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Migros, tra profitti e licenziamenti

Migros ha pubblicato le cifre economiche dell’anno appena trascorso, dove spicca l’utile netto raddoppiato. Unia replica ricordando le migliaia di impieghi persi quest’anno e il costante peggioramento delle condizioni di lavoro del personale.

419 milioni e 1.600. Sono le due cifre chiave dell’anno passato di Migros. I 419 milioni di franchi costituiscono l’utile netto del 2024, mentre 1.600 sono i posti di lavoro andati persi all’interno del gruppo nel medesimo anno, ha ricordato il sindacato Unia commentando i risultati economici del gigante arancione.

 

La situazione non è rosea nemmeno per chi è rimasto alle dipendenze del maggiore datore di lavoro privato elvetico. «Le collaboratrici e i collaboratori, soprattutto quelli più anziani, sono sottoposti a pressioni sempre maggiori. Ritmi di lavoro serrati e obiettivi irraggiungibili sono all’ordine del giorno» ha deplorato il sindacato, sollecitando il gigante arancione ad «assumersi concretamente le proprie responsabilità sociali, invece di prodigarsi in trovate pubblicitarie».

 

Tanto più che i mezzi finanziari non sembrano mancare, stando a quanto comunicato oggi dal gruppo Migros presentando il bilancio 2024. «L’azienda gode di ottima salute finanziaria: alla fine del 2024 il capitale proprio dell’attività commerciale e industriale della Migros ammontava a 17,6 miliardi di franchi». Il 2024 è stato un anno di grande trasformazione per il gruppo, con la vendita o la chiusura di numerose catene di negozi specializzati, quali Melectronics, SportX e Micasa.

 

Il cambiamento imposto dai nuovi vertici aziendali, guidati dall’ex Ceo di Denner Mario Irminger, mira a rifocalizzare il gruppo sulla sua attività principale: la vendita al dettaglio nei supermercati. Al contempo, Irminger mira a centralizzare la gestione del gruppo a discapito del potere delle Cooperative regionali Migros. Un’autonomia regionale che ha portato in taluni casi a svariate perdite milionarie. La fallimentare avventura voluta dalla Regione di Zurigo con l’acquisizione del gruppo tedesco Tegut, è uno dei tanti affari andati male riassunti nel documentario “Il sistema Migros” andato in onda alla SRF.

 

Da notare che i ricavi straordinari derivanti dalla vendita dei negozi specializzati non hanno abbellito i risultati economici appena presentati, poiché compariranno solo nel bilancio aziendale 2025, ha specificato la stessa azienda nel suo report odierno. Pur senza questi introiti straordinari, Migros ha più che raddoppiato l’utile netto, passando dai 175 milioni del 2023 ai 419 del 2024.


A fronte di questi ottimi risultati finanziari, Unia ha sollecitato Migros a investire nel personale, migliorando le loro condizioni di lavoro e i salari, evitando inoltre di procedere ad ulteriori licenziamenti nelle cessioni già annunciate. Infine, rileva il sindacato, invece di proclamarsi  campioni della responsabilità sociale negli spot pubblicitari, Migros dovrebbe riconoscere ai dipendenti il diritto ad essere rappresentati dalla forza sindacale liberamente scelta, al posto di firmare il contratto collettivo di lavoro con associazioni prive di rappresentanza del personale.

Pubblicato il

25.03.2025 16:49
Francesco Bonsaver
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