A Sonvico dai 400 ai 450 franchi al metro quadrato. Altrettanto a Cadro, Davesco, Soragno. Se trovi qualcosa a Pregassona sono 700 franchi. Non parliamo di Aldesago, Montagnola, Gentilino dove si arriva addirittura a 800 franchi e più. A Sementina 400, ad Arbedo altrettanto. E si tratta di terreni per case unifamiliari in zone R2, a due piani più lo zoccolo al massimo. Per scendere a 300 o 250 franchi devi andare in Val Colla, nell’alto Malcantone, ad Arogno, forse in Valle di Muggio. E siccome si tratta di una merce rara i prezzi sono destinati a salire ancora nei prossimi anni. Un segretario comunale piuttosto arguto, non di sinistra, commenta: "Vedi, un tempo la gente aveva bisogno di vendere, la campagna era tanta, le braccia erano poche, il rendimento meno ancora. La terra abbondava". Oggi chi ha un po’ di terra non ha più bisogno. Se la tiene per sé, per i figli o aspetta che valga ancora di più. Quel segretario in fondo descrive il grande cambiamento della struttura di classe avvenuto nel Cantone Ticino negli ultimi cinquant’anni, che si riflette dritto dritto nei valori fondiari e, ovviamente, nell’organizzazione del territorio. Semplificando un poco si potranno presto descrivere gli insediamenti nel Cantone Ticino in questo modo: nei fondivalle, assordati dai rumori e soffocati dall’inquinamento, le grandi strutture del traffico, le industrie, i centri commerciali e le abitazioni dei poveri, degli yugo, albanesi, negri, ed altri disperati vari; sulle alture, tra i 300 e i 500 metri, la brodaglia edilizia (il "Gebäudebrei" dicono i tedeschi) delle case unifamiliari delle classi medie ticinesi; sulle colline d’oro, in senso letterale e in senso lato e sulle rive dei laghi, le residenze dei ricchi, sempre più ricchi e sempre meno numerosi, sia indigeni che allogeni, tanto non è un problema di passaporto. Oggi la lettura marxiana dei fenomeni sociali ed economici (quindi territoriali) non è più di moda, ma di fatto le cose stanno così. Da un punto di vista estetico la situazione è quasi drammatica. A cosa serve fare una bella casa, ben inserita nel terreno, ben disegnata, con bei materiali e finiture eleganti se essa è destinata ad annegare in un mare di m… edilizia, del quale finirà molto presto per fare inevitabilmente parte perché non vi saranno più altre relazioni possibili? E c’è da qualche parte una soluzione? Si potrebbe cominciare col dire che se cessassimo di crescere forse si intravvederebbe l’inizio di qualcosa di nuovo.

Pubblicato il 

27.04.01

Edizione cartacea

Rubrica

Nessun articolo correlato