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L'autore ha scritto 224 articoli
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Udienza speciale | 20.12.2022 |
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Il diavolo e l’acqua santa, Maurizio e Francesco. Correva l’anno 1949 quando la Congregazione del Sant’Ufficio promulgò il decreto con cui venivano scomunicati iscritti e simpatizzanti del Partito comunista italiano e di quei partiti che «fanno causa comune con esso», quindi i socialisti e i militanti, precisava il decreto, e chiunque fosse restato in organizzazioni come la Cgil, le Camere del Lavoro, l’Udi. Settantatre anni dopo il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha incontrato papa Bergoglio. |
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Italia | 28.11.2022 |
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La frana di Ischia, una delle isole più belle e meta di quel turismo che insieme all’edilizia ha contribuito a salvare le penne all’Italia, è l’ennesima metafora di un paese sommerso dal fango dell’abusivismo, umiliato da una economia predatoria di lavoro e territorio con la subalternità della politica. |
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Guerra in Ucraina | 15.03.2022 |
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Chi decide di dichiarare guerra al “nemico”, nel nostro caso la Russia, dovrebbe prima ascoltarlo, per capire meglio chi è e dunque imbracciare l’arma giusta per combatterlo. Anche chi sostiene le ragioni di Putin, convinto che il nemico non è lui ma l’altro, quello che parla una lingua vicina all’inglese e fa guerra per interposta Ucraina, dovrebbe sapere bene chi è colui che difende. Altrimenti si combatte, di qua o di là della barricata, solo perché si ha uno spasmodico bisogno di avere un nemico. |
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Italia | 03.02.2022 |
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Avevamo scherzato. Si riparte da Sergio Mattarella al Quirinale e Mario Draghi a Palazzo Chigi. Le borse, le centrali finanziarie, l’Europa e anche la Confindustria, in coro, applaudono ritmando: sta-bi-li-tà. Abbiamo il migliore dei candidati possibili al colle più alto e Supermario al governo per gestire i miliardi del Pnrr. Nel grande Gioco dell’oca, dopo sette tentativi a vuoto la politica italiana è finita alla casella 58, detta “Scheletro”, quella che fa pagare la posta e rimanda alla casella 1, cioè al punto di partenza. |
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Italia | 20.01.2022 |
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Di cosa parla la politica italiana? Di Silvio Berlusconi presidente della Repubblica. No, non siamo a “Scherzi a parte”, il noto show di Canale 5, anche se il contesto del risorgimento del caimano rafforzerebbe l’ipotesi dello scherzo. |
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Lavoro & Salute | 10.06.2021 |
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Ci sono voluti 5 anni, 329 udienze e 11 giorni di camera di consiglio perché la giustizia, a seguito di un’inchiesta partita nel 2008, di un processo concluso e poi annullato e rifatto ex novo, confermasse ciò che tutti a Taranto sapevano da tempo: l’Ilva della famiglia Riva ha distrutto l’ambiente, i mari, la terra, gli animali e la città, avvelenati dalla diossina, dal benzo(a)pirene e dalle polveri tossiche sparate dal camino E312; ha ucciso e fatto ammalare migliaia di cittadini colpevoli di abitare troppo vicini al mostro, ha tolto la vita e intossicato i suoi operai.
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Italia | 28.05.2021 |
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La cabina della funivia schiantatasi sul Mottarone – la montagna che sovrasta il lago Maggiore e conserva la memoria di un’intensa lotta partigiana nel Verbano-Cusio-Ossola – è una metafora di un paese fragile che si sbriciola, non regge ai terremoti, alle inondazioni, alla speculazione che si mangia il territorio, al cemento che interra i fiumi per regalare altra terra vitale alla speculazione. |
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Italia | 12.05.2021 |
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Luana era bella, giovane, aveva persino fatto la comparsa in un film di Pieraccioni. 22 anni lei, 5 il suo bambino, operaia a un orditoio nel distretto tessile di Prato. Di lei i giornali ci hanno raccontato la marca del profumo preferito, le passioni e i sogni, il timore per un’ipotetica cellulite, insomma hanno messo in campo tutte le componenti dello squallore narrativo necessarie a trasformare una ragazza morta sul lavoro in una favoletta. |
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Italia | 04.03.2021 |
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Il virus deve fare attenzione, circondato com’è da uomini in armi: à la guerre comme à la guerre. Al posto di Arcuri, rimandato a casa da Draghi come avevano chiesto i due Matteo, è stato nominato commissario straordinario all’emergenza Covid il generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo, già comandante logistico dell’esercito, degli italiani in Afghanistan e della Nato in Kosovo. L’alpino pluristellato avrà altri militari ai suoi ordini, mentre ai servizi segreti e alla sicurezza arriva l’ex capo della polizia Franco Gabrielli, a cui si deve l’ennesima promozione di guardie condannate per le violenze contro i civili nel G8 di Genova 2001. L’altra arma imbracciata da Draghi per combattere la pandemia e i suoi effetti devastanti in economia (nel 2020 il Pil è sceso del 7,8%, il rapporto debito/Pil è salito al 156%) è il liberista Francesco Giavazzi, consulente dell’Uomo della Provvidenza. Alla protezione civile, al posto di Borrelli è stato nominato Fabrizio Curcio, cresciuto alla scuola dei vigili del fuoco e di Bertolaso. |
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Italia | 17.12.2020 |
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Si può fare una rivoluzione senza il mondo del lavoro, semplicemente ignorandolo, riducendolo a pura variabile dipendente dell’impresa? Si direbbe di sì, è il commento del segretario della Cgil Maurizio Landini che ha letto e riletto la bozza stilata dal presidente Conte sull’utilizzo dei 209 miliardi di euro destinati all’Italia dall’Unione europea. |
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Dentro la fabbrica | 08.05.2020 |
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Trentaquattro anni inchiodato alla catena di montaggio, se non la conosce lui la sua fabbrica non la conosce nessuno. Siamo alla Sevel di Atessa, Val di Sangro, sud dell’Abruzzo. Roberto Ferrante, operaio e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls) della Fiom, ci accompagna nello stabilimento in una visita virtuale, dall'entrata fino all'uscita. |
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Italia | 25.09.2019 |
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Il Parlamento italiano è come la ruota di un luna park, basta aspettare un po’ perché chi sembrava definitivamente caduto in basso torni in alto, basta mezzo giro per risalire. Il governo è il regalo per chi riesce a prendere il pennacchio volteggiando sugli aerei della giostra, altro giro altro regalo. I partiti, invece, somigliano alle porte girevoli degli alberghi, chi entra e chi esce, ma poi chi esce ecco che rientra, e viceversa. |
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Esteri | 21.03.2019 |
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Accoglienza, diritti civili, parità di genere, ambiente, lavoro. L’altra Italia ha ripreso a battere qualche colpo, da Milano a Napoli, dal Veneto alla Calabria, passando per Roma. Mentre il governo giallo-nero arranca tra Tav, flat tax, via della seta e migranti e resiste solo grazie all’attaccamento al potere di due forze teoricamente antagoniste ma fattualmente simili, e grazie all’inconsistenza dell’opposizione, dalla società, dai territori e dalle nuove generazioni sale un soprassalto di vitalità. |
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Esteri | 14.06.2018 |
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È cambiato il vento, anzi si è fermato e nel Mediterraneo la nave di soccorso si chiama Aquarius ma a bordo sembra di trovarsi nella bonaccia della Linea d’ombra di Conrad. Ospita 629 disperati, un’umanità sofferente in fuga dall’inferno, passata attraverso un inferno ancor peggiore di casa sua che è la Libia, ferita e umiliata dai carnefici, gettata tra le onde in improbabili gommoni, salvata dai volontari della ong. Malta dista 15 miglia ma alla Valletta non li vogliono, Messina dista 35 miglia ma il neoeletto governo italiano ha chiuso i porti per ordine del premier di fatto Matteo Salvini. Dice che per quei bambini, per quelle donne incinte dopo essere state violentate dai carnefici, per quegli uomini disidratati e terrorizzati dalla paura di essere riconsegnati ai carcerieri africani “è finita la pacchia”. |
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Italia | 08.02.2018 |
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È stato un viaggio istruttivo quello che a 50 anni dal “biennio rosso” ’68-’69 mi ha portato attraverso il Nord Italia, con tappe nelle storiche cattedrali del lavoro e nei nuovi luoghi dello sfruttamento. Ho incontrato operai, impiegati, tecnici, facchini, ciclofattorini, vecchi e giovani che mi hanno aiutato a trovare le prime risposte alle domande che mi avevano spinto a mettermi in viaggio: 1) Che resta della cultura operaia della solidarietà, della lotta per i diritti e di quell’idea antica che liberando se stessa la “classe” avrebbe liberato l’intera società? 2) Come è successo che i fari della sinistra accesi da mezzo secolo, alimentati dalla presenza operaia, si siano spenti e città come Torino, Monfalcone, Sesto San Giovanni, Genova, La Spezia, Livorno passassero alla destra, o ai 5 stelle? 3) Che effetto ha avuto nella soggettività e nei rapporti di potere l’alzo zero sulla legislazione del lavoro (allungamento dell’età lavorativa, massacro dello Statuto, jobs act e precarizzazione di massa)?
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Esteri | 16.11.2017 |
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Chi aveva sperato che l’ennesima sconfitta avrebbe costretto Matteo Renzi a sospendere l’opera di demolizione della sinistra italiana non aveva fatto i conti con il generale del genio guastatori. Renzi va avanti, pur costretto a una finta apertura a sinistra per evitare di sancire l’inessenzialità di quel che resta del Pd dopo che anche il presidente del Senato Grasso gli ha sbattuto la porta in faccia offrendosi in ticket con la presidente della Camera Boldrini come guida di uno schieramento fuori dal Pd. Ma ha subito precisato: guai a rimettere in discussione jobs act, pensioni, politica sui migranti, buona scuola. Insomma, Renzi rivendica tutti i suoi errori e pretende da ipotetici alleati di sinistra che si presentino in ginocchio.
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Italia | 12.10.2017 |
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“Un politico pensa alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni”, diceva il democristiano Alcide De Gasperi citando il teologo Usa James Freeman Clarke. Considerazioni novecentesche. Oggi, in una stagione di post-democrazia, di statisti in Italia non se ne vedono. L’ennesima conferma arriva dall’iter della nuova legge elettorale in discussione in Parlamento. |
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Esteri | 16.03.2017 |
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Dentro il trolley, niente di nuovo. Il viaggiatore può incollarci gli adesivi più improbabili – la foto di Gramsci o la parola “compagno” o il “noi” al posto dell’”io”– ma dentro c’è sempre e solo un toscano arrogante, corpo estraneo alla tradizione democratica italiana, persino a quella poliedrica democristiana.
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Il commento | 06.12.2016 |
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C’è vita a sinistra in Italia? E se c’è, dove si nasconde? Chi la rappresenta? E infine, può essere rinvigorita dal risultato straordinario del referendum che ha salvato la Costituzione antifascista dalle crociate revisioniste di Matteo Renzi? Dato che la vittoria del No non ha provocato il minacciato crollo delle borse, l’esplosione dello spread e il fallimento dell’Ue, in attesa che il presidente Mattarella inizi le consultazioni alla ricerca di una via d’uscita dalla crisi, possiamo soffermarci sullo stato di salute della parte della politica e della società che più ci sta a cuore. |
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Esteri | 20.10.2016 |
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Prima di tutto, vorrei dire quanto io e Michelle siamo lieti di ospitare il primo ministro Renzi e la signora Landini (che non è la sorella di Maurizio, il segretario della Fiom, ndr). L’Italia è da lungo tempo uno degli alleati più forti e vicini all’America”. È l’assist di un Obama a fine mandato a un Renzi che, qualora al referendum sulla controriforma costituzionale dovesse vincere il no, potrebbe seguire a ruota il presidente degli Stati Uniti sulla via del tramonto. L’intervista è uscita su Repubblica, il giornale del Pdr (Partito di Renzi) martedì, in occasione dello sbarco oltre Atlantico della comitiva italiana in viaggio elettorale. Con il premier e la first lady ci sono Benigni (ex cantore della “Costituzione più bella del mondo”), lo stilista Armani, Bebe Vio (campionessa paralimpica), la sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini, la direttrice del Cern Fabiola Gianotti, Paolo Sorrentino, la design Antonelli e il guardiano dell’onestà tricolore Raffaele Cantone. Chef, l’italo-americano Mario Batali la cui cucina fa sognare Michelle. Menù italiano e ingredienti a stelle e strisce, questo ve lo risparmiamo pur interrogandoci sui vini: californiani? Toscani?
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Esteri | 21.01.2016 |
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«Vogliono farci credere che il terrorismo dell’Isis sia un fenomeno islamico, inquietante ma estraneo. È una falsità, un’ipocrisia dell’Occidente: l’Isis è stato creato dall’Occidente e dagli Usa, e siccome non è una creatura autonoma dev’essere analizzato come effetto di una strategia ad ampio raggio». Per chi non si accontenta della verità propinata dal pensiero unico, una chiacchierata con Giulietto Chiesa può essere stimolante. Scrittore, giornalista militante (l’abbiamo intervistato alla vigilia di una mobilitazione contro la Nato di cui è tra i promotori) con una lunga storia da inviato e corrispondente nell’Urss e poi in Russia, Chiesa “fa scandalo”, cita Marx, rimanda il lettore al passato ricordando il ruolo della Trilateral o della P2 di Gelli per leggere il presente. Da qui le accuse un po’ facili di dietrologia. |
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Estero | 10.09.2015 |
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Certo, i siriani hanno la pelle bianca come la nostra. Certo, chi oggi arriva, sballottato tra mari in burrasca e razzismi di stato per fuggire da una guerra terribile, non è “Lumpenproletariat” senza un euro e con la pancia vuota ma ceto medio acculturato, sono insegnanti e tecnici specializzati, conoscono le lingue europee. In poche parole, sono persone facilmente integrabili nel tessuto sociale tedesco, forse più degli eritrei che arrivano sulle sponde dei loro ex colonizzatori. Sono utili a un paese come la Germania che rivendica il ruolo di faro, o tiranno scegliete voi, d’Europa, con una disoccupazione al 4 per cento e un tasso demografico negativo: i siriani possono lavorare per onorare gli ordinativi, pagare le tasse dunque salvare il vacillante welfare e fare i figli, perciò sono un investimento per il futuro.
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L'intervista | 23.04.2015 |
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C’è chi lo vedrebbe volentieri alla guida del partito-che-non c’è, a sinistra del Partito democratico che ha assunto il punto di vista dei poteri forti dell’internazionale liberista e della Confindustria, per riportare in Parlamento una rappresentanza del lavoro, dato che oggi i lavoratori non hanno più sponde partitiche. È diventato un volto noto nella società italiana e per molti un punto di riferimento. Buca lo schermo ed entra in sintonia con la parte pulita e bastonata del paese perché parla il linguaggio delle persone che vuole rappresentare, di cui condivide le sofferenze. Alla Fiom non è arrivato dalle scuole quadri della sinistra ma dalla fabbrica. Landini saldatore ha fatto la sua prima battaglia sindacale in un’azienda cooperativa, e al dirigente coop, quando le coop non erano ancora imputate in mille vicende giudiziarie, che gli diceva: “Io e te abbiamo in tasca la tessera dello stesso partito, il Pci”, non puoi esercitare qui il conflitto, lui rispondeva: “Abbiamo la stessa tessera ma io a saldare all’aperto ho freddo lo stesso”. |
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Giustizia | 23.04.2015 |
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Il peggiore compleanno della mia vita, quello del 2001. Ero a Genova dall'inizio della settimana, chiamato a moderare il dibattito d’apertura del controsummit del movimento no-global in occasione del G8. C’era una marea di giovani da ogni angolo d’Europa. Tutte quelle persone, e le moltissime altre piovute in città nei giorni seguenti, avrebbero dato vita a una settimana di politica, dibattiti e manifestazioni, per disvelare imbroglio e pericolosità della globalizzazione neoliberista. Una settimana drammatica in una Genova blindata da polizia, carabinieri, finanzieri, forestali, operativi a terra, in mare con mezzi da sbarco, in cielo con elicotteri. Rispondevano agli ordini della politica, e se il premier era Berlusconi, comandante della piazza era il suo vice, Fini, fulgida figura fascista prima di abiurare i saluti romani. |
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Italia | 06.11.2014 |
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Neanche il coordinatore nazionale Fiom per la siderurgia Gianni Venturi, e Rosario Rappa della segreteria nazionale, sono stati risparmiati dai manganelli della Polizia. Botte per gli operai della Ast di Terni e persino per Maurizio Landini che cercava di interporsi tra i manganellatori in divisa e la giusta rabbia dei manganellati. |
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Italia | 10.04.2014 |
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Più di 350.000 iscritti, con una diminuzione di 5.000 tessere: un –3% che corrisponde al calo dell'occupazione nel settore metalmeccanico italiano. La Fiom tiene in questo fine settimana uno dei congressi nazionali più difficili dalle sue origini agli albori del Novecento. È forse il congresso più difficile, sotto l'incalzare di una crisi globale che in Italia picchia più duramente sul lavoro per la mancanza di risposte politiche, dopo tre decenni di lotta di classe al rovescio, dei padroni contro i lavoratori. |
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Italia | 23.01.2014 |
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Il pesce piccolo si è mangiato il pesce grosso, fino all’ultima lisca. È un paradosso che esiste in natura, basti pensare ai serpenti capaci di ingoiare e digerire animali più grandi di loro. Lo stesso può capitare in economia, ed è capitato con l’acquisto della terza delle big dell’automobile made in Usa da parte della piccola Fiat, guidata da uno dei più abili e spregiudicati manager sul mercato degli imbrogli finanziari: Sergio Marchionne, nato in provincia di Chieti ma con mentalità americana, in tasca il passaporto italiano e quello canadese mentre le tasse le paga in Svizzera dove risulta residente e dove talvolta si schianta distruggendo una Ferrari nuova di zecca ma non le sue sterminate ambizioni.
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Intervista a M. Landini | 09.10.2013 |
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Roma - «I soldi possono circolare come vogliono. Gli Stati hanno fatto leggi perché il capitale possa valicare qualsiasi frontiera senza passaporto, al contrario hanno creato un mondo in cui le persone devono restare prigioniere di un destino disumano e se tentano di fuggire alla ricerca di un futuro sono classificate come clandestine. Così, nel nostro paese succede che coloro i quali si sono salvati, avendo la fortuna di non morire annegati a mezzo miglio dalle coste dell’Italia e dell’Europa, siccome non hanno un lavoro, per la legge Bossi-Fini sono illegali, clandestini e devono essere arrestati». La tragedia di Lampedusa, quelle centinaia di esseri umani uccisi dalla fame, dalle guerre, dalle dittature e dall'egoismo di un'Italia e un'Europa che alzano muri più alti di quelli abbattuti nell'89, e i 150 superstiti “prigionieri” senza neppure il diritto a dormire al coperto, sono al centro della denuncia di Maurizio Landini. |
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Italia | 11.09.2013 |
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Sulla penisola soffia un forte vento di grecale, e i marosi rischiano di sommergere, assieme alla Sicilia e alla Sardegna già sott'acqua, l'intero paese. Se Torino con il progressivo esaurimento degli ammortizzatori sociali è diventata la città più povera del Nord, il sogno del nordestino piccolo e bello sta trasformandosi in incubo. Per non parlare del Sud, dove l'unica economia che prospera è quella criminale. |
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Italia | 20.06.2013 |
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Il “governo del fare” ha prodotto il “decreto del fare”, si chiama proprio così. Secondo la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, ci vorrà un po' di tempo prima di esprimere un giudizio di merito sulle ricette dell'esecutivo per far ripartire l'Italia, schiacciata da una crisi che non accenna a finire. Del resto, guai ad assumere posizioni pregiudizialmente negative su un governo sostenuto da (quasi) tutto l'arco costituzionale, e chi non lo sostiene, come Sel e soprattutto il Movimento 5 stelle, si mette automaticamente al di fuori delle dinamiche politiche. Così come la metà dei cittadini e delle cittadine che ha smesso di votare e quindi ha perso, insieme al diritto di parola, il diritto a essere rappresentata politicamente. |
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L'Italia di Grillo | 27.03.2013 |
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Moody’s aspetta l’esito delle consultazioni prima di dare i voti all’Italia. In poche parole, o il segretario del Partito democratico (Pd) Pierluigi Bersani raccoglie una maggioranza per governare, oppure saranno dolori. Con il verbo “governare” l’agenzia di reating intende una cosa sola: continuare l’opera antisociale avviata dal governo Monti e obbedire ai diktat della troika europea. |
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Elezioni italiane | 28.02.2013 |
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Tsunami, tifone, tornado? Cosa è passato nei cieli d’Italia travolgendone abitudini, certezze, pigrizie, burocrazie? Un maremoto ha ribaltato un paese in cui per decenni ogni cambiamento si concretizzava nello spostamento di pochi punti in percentuale dei partiti “storici”, con la sola eccezione di un altro tsunami, tangentopoli? Se tangentopoli, vent’anni fa, ha segnato il passaggio dalla prima alla seconda repubblica, la straordinaria vittoria di Grillo ci ha lanciati, o precipitati, nella terza. |
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| 07.02.2013 |
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Che c'entrano 19 operai Fiom di Pomigliano con le elezioni italiane? Che c'entrano il lavoro, i diritti, la democrazia in fabbrica con la “Politica”? Se lo chiedi oggi, tutti rispondono che questi sono i veri temi nell'urna. Addirittura la ministra Elsa Fornero ora sostiene che pagare lo stipendio a operai riassunti dalla Fiat per ordine della magistratura ma non farli lavorare è un'umiliazione. Proprio lei, che ha trasformato in leggi i diktat di Marchionne, dalla cancellazione dell'art.18 alla sterilizzazione del contratto nazionale, adesso fa la gnorri. E si indignano i “compagni” che ordinavano agli operai di Pomigliano di votare sì al ricatto Fiat – lavoro in cambio dei diritti, chi non accetta fuori dai piedi – dai sindaci del Pd a quel Renzi che stava “con Marchionne senza se e senza ma”, allo stesso vertice Cgil che lasciava sola la Fiom a combattere per la democrazia. Uno scampolo di solidarietà pre-elettorale non si nega a nessuno. Ma domani? Domani, il 26 febbraio, è un altro giorno, come diceva Rossella O'Hara in “Via col vento”. Tutte le mattine i 18 operai Fiom di Pomigliano (il diciannovesimo, Antonio Di Luca, è in aspettativa elettorale essendo capolista in “Rivoluzione civile” di Ingroia) si presentano in fabbrica per lavorare e regolarmente vengono rimandati a casa dai capi, ma tranquilli, “sarete pagati ugualmente”. Sono una spina nel fianco della sinistra in tutte le sue sfumature, dal rosso all'arancio, dal verde al tricolore. Parlano di lavoro, democrazia, rappresentanza, mentre in tv – la “piazza” della campagna elettorale – ci si accalora sull'ultimo miracolo di Berlusconi. Chiedono il diritto di non essere discriminati per la tessera che hanno in tasca e di essere loro e non il padrone a scegliere i delegati. Chiedono lavoro e dignità. Pretendono che le ordinanze dei giudici vengano onorate mentre nel teatrino della politica si litiga su un concetto astratto di legalità e i magistrati si squartano per accaparrarsi le spoglie di Falcone e Borsellino. Tanto la lista Ingroia (società civile, sinistra extraparlamentare e Di Pietro) quanto Sel si impegnano a varare una legge sulla rappresentanza sindacale, ripristinare l'art.18 e rimettere mano alla legge sulle pensioni che ammazza di fatica i vecchi e toglie speranze ai giovani. E il Pd che dice? Tutto e il suo opposto, dipende dal voto e se sarà costretto ad allearsi con Monti per governare. Del resto, Bersani ha votato tutte le leggi del bocconiano. Nei giorni pari sta con il boia, in quelli dispari con l'impiccato. E la Sel di Vendola, che sta con i 19 di Pomigliano, sta anche con Bersani che potrebbe stare con Monti. E Grillo? Minaccia di sciogliere i sindacati. Poi si corregge (come quando invita i fascisti di Casa Pound a far fronte con lui) e precisa che la Fiom la salverebbe. Serve una gran dose di coraggio e speranza per andare a votare come è giusto fare, se si sta dalla parte del lavoro e non da quella del capitale. |
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| 21.12.2012 |
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A volte ritornano. Se succede per sette volte in vent'anni c'è di che preoccuparsi. Berlusconi torna in campo o resta in panchina? La stucchevole metafora calcistica infarcisce un triller che gli italiani si sarebbero volentieri risparmiato. Ma il grave è che, come Berlusconi, altri centravanti tengono con il fiato sospeso una popolazione provata da una crisi che picchia duro sui ceti più deboli e da ricette liberiste che approfondiscono il fossato tra chi è sempre più povero e chi è sempre più ricco: anche Monti deve farci sapere se resterà in panchina oppure scenderà in campo. |
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