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Morte tua vita mia

di

Gianfranco Helbling
Premessa: Spesso si parla di cinema in termini di cultura. Il più delle volte a sproposito. Il cinema è business. Lo prova l’attualità della gestione delle sale nei tre centri del Ticino. Capitolo I: A Lugano fino ad un paio d’anni fa s’è parlato molto di nuovi cinema multisala. In realtà si svolgeva una corsa a chi fosse arrivato primo, al motto «the winner takes all». E così è stato: le sette sale del Cinestar a Cornaredo hanno affossato i progetti concorrenti. Ora il mercato è saturo. E perché il Cinestar rendesse da subito è stato realizzato a tempo di record, per sfruttare le feste di fine 2000, che da sole valgono un mese di incassi. Poco importa se così si è sventrato un edificio che meritava ben altro, se l’architetettura interna lascia molto a desiderare e se il centro città è ormai quasi privo di sale: l’importante era spazzare il mercato. Capitolo II: A Bellinzona si aspetta la riapertura del Forum. Soltanto che ritrovarsi due sale concorrenti a pochi chilometri non piace ai gestori delle due sale dell’Ideal di Giubiasco. Che hanno annunciato di avere nel cassetto un progetto per sistemare a tempo di record altre due sale in un prefabbricato. A meno che i proprietari del Forum non diano la gestione del loro cinema ai gestori dell’Ideal, che in questo caso rinuncerebbero al raddoppio. Tradotto: cari proprietari del Forum, o il mercato del Bellinzonese sarà tutto nostro, oppure dall’Ideal faremo una concorrenza tale con le nostre quattro sale «low-budget» a chi gestirà il vostro cinema, che nemmeno per voi sarà un gran affare. Capitolo III: A Locarno c’è un solo cinema in centro, il Rex. Chi lo ha gestito finora ha ricevuto la disdetta per la fine del 2001. Ora la gestione è affidata ad una nuova società, che vuole trasformare a tempo di record l’ormai tristo Rex in un centro con tre sale. Scopo, essere pronti per il 1° agosto, quando comincerà il Festival di Locarno. Già, perché il Festival paga per quella sala un affitto se non faraonico, quasi. Ma la vecchia gerenza non ha restituito le chiavi e ha continuato a programmare al Rex anche nei primi giorni del 2002, ritrovandosi in Pretura per la procedura di sfratto. Il tutto non per gli incassi, ma per intralciare un nuovo concorrente e magari ritardare quanto basta i lavori di ristrutturazione per fargli mancare l’appuntamento col Festival. Conclusione: In una società liberale dicono che il bene comune derivi dalla somma degli egoismi individuali. Così bene fanno i gestori di sale a curare soltanto i loro interessi, anche perché è quello il lavoro di cui vivono loro e i loro dipendenti. Peccato soltanto che quella dei gestori di sale sia la categoria più influente nell’ambito del cinema in Svizzera. Con buona pace della cultura.

Pubblicato

Venerdì 18 Gennaio 2002

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