Mondiali 2006, zu Gast bei Freunden. Con neonazi

"Die Welt zu Gast bei Freunden", questo è il motto che gli organizzatori hanno coniato per la diciottesima edizione della più importante kermesse pallonara del pianeta. Se però, come si dice, il buongiorno si vede dal mattino, il campionato del mondo in Germania rischia di essere tutt'altro che una festa tra amici patiti di calcio. I segnali che arrivano da alcuni mesi a questa parte sono inquietanti e, per una volta, non si tratta del pericolo di attentati di matrice islamica.
Le aggressioni di stampo neonazista a danno di persone di origine straniera si moltiplicano di giorno in giorno, specie nei Länder orientali. Solo nell'ultima settimana tra Berlino, il Brandeburgo, la Sassonia e la Turingia, i pestaggi e i tentati omicidi denunziati sono stati almeno una dozzina e non si tratta certo di una montatura mediatica, come alcuni politici della Cdu vorrebbero dare ad intendere. Le cifre rese note alcuni giorni fa dal ministero degli Interni parlano, infatti, di un aumento di quasi il 30 per cento dei crimini a sfondo xenofobo negli ultimi 12 mesi.
Visto il clima non esattamente ospitale che di questi tempi si respira per le strade di alcune città tedesche, in molti si chiedono cosa accadrà a partire dal 9 giugno, quando il mondiale di calcio prenderà il via e centinaia di migliaia di turisti della pedata, provenienti da tutti i continenti, si riverseranno tra il Reno e l'Oder per ammirare le gesta dei loro beniamini.
Il partito di estrema destra Npd, del cui scioglimento si discute inutilmente da anni, ha già annunciato di voler sfruttare l'effetto mondiale per dare risalto alle proprie "battaglie politiche". I neonazisti intendono marciare per le vie delle grandi città che ospiteranno le partite più importanti per fare immortalare i propri striscioni dalle televisioni di tutto il mondo. Inoltre, in occasione delle partite della nazionale iraniana, l'estrema destra intende testimoniare la propria solidarietà a Mahmud Ahmadinejad, l'uomo forte di Teheran diventato ormai celebre per le sue sparate antisemite.
Ma non è tutto, le dimostrazioni di piazza dell'Npd sono, infatti, solo una parte delle preoccupazioni di politici e organizzatori in vista del fischio d'inizio di Germania 2006. Altro fronte caldo, è, infatti, quello degli hooligans, anche loro riconducibili per lo più alla galassia dell'estrema destra. Le forze dell'ordine calcolano almeno una decina di partite ad alto rischio. Tra i tifosi più violenti, oltre ai soliti inglesi, c'è molto timore nei confronti di cechi e polacchi che il borsino del teppismo dà in grande ascesa.
Una partita in modo particolare sta già togliendo il sonno al comitato organizzatore: quella tra Germania e Polonia il 14 giugno a Dortmund. Picchiatori tedeschi e polacchi sembra si siano già dati appuntamento fuori dallo stadio per darsele di santa ragione. L'odio tra i due gruppi, che affonda le proprie radici nel nazionalismo più esasperato, ha già un precedente preoccupante. Lo scorso novembre a Briesen, una piccola località del Brandeburgo sul confine tedesco-polacco, centinaia di hooligans delle due parti diedero vita ad una delirante "battaglia delle nazioni" a base di pugni, calci e mazze da baseball, fino all'intervento in massa delle polizie dei due paesi. Ad uscirne con le ossa rotte in quell'occasione furono i neonazisti tedeschi che ora cercano una "tremenda vendetta". Altro che "Die Welt zu Gast bei Freunden".
Si capisce che, davanti ad un simile contesto, l'ex portavoce governativo Uwe Karsten Haye, attualmente presidente di un'associazione antirazzista, nei giorni scorsi abbia consigliato vivamente ai turisti stranieri, ed in particolare alle persone di colore, di evitare alcune regioni della vecchia Ddr, dove è più alto il rischio di aggressioni. Nonostante il governo tenti in tutti i modi di rassicurare gli ospiti internazionali, dando ad Haye dell'esagerato e raddoppiando contemporaneamente i contingenti di polizia e militari da impiegare in servizi di ordine pubblico, anche tra i vertici della Fifa comincia a serpeggiare la paura che quello che doveva essere un mondiale da sogno si trasformi in un incubo.

Pubblicato il

02.06.2006 14:30
Tommaso Pedicini
Editore

Sindacato Unia

Direzione

Claudio Carrer

Redazione

Francesco Bonsaver

Raffaella Brignoni

Federico Franchini

Mattia Lento

Indirizzo
Redazione area
Via Canonica 3
CP 1344
CH-6901 Lugano
Contatto
info@areaonline.ch

Inserzioni pubblicitarie

Tariffe pubblicitarie

T. +4191 912 33 88
info@areaonline.ch

Abbonamenti

T. +4191 912 33 80
Formulario online

INFO

Impressum

Privacy Policy

Cookies Policy

 

 

© Copyright 2023