Manuela Puggioni Butti

Da anni, il grande popolo degli inquilini era sfavorito dal metodo di calcolo del tasso ipotecario, in quanto, a causa del meccanismo di arrotondamento, il tasso di interesse applicabile ai contratti di locazione era sistematicamente più alto rispetto al tasso ipotecario in vigore nelle banche.
Il metodo di calcolo utilizzato è basato sul tasso d'interesse medio ponderato dei crediti ipotecari concessi in franchi svizzeri dalle banche, ma il tasso di riferimento per i contratti di locazione veniva modificato soltanto al raggiungimento effettivo di ogni quarto di punto. Ad esempio il 2 settembre 2011 il tasso ipotecario medio era pari al 2,51 per cento (appena di 0,01 superiore al 2,5 per cento), mentre il tasso di interesse applicabile ai contratti locativi è rimasto al 2,75 per cento. Un abbassamento del tasso di interesse di riferimento di un quarto di punto avrebbe significato una riduzione complessiva delle pigioni di circa 800 milioni di franchi: il vantaggio pertanto per tutti gli inquilini sarebbe stato notevole.
Nel giugno 2011 l'Associazione Inquilini mantello aveva evidenziato questo problema, inviando uno scritto al Consigliere federale Johann Schneider-Ammann, che chiedeva al Consiglio federale di modificare il prima possibile il metodo di calcolo con l'adozione di un arrotondamento matematico. Nell'ottobre 2011 il Consiglio federale ha accolto la richiesta dell'Associazione, modificando il metodo di calcolo e adottando l'arrotondamento commerciale. Dalla modifica del metodo di calcolo, in vigore dal 1° dicembre 2011, gli inquilini hanno visto scendere il tasso ipotecario per la locazione dal 2'75 per cento (dato di settembre 2011) al 2,25 per cento (dato di giugno 2012).  Evidentemente questo significa un bel risparmio per le economie domestiche che investono circa il 25 per cento delle loro risorse nella pigione e nelle spese accessorie.
Ma che cosa deve fare un inquilino per chiedere la riduzione della pigione? In seguito alla diminuzione del tasso ipotecario di riferimento, l'inquilino può richiedere una riduzione della pigione, se l'ultimo adeguamento è avvenuto quando il tasso di riferimento era superiore.
La procedura per far valere questo diritto è molto semplice: occorre inviare al proprietario una lettera raccomandata, rispettando il preavviso di disdetta, in cui si chiede la riduzione della pigione per la prossima scadenza contrattuale.
Il proprietario deve prendere posizione entro i successivi 30 giorni. Scaduto il termine, se la presa di posizione non soddisfa l'inquilino o se la richiesta di diminuzione rimane senza risposta, l'inquilino può rivolgersi nei 30 giorni seguenti all'Ufficio di conciliazione competente, avviando così la procedura giudiziaria. I termini indicati sono perentori. 

Pubblicato il

06.07.2012 14:30
È sceso il tasso
ora scendano le pigioni
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