Lavoro

Quante parole per dire una cosa semplice: «Non è possibile escludere a priori che possa venire meno in futuro la possibilità di offrire impieghi a tempo pieno». Cioè sei licenziato.


È quello che è capitato a nove dipendenti della Ferrovia Monte Generoso Sa, società di proprietà della Migros. «Noi non contestiamo il fatto di essere stati licenziati, ma il fatto che sia stato dichiarato un motivo diverso da quello comunicato a noi in precedenza», ha detto uno di loro in un’intervista. Il motivo addotto dalla direzione sarebbe la mancanza dei requisiti per poter lavorare a contatto con la clientela della struttura, come la conoscenza di altre tre lingue oltre l’italiano ed essere in possesso di una solida formazione nel campo della ristorazione. Ai dipendenti risulta invece che la vera ragione sarebbe quella di risparmiare sulla manodopera.


Sulle competenze richieste si potrebbe osservare che quelle stesse direzioni aziendali per decenni hanno proclamato che l’industria moderna non ha bisogno di personale specializzato, essendo le mansioni parcellizzate al massimo per poter essere eseguite facilmente e con la maggiore rapidità possibile. Le camiciaie di Stabio, Ligornetto e Arzo dovevano una fare i colli, un’altra i polsini, un’altra unire il davanti e il dietro, un’altra cucire le maniche, e poi quella che toglieva i fili, quella che stirava e quella che inscatolava per la spedizione. A nessuna di loro era richiesto di saper confezionare una camicia intera. Ora che tutta la produzione industriale è stata trasferita nei paesi in cui si paga meno la gente, contrordine!, ognuno deve ritornare artigiano specializzato come nell’epoca preindustriale.


Rimane che gli stessi lavoratori e il loro sindacato hanno introiettato il principio che il licenziamento non si discute. Nell’ambito dell’accordo-quadro in discussione con l’Unione europea sulle misure di accompagnamento alla libera circolazione, la Svizzera è intenzionata a non cedere sulla protezione dei salari nazionali nei confronti della concorrenza al ribasso esercitata per esempio dai lavoratori cosiddetti distaccati. Protezione dei salari?


Salari alti e buone condizioni di lavoro si danno solo in presenza di un sindacato forte. Ma non possono esistere un sindacato degno di questo nome e contemporaneamente il diritto assoluto di licenziare: le imprese licenzieranno sistematicamente i lavoratori iscritti a un sindacato non accondiscendente. Infatti il termine “controparte” sta scomparendo per lasciare il posto a “partner”, in sostanza collaboratore, e sul “partenariato sociale” è stata costruita tutta una sociologia fondata su rapporti corretti fra le parti, su sindacati garanti della pace del lavoro ed efficienti fornitori di servizi assistenziali che in caso di licenziamenti si limitano a chiedere un piano sociale, ossia la carità. Ma, come ha scritto un prete operaio (un’altra espressione che non si usa più), «dare per carità ciò che spetta per giustizia è un avallare il sistema dell’ingiustizia».

 

I diritti dei lavoratori sostituiti dalla “protezione dei salari”, il lavoro stesso trasformato in un privilegio da implorare, la giustizia sepolta sotto badilate di carità. Oltre che il lavoro, non lasciamoci portar via anche le parole.

Pubblicato il 

17.01.19

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