Martin Mystère grande detective

Pensiamo non sia azzardato affermare che ci troviamo di fronte ad uno dei fumetti più «colti» in senso assoluto e con ciò intendiamo riferirci alle sue particolari costruzioni narrative. I soggetti e le sceneggiature privilegiano infatti ricerche attente e appassionate sugli argomenti trattati, con lunghissime e approfondite informazioni didascaliche. Ma se ciò è amato e apprezzato dalla maggioranza dei lettori, per altri è pure motivo di rallentamento e frammentazione dell‘azione fumettistica. Troppo testo, insomma, ad impastoiare l‘avventura disegnata. Ma allora, chi ha ragione fra costoro? Proviamo a ribaltare il problema andando a scoprire chi è il suo autore, Alfredo Castelli. Milanese doc, ha alle spalle una lunghissima carriera nel campo del fumetto prima di dare vita, nell‘aprile del 1982, a Martin Mystère, la sua creatura più famosa. Appassionato di cose insolite e misteriose, scrupoloso ricercatore, bibliofilo accanito e onnivoro lettore, Castelli ha ideato la figura di Martin Mystère a sua immagine e somiglianza (dal lato caratteriale), trasfondendogli tutte quelle componenti essenziali che gli sono proprie. Fra queste, il gusto innato di raccontare gli avvenimenti con dovizie di particolari, dotte citazioni e frequenti richiami storici. Quindi Alfredo Castelli è un po‘ Martin Mystère, affascinante narratore per molti o logorroico scrittore per i suoi (pochi) detrattori. Da questi innesti virtuali fra autore e personaggio, Martin Mystère ne esce come professore di archeologia, antropologo, esperto d‘arte, instancabile viaggiatore con l‘innata predisposizione ad indagare su tutto ciò che appare insolito e misterioso. Di fronte ai grandi enigmi della storia, delle antiche civiltà, di avvenimenti posti ai confini della realtà o ai limiti dell‘impossibile, egli si confronta con l‘entusiasmo del neofita e non con il rigore dello scienziato. Fidanzato con la bionda e bella Diana Lombard, abita al No. 3 di Washington Mews, a New York, ma culturalmente si è formato in Italia, dove ha spesso soggiornato a Firenze, in via dell‘Anguillara. L‘artificio di creargli attorno un vero e proprio curriculum realistico (data di nascita, abitazioni, studi, diplomi, ecc.) ha contribuito non poco al suo successo che dura ininterrottamente ormai da vent‘anni.

Pubblicato il

24.05.2002 12:30
Antonio Carboni