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Nella città inglese di Leicester vi sono 10.000 lavoratrici e lavoratori dell’industria dell’abbigliamento costretti a condizioni di quasi schiavismo. Sono perlopiù senza contratto, guadagnano meno della metà del salario minimo legale e molti sono sprovvisti del permesso di soggiorno. Le autorità lo sanno da tempo, ma i controlli sono pochi e le sanzioni ridicole.


Nonostante la crisi del coronavirus, le fabbriche di Leicester hanno continuato a produrre come se nulla fosse: nessun rispetto delle regole di distanziamento e niente mascherine. Quelli che si sono infettati hanno dovuto continuare a lavorare, molti anche perché altrimenti non avrebbero più visto il salario. Si vantava un caposquadra: «Anch’io sono risultato positivo al test ma ho continuato a lavorare e non sono morto». Questo fino a quando si è saputo di centinaia di contagi a Leicester che hanno costretto l’intera città al lockdown.


D’improvviso è venuto alla luce che le condizioni di lavoro sono quelle del 19esimo secolo. Per il più grande cliente e primo responsabile della pressione sui prezzi, la catena di abbigliamento Boohoo, è stato un boomerang: nessuno voleva più comprare vestiti di questo marchio e il valore delle azioni in borsa è sprofondato. Ora Boohoo promette di attenersi al minimo salariale e di intensificare i controlli. Affinché queste non rimangano solo parole, l’Unione sindacale britannica Tuc esige ora una legge sulla responsabilità solidale di tutte le imprese coinvolte nella catena di distribuzione. Quando un’azienda subappaltatrice pratica
dumping, il committente ne deve rispondere.


Lo scandalo di Leicester non è un caso isolato: esso incarna il modello economico della Brexit. Il premier Boris Johnson vuole fare della Gran Bretagna la Singapore d’Europa. Al centro ci sono le banche londinesi, fulcro del mercato globale dei capitali. E in provincia l’industria a buon mercato, se necessario gestita con il lavoro nero. Del diritto dell’Unione europea  finora in vigore in materia di tutela del lavoro, socialità e difesa dell’ambiente, Boris Johnson vuole fare piazza pulita. E in Svizzera l’Udc e la Lega dei Ticinesi continuano a elogiare questo modello Brexit!

Pubblicato il 

10.09.20

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