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Mountain bike e bocce, evviva
di
Antonio Bolzani
Ancora una volta il Ticino sportivo si è brillantemente distinto per le sue capacità organizzative: mettere in piedi due campionati mondiali nello spazio di qualche settimana è un piccolo primato di cui possiamo andare fieri e orgogliosi.I mondiali di mountain bike e quelli di bocce si sono rivelati due eventi riuscitissimi e capaci di coinvolgere moltissime persone. E le persone si sono mobilitate sia per seguire le competizioni e applaudire gli atleti in gara sia per contribuire all’eccellente esito delle manifestazioni. Proprio la folta schiera di volontari che per diversi giorni e con compiti vari si sono messi a disposizione delle due rassegne internazionali ci fa dire che, fortunatamente, nel nostro cantone vi sono ancora molti appassionati, in grado di creare, garantire e offrire un prodotto e uno spettacolo di ottimo livello e di pregevole qualità. Dopo i recenti casi di fallimentari e dissennate gestioni societarie (Fc Lugano e Basket club Lugano), l’immagine sportiva del cantone si era deteriorata e i dubbi ci avevano assalito sulle reali possibilità di trovare ancora dei dirigenti seri e credibili: Rocco Cattaneo e Renato Bullani, con i loro rispettivi ed efficienti comitati d’organizzazione, sono stati bravissimi; entrambi hanno dimostrato di avere “una marcia in più” e i complimenti per quanto hanno saputo fare sono più che meritati. Sono piaciute anche le manifestazioni collaterali ai due eventi che hanno arricchito i due programmi; lo spettacolo musicale-cinematografico “Sacra Terra del Ticino”, proposto a Mendrisio, è stato un autentico successo, rivelandosi nel contempo un preziosissimo ed elegante biglietto da visita per il nostro cantone. La miglior promozione per la nostra regione “passa” insomma anche da questo genere di offerte. Al di là del mountain bike e delle bocce, lo sport cantonale ha ritrovato quello che è oramai diventato il suo costante e affidabile punto di riferimento, ossia il campionato di hockey su ghiaccio. La splendida e convincente partenza del Lugano e dell’Ambrì Piotta ha già legittimamente scatenato gli entusiasmi dei moltissimi tifosi. Se i frequentatori della Resega e della Valascia ridono, quelli del Comunale di Chiasso e del Comunale di Bellinzona piangono: ci riferiamo ovviamente al calcio e alla amarissima eliminazione delle due squadre nel primo turno della Coppa Svizzera. Con il Locarno in prima lega e con l’Ac Lugano in seconda lega élite, il football cantonale vede le sue quattro compagini “storiche” tristemente ai margini del calcio che conta. La situazione è grave e nel contempo paradossale, se pensiamo ai tantissimi giovani giocatori che stanno crescendo e maturando nei vivai di un’infinità di club. I settori giovanili sono oggi ben strutturati e adeguati alle esigenze e alle richieste degli stessi giovani e delle loro famiglie: il loro motore “gira”, insomma, a pieno regime. Per avere un’idea del movimento calcistico, basta dare un’occhiata all’impressionante numero di partite che vengono disputate ogni fine settimana alle nostre latitudini e alla quantità di campionati a loro riservato: è mai possibile che di fronte a tanta vitalità, ci sia un football d’élite in preoccupante e desolante declino?
Pubblicato il
26.09.03
Edizione cartacea
Anno VI numero 39
Rubrica
Sport
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