Normativa sui contanti spesso male interpretata

Tra le riforme più note introdotte in Italia dal governo di Mario Monti va annoverata sicuramente quella della stretta sull’utilizzo dei contanti per il pagamento di beni e servizi o altro. Quella normativa, introdotta nel dicembre 2011, prevede come tetto massimo la somma di 1.000 euro (precedentemente il limite era di 2.500 euro). La misura ha avuto come obiettivo quello di cercare di combattere l’evasione fiscale ed il riciclaggio del denaro sporco, due mali atavici della vicina Repubblica finora mai risolti.

 

Al riguardo, nei media italiani si è scritto e detto abbondantemente. Tuttavia sembra che, qualche volta, da parte degli addetti ai lavori (impiegati di banca e di uffici postali) ci siano dei comportamenti che non tengono conto della normativa in questione nel rapporto con i loro clienti. Perlomeno da quanto ci raccontano alcuni emigrati italiani – titolari di un conto bancario/postale in Italia – che, presentatisi allo sportello per ritirare dei soldi dal proprio conto, si sono sentiti rispondere di non poter prelevare giornalmente più di mille euro.

 

Riteniamo quindi che sia utile fare un po’ di chiarezza al riguardo chiarendo subito che la soglia dei 1.000 euro non riguarda assolutamente il prelievo di contante da un proprio conto bancario/postale, che rimane libero come attesta senza ombra di dubbio la stessa normativa ed è stato anche ulteriormente chiarito dallo stesso Ministero dell’Economia italiano (MEF) e dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI) dopo che, in alcuni istituti bancari ed uffici postali, si era verificata qualche diversa interpretazione. Pertanto, a fronte di richieste di prelievo di importo uguale o superiore a 1.000 euro, né le banche né la posta devono creare difficoltà o impedimenti e neppure chiedere che vengano fornite dal cliente le ragioni del prelievo.

 

A meno che l’impiegato non abbia il sentore o la prova che un prelievo superiore ai mille euro venga poi utilizzato per pagare qualcuno a qualsiasi titolo poiché in questi casi è, appunto, obbligo di farlo attraverso un bonifico bancario/postale per rendere tracciabile il pagamento effettuato. Naturalmente è possibile che anche in futuro in Italia si ripetano casi analoghi, ovvero di impiegati bancari o postali che neghino la possibilità di prelievi in contanti superiori a mille euro. Se ciò accadesse, si suggerisce di parlarne con il direttore della sede ed eventualmente richiedere una copia della normativa che, a loro dire, impedisce un prelievo in contanti di tale importo e darne quindi comunicazione alla stessa Banca d’Italia.

Pubblicato il

29.01.2015 21:24
Dino Nardi
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