Maspoli a processo

Flavio Maspoli andrà a processo. Lo annuncia il ministero pubblico in un comunicato diramato questa settimana. Il consigliere nazionale leghista, nonché deputato in Gran consiglio e presidente della Deputazione ticinese alle Camere federali «è stato formalmente posto in stato d’accusa dinanzi alla corte delle assise correzionali di Locarno». Le accuse di cui dovrà rispondere sono quelle di «bancarotta semplice», «cattiva gestione», «bancarotta fraudolenta», «omissione della contabilità» e «falsità in documenti». I capi di imputazione Già un anno fa il nostro giornale aveva riferito della bufera in cui si stava addentrando Flavio Maspoli. Vediamo nel dettaglio i capi di imputazione. L’accusa di bancarotta semplice è relativa al fallimento del quotidiano L’altra notizia che aveva causato un buco di oltre tre milioni di franchi. La cattiva gestione si riferisce al fallimento della società anonima Deag. Ricordiamo che la società era stata creata nel 1996 per poter lavorare con la Denner. In particolare tramite questa società Maspoli si preoccupava di trovare fornitori di generi alimentari da poter vendere presso i negozi Denner. I contratti per quest’affare erano stati stipulati direttamente con il patron della Denner Karl Schweri. Ma la Deag soccombette assai presto lasciando in eredità a Maspoli l’accusa di cui abbiamo detto e a Schweri quella di truffa. Evidentemente anche nei confronti di Schweri «responsabile de facto della Denner Ag era stato aperto un formale procedimento per titolo di truffa poi abbandonato essendo questi nel frattempo deceduto». L’accusa di bancarotta fraudolenta si lega invece alla vicenda di un’altra società la Medeag Sa. Quest’ultima costituita invece per gestire le attività pubblicistiche sempre per la Denner. Qui il pasticcio gestionale si è prodotto a causa di certi prelievi dalle casse della società che Flavio Maspoli avrebbe attuato confondendo ciò che gli spettava con ciò che apparteneva alla ditta. A proposito dei rapporti con la Denner il comunicato del Ministero pubblico precisa che dall’inchiesta è risultato che «le cause dei fallimenti Deag e Medeag Sa vanno pure reperite, quantomeno in parte, nella politica commerciale della Denner Ag (partner commerciale principale delle società citate)». Da lì appunto l’accusa di truffa mossa a Schweri. Mentre la falsità in documenti è dovuta al fatto che il consigliere nazionale leghista, onde tacitare alcuni clienti, avrebbe falsificato una firma su alcune cambiali. Un lungo lavoro di inchiesta Un lungo lavoro da parte del procuratore pubblico Emanuele Stauffer ha portato alla formalizzazione dell’atto d’accusa. Come recita lo stesso comunicato: «le ipotesi accusatorie definitive scaturiscono da un ampio e dettagliato rapporto allestito dall’equipe finanziaria del ministero pubblico e da un’inchiesta protrattasi circa un anno, nel corso della quale sono stati esperiti una quarantina di interrogatori oltre che svariate perquisizioni, in particolare presso la Denner Ag di Zurigo, e ciò in collaborazione con le autorità giudiziarie e di polizia di Zurigo».

Pubblicato il

11.01.2002 02:30
Sabina Zanini
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