Marina Forti

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Lavoro e sfruttamento
01.10.2021

di 

Marina Forti

Nella primavera del 2020, milioni di lavoratori nell’industria dell’abbigliamento in Asia sono precipitati in un circolo vizioso di povertà e debiti. È una delle conseguenze meno raccontate della pandemia di Covid-19. Infatti durante i confinamenti ovunque in Europa sono crollate le vendite: ma gli abiti venduti qui sono prodotti per lo più in Asia, dunque è là che le fabbriche si sono fermate. Una rete di sindacati di sei paesi asiatici ha cercato di documentare l’impatto di questa “recessione da Covid-19”

Ambiente e salute
31.08.2020

di 

Marina Forti

È un caso di contaminazione industriale tra i più estesi d’Europa, eppure stenta a fare notizia. In Veneto la falda idrica che corre tra le province di Vicenza, Verona e Padova è contaminata da composti chimici tossici che vi si sono accumulati per decenni, minacciando la salute di circa 350mila persone. Si tratta di Pfas, sostanze perfluoro alchiliche, sigla sconosciuta ai più. Indica delle molecole che non esistono in natura, ma sono presenti in decine di oggetti di uso quotidiano: dalle pentole anti-aderenti al rivestimento impermeabile dei piatti di carta o gli imballaggi alimentari; sono nei tessuti impermeabilizzati, nel Goretex, nelle schiume antincendio, perfino nella sciolina degli sci.

Salute e Lavoro
01.03.2018

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Marina Forti

Il gruppo Sider Alloys di Lugano ha acquisito lo stabilimento ex Alcoa di Portovesme, in Sardegna, il più importante impianto italiano per la produzione di alluminio primario. L’accordo è stato firmato il 15 febbraio presso il ministero per lo sviluppo economico (Mise), a Roma, e coinvolge Invitalia, l’agenzia italiana per gli investimenti. È stato annunciato un investimento di 135 milioni di euro per far ripartire la produzione: ma saranno in gran parte anticipati da Invitalia. I lavoratori della ex Alcoa, che da quasi quattro anni presidiano lo stabilimento per impedirne la chiusura, ora sperano di tornare al lavoro. Portovesme però è uno dei siti più inquinati d’Italia, in attesa di bonifica per rimediare a quarant’anni di scarichi industriali incontrollati. Tra le ragioni della salute ambientale e quelle del lavoro rischia di scoppiare un nuovo conflitto.