Se è vero che la Storia non sempre è maestra di vita, in qualche caso, fulminea, squarcia i veli della mistificazione e ci mette di fronte all’impietosa realtà delle cose; in Grecia era la Dea Nemesi (la nostra "nemesi storica") e ristabilire l’ordine fra le ambizioni umane e i Numi olimpici; nelle vicende massime e in quelle minime, dappertutto. In questi giorni la Dea si è stabilita all’ombra della Turrita obbligando l’Associazione Calcio Bellinzona a mettere in campo parecchi giovani, smentendo così pubblicamente la politica sinora seguita: quella dello "shopping" permanente dei vari Stefano Pellegrini e Thimoté (e chi più ne ha più ne metta) spacciati per rinforzi di qualità; di un allenatore come Della Casa ingaggiato (anche) per far crescere il tradizionale vivaio granata, e costretto invece a gestire un "bazar" in cui era sempre esposto il cartello "nuovi arrivi". La cosa più incredibile è che i clienti hanno sempre abboccato e sono accorsi numerosi. E i mass-media hanno regolarmente annunciato in modo acritico tutto questo ben di Dio che generosamente veniva messo a disposizione! Siccome però una squadra di calcio non sempre è paragonabile a un paio di mutande, i continui cambi imposti al povero Della Casa non gli hanno mai permesso di formare una vera squadra. I giocatori poi erano nervosi perché sapevano che dopo un paio di partite sbagliate venivano "tagliati". Credere, obbedire, marciare insomma. Eseguire gli ordini ed avere fede in gente tanto più esperta e competente (figuriamoci…). La verità è che quando con l’acqua alla gola ci si mette nella mani di qualche salvatore, è come vendere l’anima al Diavolo. Solo alla fine ci si accorge che si stava meglio prima, senza troppi sogni di gloria. Ma intanto gli errori si accumulano. Prima i debiti: poi l’incapacità di mediare tra i propri interessi e quelli degli investitori-speculatori. Provinciale sottovalutazione delle proprie risorse (movimento giovanile e anche calcio svizzero). Sudditanza nei confronti di sedicenti "maghi" del mercato. Servilismo dei "mass-media" acritici sino all’ultimo e persino pronti a dar voce a comiche proteste per presunte congiure ai danni dell’ABC. Alla fine risulta pure che mancano 2 mesi di paga. Sino al 5 maggio 2001: sciopero! Sino alla beffa dei ragazzi, considerati da Damiani incapaci; chiamati a cavare le castagne dal fuoco: alla grande, sconfitti solo per uno a zero dal Lucerna. A un certo punto la famosa Nemesi (storica o divina che sia) ha fatto stampare sulla traversa la palla del clamoroso pareggio. Sarebbe stato troppo. Mai esagerare con le lezioni didattiche… A meno che la Dea abbia temuto che l’abilissimo procuratore Damiani, spacciandolo per un centrocampista brasiliano, la volesse poi vendere a qualche società di provincia. Sfruttando la sua popolarità e il momento favorevole… Grande nemesi della Turrita! |