Ma che disagio questa neve!

“Sono a disagio!” – “Oddio, cosa è successo?” – “Sono caduti 40 centimetri di neve”. – “Ahhhh!”. E già, è tutto un disagio nel Ticino imbiancato. Disagio numero uno: le strade, a riprova che chi non può viaggiare su quattro ruote oggi è come se fosse malato. Disagio. Vado alla voce e leggo sul Devoto-Oli: condizione o situazione sgradevole per motivi morali, economici o di salute. Una parola ad ampio spettro. Che però i media hanno cominciato ad applicare quasi esclusivamente alle condizioni di viabilità: disagi per i ritardi, le code, le auto ferme ai caselli nel contro-esodo estivo, ecc ecc. Non mi è sembrato molto a disagio il gruppo di bambini con le gote rosse che se la faceva a palle di neve in Piazza Grande, non mi è sembrata a disagio la mia vicina incantata davanti allo spettacolo del giardino di casa imbiancato da una massa soffice come borotalco, né la signora che mi ha detto di aver scoperto il silenzio diurno della sua casa, situata su una strada a traffico intenso. Eppure, venerdì sera, 27 gennaio, sono scoppiati i disagi. L’ha annunciato anche il Tg delle 20. E, colmo dell’ironia, a fare l’elenco delle malefatte dello stratempo è toccato alla Daniela… Fabello! Con un cognome così si potrebbe riservarle le edizioni estive, alluvioni escluse e disagi compresi. Disagi non ovunque uguali, né uguali per tutti. È stata la corsa all’efficienza, e si sa, alcuni fanno meglio di altri. A Locarno abbiamo un sindaco che “sa agire e trovare soluzioni”. Non si diventa svizzeri dell’anno per niente! E infatti, mentre il resto del Ticino arrancava con le catene, sotto i portici non c’era un fiocco di neve, il lago era sempre del suo colore blu invernale, completamente ripulito dalla neve e la Mappo-Morettina si poteva transitare anche in cabriolet con le gomme estive lise. È vero, sabato pomeriggio qualche vecchietta usciva ancora dalla Migros con la spesa e ancora non trovava traccia di marciapiede, alcune strade del centro storico non hanno visto uno spazzaneve neanche in cartolina, ma in compenso i servizi pubblici offrivano un optional senza supplemento di prezzo: il salto del muretto di neve fra il marciapiede e il predellino. Con quello che costano i programmi “fitness” un bel risparmio! Una “task-force” di omoni in giacca a vento e badile in spalla è stata avvistata in alcuni punti del centro e qua e là sono sbucati sentieri nel bianco. Ma i veri beati, finalmente adeguati alle condizioni, erano i proprietari di fuori strada che hanno potuto dare il meglio di sé, triturando i mucchi di neve che tutti gli altri miserabili veicoli riuscivano appena a impunturare. Per finire, nella lista dei disagi avremmo messo volentieri anche un convegno di pupazzi nello spazio della rotonda e una pista di sci di fondo con partenza alla foce della Maggia e arrivo a Golino. Ma non si può mica avere tutto. Lo sappiamo signora sindaco!

Pubblicato il

24.02.2006 12:30
Cristina Foglia
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