A Neuchâtel lo sciopero del personale infermieristico della Providence dura oramai da molte settimane: siamo arrivati alla serrata padronale e ad uno scontro molto duro, accompagnato da manifestazioni di solidarietà da parte di vaste cerchie della popolazione neocastellana. Il tutto è nato dall’acquisto di questo ospedale da parte del gruppo Genolier, a cui appartengono già tutta una serie di cliniche private in Svizzera, tra cui da alcuni mesi anche l’Ars Medica di Lugano. Noterella importante, che spiega il titolo di queste colonne: il vicepresidente del gruppo Genolier è Fulvio Pelli.

 

La prima mossa dei nuovi proprietari della Providence è stato di denunciare il contratto collettivo di lavoro. La giusta risposta degli infermieri è stata lo sciopero. Alcuni indizi ci fanno pensare che qualcosa di simile si prepari anche nelle proprietà ticinesi di questo famigerato gruppo. Questi fatti sono uno dei tanti esempi dei disastri che stanno avvenendo nel nostro sistema sanitario, soprattutto a seguito dell’ultima revisione della LAMal, imposta al parlamento dai partiti borghesi (e soprattutto dai liberali, a quel tempo guidati da Fulvio Pelli…) e contro la quale purtroppo il Partito socialista ha troppo presto rinunciato a lanciare un referendum, che avrebbe potuto essere facilmente vinto.

 

Il nocciolo di questa revisione, che ha dato un’ulteriore spinta alla privatizzazione della sanità, sta nel sovvenzionamento delle cliniche private da parte dello Stato e nell’introduzione di un nuovo modo di finanziamento delle degenze ospedaliere, i cosiddetti DRGs, cioè dei pagamenti forfettari prestabiliti per ogni malattia e per ogni situazione patologica. Questi DRGs spingono le amministrazioni ospedaliere a ridurre al minimo la degenza ospedaliera dei pazienti (anche a costo di qualche complicazione) e soprattutto ad esercitare un’enorme pressione sui salari del personale infermieristico. Quest’ultima evoluzione è dettata dalle regole fissate dal controllore dei prezzi, che lavora per il consigliere federale liberale Schneider-Ammann, e che quindi segue le orme della filosofia di Pelli...

 

E questo “bravo controllore dei prezzi” sta progressivamente abbassando il valore di base dei DRGs: siccome gli ospedali pubblici di fronte all’aumentata aggressività delle cliniche private (ora sovvenzionate dallo Stato!) hanno paura di perdere i loro medici più qualificati, dovendo risparmiare, lo fanno sulle spalle del personale infermieristico. È quindi sicuro che ne vedremo ancora delle belle, o meglio delle brutte! Recentemente il consigliere nazionale ticinese Ignazio Cassis (anche lui liberale) ha detto che la prossima revisione della LaMal dovrà prevedere di consegnare i soldi ai pazienti in modo che siano loro a decidere dove farsi curare. Tutti i problemi verrebbero quindi risolti dal mercato. Peccato che anche gli studenti del primo anno di economia sanno che siccome il sistema sanitario non è retto dalla domanda, ma dall’offerta, il mercato nella sanità non ha mai risolto niente, ha sempre solo peggiorato la situazione. Basti pensare che l’unico sistema sanitario basato esclusivamente sul mercato (quello statunitense) è non solo, e di gran lunga, il più caro al mondo, ma anche uno dei più inefficienti. Ma tant’è, par di sentire quei predicatori neoliberisti, che di fronte ai disastri della crisi finanziaria odierna (provocata dai loro accoliti), sostengono che per risolvere i problemi basterebbe applicare più velocemente i loro dogmi… Per cui uno si chiede: è solo ignoranza o soprattutto malafede? Probabilmente un po’ di entrambe. Ad ogni modo, per loro il sistema funziona, visto che il 10 per cento più abbiente della popolazione continua ad arricchirsi a dismisura, nonostante la crisi: e ciò in fondo è quanto vogliono Pelli, Cassis e gli altri caporioni liberali.

Pubblicato il 

14.03.13

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