Non lasciamoci calpestare

Il prossimo 26 settembre saremo chiamati a votare per accettare o respingere la revisione della legge sull'assicurazione contro la disoccupazione (Ladi). Se questa modifica verrà accettata, come è oramai noto le modifiche legislative entreranno in vigore già il prossimo 1° gennaio 2011 e allora sì che ci sarà da piangere. Infatti le misure proposte toccheranno tutti: dai nuovi disoccupati, a chi già beneficia dell'assicurazione disoccupazione, peggiorandone notevolmente le condizioni.
Se consideriamo un assicurato di 42 anni con 16 mesi di contribuzione e 2 figli a carico, al 31 dicembre 2010 avrà percepito 280 indennità, con l'attuale legge avrebbe ancora diritto a 120 indennità, mentre con la riforma, dal 1° gennaio 2001 non riceverà più niente, avendo esaurito il suo diritto. È uno scandalo, perché tutti i costi si riverseranno sull'assistenza sociale a carico dei comuni e dei cantoni e non si risolverebbe comunque il problema di fondo dell'assicurato.
Altro esempio. Attualmente un giovane studente ha il diritto di iscriversi immediatamente all'assicurazione disoccupazione e percepisce 260 indennità, con la riforma dovrebbe attendere un periodo di 120 giorni prima di iscriversi in disoccupazione. Quindi il giovane sarebbe ancora a carico della famiglia. Inoltre per chi ha meno di 25 anni senza figli a carico le indennità passerebbero dalle attuali 400 alle 200 previste a partire dal 1° gennaio 2011.
Questa revisione è stata definita discriminatoria e ingiusta dal comitato composto da varie associazioni giovanili, osservazione che condivido pienamente poiché i giovani sarebbero ulteriormente chiamati a pagare i conti di una crisi economica che non hanno causato e che già subiscono duramente. Le statistiche pubblicate in agosto in un rapporto dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) lo dimostrano: su un totale di 620 milioni di giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni considerati quale forza lavoro, circa 81 milioni erano disoccupati a fine 2009. Il tasso di disoccupazione giovanile, sempre nel 2009 a livello mondiale è salito al 13 per cento (nel 2007 si situava all'11.9 per cento).
In un momento dove anche l'Oil suona l'allarme per i giovani, una parte della Svizzera si appresta a sferrare ulteriori colpi ai giovani, già duramente provati dalla disoccupazione. Incredibile! Una maggioranza borghese elargisce fior di milioni per salvare una banca e poi infierisce sulle persone che, non per loro colpa o volere, già oggi subiscono gli effetti negativi della crisi economica.
Non facciamoci calpestare ancora una volta, lottiamo per i nostri diritti, votiamo No il prossimo 26 settembre!

Pubblicato il

10.09.2010 12:30
Tatiana Lurati Grassi
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