. La cosa è possibile perché in Svizzera non c'è l'obbligo per il datore di lavoro di pagare una percentuale in più sulle ore di straordinario, a meno che questo non sia previsto da un contratto. Potendo quindi permettersi di pagarle come fossero ore normali, le aziende hanno maggior interesse a far lavorare di più i dipendenti che già hanno in organico, piuttosto che ad assumere nuovo personale. E questo è vero soprattutto per chi lavora a tempo parziale. Tenendo conto del fatto che nelle statistiche rientrano solo quelle ore di straordinario che sono state retribuite (e non quelle compensate con giorni di libero), è interessante vedere che il settore che nel 2007 ha fatto più straordinari è quello delle attività finanziarie e delle assicurazioni (101 ore per posto di lavoro). Questo settore non ha un contratto collettivo, e il volume di lavoro è più o meno costante durante l'anno: quindi al datore di lavoro, probabilmente, conviene far fare delle ore di straordinario pagate piuttosto che compensate con del tempo libero. Ecco quindi che le cifre nella statistica sono alte. Il meno toccato dagli straordinari (sempre secondo la statistica e quindi con i limiti appena citati) è invece il ramo alberghiero e della ristorazione (33 ore per posto di lavoro). Questo settore ha un contratto collettivo che prevede una percentuale di salario in più per le ore di lavoro straordinario prestate. Tuttavia, dato che per alberghi e ristoranti periodi di grande lavoro si alternano a periodi più calmi, l'ultimo posto nella hit parade degli straordinari potrebbe derivare anche dal fatto che il datore di lavoro preferisca compensare gli straordinari dei suoi dipendenti con ore di libero durante quei periodi in cui c'è meno lavoro. Sta di fatto che le ore di straordinario in Svizzera, nella maggior parte dei casi, costano troppo poco al datore di lavoro, incentivandolo così a far lavorare sempre di più il personale che ha già a disposizione piuttosto che ad imbarcarsi in nuove assunzioni.

Uss: troppe ore fanno male alla famiglia

Doris Bianchi, giurista dell'Unione sindacale svizzera (Uss), invita a riflettere sul fatto che la Svizzera è tra i paesi con l'orario settimanale più alto (in Svizzera si lavora di media 43-44 ore la settimana). Secondo Bianchi, questo ha delle pesanti conseguenze sulla vita famigliare e sociale oltre che sulla salute dei lavoratori. Non è un caso, dice, che le consulenze di sostegno ai dipendenti, create dalle imprese (soprattutto nel settore finanziario) per far fronte a questo momento di crisi economica, sono spesso incentrate su tematiche come il divorzio e la separazione. L'orario di lavoro è quindi un ostacolo sempre più concreto alla creazione (e al mantenimento) di una famiglia, sia per le donne sia per gli uomini. Per il momento, le previsioni per i risultati statistici del 2008 non sono migliori, anzi, secondo l'Uss ci si deve aspettare un ulteriore aumento delle ore effettive di lavoro.

Pubblicato il

30.01.2009 01:30
Veronica Galster