Immigrazione & dintorni

Persone intervistate in studio o nelle piazze che si lamentano un po’ di tutto, si racconta di un’Italia allo sfascio, di un Paese governato da malfattori, popolato da poveri e da dove si fa bene a scappare per andarsene a vivere all’estero. Questa è l’immagine che si ha del Belpaese − anche da parte nostra che viviamo in Svizzera − attraverso alcuni telegiornali e i vari dibattiti che vengono trasmessi quotidianamente h24 dai canali delle reti tv italiane.


Poi mi reco in vacanza in Italia e sento ripetere le stesse lamentele da parenti, amici e nelle discussioni al bar tanto da convincermi che la situazione in Italia sia proprio quella che ci viene descritta dai media. Così che, quando questi lamenti provengono da parenti o amici intimi, mi azzardo a porre loro la domanda − peraltro alquanto indiscreta − se anch’essi avessero delle difficoltà personali nell’affrontare la quotidianità della vita. Ebbene, con uno sguardo meravigliato dell’interlocutore, la risposta ricorrente che ho ricevuto è: «Io? Scherzi! no, nessun problema personale, anzi, ma basta vedere la tv e leggere i giornali per avere il quadro di come sia grave la situazione economica di gran parte degli italiani». Dopo di che i giorni passano, cominci a muoverti guardandoti intorno e ascoltando i racconti di questo o di quello e il tuo cervello va in confusione: trovandomi in Lucchesia, nella Valle del Serchio, una domenica mi metto al telefono per prenotare per il giorno seguente un ombrellone o un gazebo in uno dei tantissimi stabilimenti balneari della Versilia (la località marittima più vicina) e dopo decine di tentativi andati a vuoto, riesco finalmente a trovare un gazebo libero ma solo per il mercoledì e al costo di 55 euro al giorno; nella valle dove risiedo – non propriamente una zona della Toscana più benestante – se vuoi andare a mangiarti una pizza o cenare, in una qualsiasi sera della settimana, non ti azzardare a presentarti in uno dei tanti ristoranti che vi sono nella vallata senza aver prenotato un tavolo; parli con un conoscente (pensionato metalmeccanico), il cui figlio sta per sposarsi, e vieni a sapere che la festa con gli amici per l’addio al celibato (lui) la sta organizzando a Barcellona mentre la futura sposa (compaesana) l’ha organizzata con le sue amiche a Palermo; ti affacci alla finestra di casa a osservare il traffico e ti accorgi che tra le auto in transito una buona parte dei veicoli sono auto di grossa cilindrata; assistendo al bar del paese alla solita discussione lamentosa sui rincari della benzina, del gasolio da riscaldamento, del pellet, della legna, del pane e della tazzina del caffè − scopri che quelle stesse persone possiedono cani e gatti che costano loro di mantenimento 3-4mila euro all’anno e che nei loro appartamenti/case vi sono (spesso) più apparecchi tv che stanze! E qui mi fermo con l’elenco degli esempi delle situazioni che contrastano con il racconto che i media, e gran parte della gente, fanno degli italiani e dell’Italia.


Ovviamente non tutto è oro quello che luccica e quindi anche in Italia, come altrove, una parte della popolazione – soprattutto se straniera – ha delle serie difficoltà economiche oppure è addirittura povera (circa il 10% secondo l’Istat), ma non si può certo partire da questo dato statistico per fotografare lo stato di un intero paese. Pure nella Confederazione Elvetica, secondo l’Ufs, circa il 10% della popolazione arriva a fine mese solo grazie all’aiuto pubblico e ciò nonostante − chissà perché − in tutto il mondo viene indicata come la “ricca” Svizzera! Forse perché in questo paese il sistema di protezione sociale dei più deboli funziona sicuramente meglio che in Italia? E il mondo dell’informazione è un po’ più serio di quello italico? Credo proprio di sì!

Pubblicato il 

29.09.22
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