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L'autore ha scritto 90 articoli
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Conflitto | 22.04.2022 |
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L’eccitazione virile scatenata dalla guerra trascina politica e media in un trip che non risparmia niente e nessuno. Neppure il 25 aprile, festa della Liberazione dai nazifascisti. La caccia al nemico scavalca le frontiere ucraine e sbarca a casa nostra: chiunque condanni la politica criminale di Putin e l’invasione russa schierandosi con le vittime della guerra ma al tempo stesso si preoccupi del rischio di estensione della guerra, cioè della catastrofe mondiale e chieda soluzioni politiche, diplomatiche, tregua e trattative, è un traditore, un servo di Putin. Dissentire dall’invio di armi a Kiev equivale, paradossalmente, all’ingresso in guerra dalla parte dell’aggressore. Ricordare gli 8 anni di guerra nascosta nel Donbass e le altre cento guerre nel resto del mondo è esso stesso un crimine di guerra, è intelligenza con il nemico. |
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Il ricordo | 27.08.2021 |
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Caro Vauro, Gino ci ha lasciato soli a guardare la fine ignominiosa della guerra dell’Occidente all’Afghanistan: il fondatore di Emergency se n’è andato due giorni prima della presa di Kabul da parte di quei talebani che vent’anni fa, pomposamente, gli esportatori di democrazia avevano dichiarato sconfitti. Con chi, se non con Vauro, potevamo tentare di disegnare un ritratto di un amico comune? Vauro era più che amico e compagno di Gino, con lui ha collaborato a lungo condividendo momenti drammatici e altri bellissimi negli ospedali non solo afghani di Emergency |
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Italia | 11.02.2021 |
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Quando tutto sembra perduto dall’italico cappello vien fuori il coniglio: l’Uomo della provvidenza. Questa volta si chiama Draghi. Ce ne sono stati tanti nella storia repubblicana di questo paese, tralasciando quello del Ventennio e quello di Arcore oggi resuscitato. Questa volta le urne sembravano alle porte, almeno a chi aveva dimenticato l’inquilino del Quirinale Mattarella, solido e intelligente democristiano, nemico delle urne anticipate e attento ai poteri forti (Bruxelles in primis) e a quelli deboli (il “popolo”, sempre più distante dai teatrini della politica). |
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Ex Ilva | 19.11.2020 |
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Il gigante, pensando di avere a che fare con una bambina fragile, ha tentato l’affondo: adesso licenzio chi mi critica, e l’ha fatto. Ma la bambina tanto fragile non è, ha indossato il casco giallo e ha bloccato tutto, la sua fabbrica e la sua città. |
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Italia | 22.10.2020 |
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Si naviga a vista nella nebbia e la forza del mare cresce. La seconda ondata della pandemia sta mettendo a dura prova false certezze e legittime speranze. Il refrain ripetuto ossessivamente per tranquillizzarci – in Italia le cose vanno meglio del resto d’Europa – viene sbatacchiato dall’incalzare dei numeri dei positivi al covid 19, in crescita esponenziale dalla pazza estate in cui si è respirato un clima da liberi tutti. 11-12 mila nuovi malati ogni giorno, cifre da record assoluto ma va precisato che rispetto a febbraio-marzo il numero di tamponi è aumentato di 7-8 volte e la maggior parte dei positivi è asintomatica. Persino i morti hanno ripreso a salire sfiorando i 100 quotidiani. Certo, meno dei 1000 nei giorni più drammatici della prima ondata, anche perché scienza e medicina qualche passo avanti l’hanno fatto. |
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Italia | 26.06.2020 |
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Li hanno chiamati Stati generali, anche se Giuseppe Conte per sua fortuna non è Luigi XVI e non è affatto detto che quelli che si sono appena celebrati a Roma debbano essere gli ultimi, come capitò al re della Francia che sarebbe stato detronizzato solo due mesi più tardi dalla rivoluzione del 1789. Una definizione un po’ pomposa per 9 giorni di incontri, comunque utili e necessari, per discutere il futuro di un’Italia ferita gravemente dal Covid-19, insieme ai soggetti dell’economia. |
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Italia | 03.06.2020 |
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Un milione di licenziamenti, parola di Confindustria nuovo corso a guida Carlo Bonomi, quello che denuncia: «Vedo la politica tutta ripiegata su sé stessa e sui suoi dividendi elettorali». Lui e i suoi soci, invece, sono ripiegati su ben altri dividendi tanto che a nome del padronato italiano, preoccupato per le conseguenze del Covid-19, chiede al governo due anni di esenzione dall’Irap che, guarda caso, è la tassa regionale finalizzata al finanziamento della malconcia sanità pubblica. |
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Crisi dell'informazione | 22.05.2020 |
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Il primo a lasciare la nave ammiraglia (Repubblica) è Enrico Deaglio. Passa appena una decina di giorni e un’altra firma, eccellente, si chiama fuori: Gad Lerner. Ma prima di loro un altro nome importante del giornalismo italiano aveva dato forfait, non dalla nave ammiraglia ma da un’imbarcazione di prestigio della flotta ex Gedi e ora Exor: Lucia Annunziata ha lasciato la direzione di Huffington Post dopo il cambio dell’armatore. «Repubblica è già cambiata, non la riconosco più», dice Gad Lerner dando l'addio. |
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Pandemia e sindacato | 23.04.2020 |
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È difficile coniugare due termini come ‘distanziamento sociale’ e ‘sindacato’. Fin dagli albori, sindacato è stato sinonimo di condivisione, fisicità, assemblee, cortei, carezze persino, strette di mano. Oggi tutto diventa virtuale… «Non tutto, gli operai costruiscono oggetti reali con le mani insieme ad altri operai in carne e ossa e i delegati che li rappresentano parlano con loro, afferma la segretaria generale della Fiom Francesca Re David. |
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Italia | 09.04.2020 |
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Covid-19 non guarda in faccia a nessuno, colpisce premier e poveracci, famiglie reali e homeless. Non allo stesso modo, però, e non con gli stessi strumenti e la stessa forza ci si può proteggere dal virus. Difficile per un carcerato, difficile per un rom, difficile per una lavoratrice del sesso, difficile per un migrante. |
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Italia | 26.03.2020 |
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L’Italia è nella Nato, l’ombrello atlantico amico nato con la guerra fredda per proteggerci dal nemico orientale e comunista. L’amico si vede nel momento del bisogno. Gli Usa, per esempio, che tentano di comprare aziende e brevetti europei per produrre in esclusiva respiratori per i propri malati in terapia intensiva, o che dalla base Nato di Aviano spediscono centinaia di migliaia di mascherine negli Usa mentre in Italia c’è la coda di medici, infermieri, farmacisti e contaminati che tentano di conquistarne una. |
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Italia nera | 13.02.2020 |
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“Crepa sporca ebrea” sulla porta di casa di Maria, figlia di una partigiana torinese. “Sieg heil” con tanto di SS e svastica, sempre a Torino, sul campanello di una militante dell’Anpi. “Jude” e stella di David a casa di Marcello, ebreo, attivista del movimento delle Sardine, ancora a Torino. A Mondovì altra stella di David e la scritta “Juden Hier”, qui c’è un ebreo, che evoca la notte dei cristalli, sulla porta di Aldo, figlio di Lidia deportata a Ravensbruck; e Lidia neanche era ebrea, era una partigiana. Del resto, i neonazi italiani non fanno che imitare gli originali che nei lager spedivano, con gli ebrei, gli antifascisti, i rom, gli omosessuali. |
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Italia-Regionali | 30.01.2020 |
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La lezione del Papeete non gli è servita a capire che quando si esagera nei gesti, nel linguaggio, nella tracotante sicumera, il rischio di finire sulla griglia preparata per arrostire tutti i nemici è molto alto. Soprattutto in una regione ancorata alla concretezza e al realismo, l’Emilia Romagna del fare e, se possibile, fare bene. Il mojito consumato da Salvini a Milano Marittima gli è andato di traverso, ha tentato di far saltare il banco (il governo, per tornare al voto sull’onda di un’ascesa che gli sembrava inarrestabile) e ha perso tutto. |
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Italia | 17.12.2019 |
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“Voi non avete fermato il vento/ gli avete fatto perdere tempo”. La canzone di marzo di De André parla oggi a Salvini, ai populisti razzisti e fascisti ma anche a chi doveva fare non ha fatto e non fa nulla per fermarli, e anche a chi si è chiuso in casa, testa e cuore nel computer e nello smartphone senza accorgersi che nelle piazze reali avanza una minaccia grave alla solidarietà, alla cittadinanza, al bene comune. |
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Il movimento delle Sardine | 04.12.2019 |
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Sardine, o sardelle. Sono mute come i pesci di Lucio Dalla ma hanno una testa più grande della pancia ed è alla testa di un’Italia ammutolita, attonita che parlano. |
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Italia | 21.11.2019 |
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Sebastian Vettel che per sorpassare il suo resistente compagno di squadra Charles Leclerc schianta le due rosse e butta fuori dal circuito brasiliano di F1 la Ferrari, eccellenza italiana come il parmigiano bastonato dai dazi trumpiani, è l’ennesima metafora del governo giallorosa, con Renzi che attacca Conte, Zingaretti e Di Maio, Di Maio che se la prende con Conte, Zingaretti e Renzi, e il Pd diviso tra militanti dei diritti civili (ius soli e ius culturae) e difensori di quelli sul lavoro (Ilva, Whirlpool, Bekaert e altri 150 punti di crisi). Ai box Salvini se la ride, come Verstappen a Interlagos. |
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Italia | 07.11.2019 |
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La forza ce l’hanno loro, le multinazionali, con la legge della globalizzazione e la politica liberista dalla loro. Tanto più uno Stato è debole, tanto più riescono a imporre le regole. E lo Stato italiano – a differenza di Francia, Germania e Usa che in operazione di vendite, joint venture, fusioni fanno muro in difesa dei propri lavoratori, forti spesso della partecipazione pubblica al capitale – è debole da sempre. In Fiat arrivano i francesi, in Alitalia fanno cucù i tedeschi della Lufthansa che pretendono 5.000 licenziamenti per entrare nel capitale, contro i 2.500-2.800 avanzati sia da Atlanta che da Delta; dalla Whirlpool fuggono gli americani, come hanno già fatto dall’Alcoa in Sardegna. |
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Lavoro e dignità | 10.10.2019 |
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A gennaio Maurizio Landini veniva eletto segretario generale della Cgil da una maggioranza ben più ampia di quella consolidata durante la sua esperienza alla guida della Fiom. Siamo in autunno, è passato un periodo troppo breve per azzardare un bilancio, si può dire che l’ex leader della Fiom sia ancora in rodaggio. Eppure, non si appella ad alcun emendamento, non si avvale della facoltà di non rispondere.
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Italia | 12.09.2019 |
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Il peggio è alle spalle, o come scriveva Ennio Flaiano è il meglio a essere alle spalle? In altre parole, è più pericoloso Matteo Salvini al Viminale e, in caso di elezioni anticipate, a Palazzo Chigi con pieni poteri, oppure all’opposizione ad attizzare il fuoco dell’odio nelle piazze in un’orgia di sovranisti, fascisti e saluti romani? L’unica certezza è che Salvini fa paura, ovunque si collochi, e fa paura il consenso che raccoglie in un Paese sempre sensibile all’uomo forte, all’unto dal Signore o della Madonna. |
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Italia | 29.08.2019 |
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Un’estate al mare dall’Adriatico al Tirreno con ritorno all’Adriatico al Papeete, altrimenti detto ‘Viminale beach’, tra selfie nutella e aperitivi, insulti e sfottò. Aveva l’Italia ai suoi piedi, i media proni, le opposizioni in apnea tra l’Aventino e i popcorn. Aveva il 39% di consensi tra “le italiane e gli italiani che vengono prima”, poco meno di quel che serve per la maggioranza assoluta in Parlamento, obiettivo comunque già in tasca con i voti dei Fratelli (fascisti) d’Italia, collaudata ruota di scorta sovranista. Così ha pensato di scaricare il fedele Di Maio a cui imputare la fine del governo gialloverde dopo il voto grillino anti-Tav, per andare a mietere i voti a ottobre. |
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Italia | 21.05.2019 |
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Trenta, forse 40mila sovranisti in trasferta a Milano per incoronare Matteo Salvini re del sovranismo europeo. Troppo pochi per lui che ne voleva centomila, troppi per la claudicante democrazia italiana dominata da due populismi. |
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Italia | 09.05.2019 |
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«Le ragioni storiche, politiche e partitiche che portarono alla divisione dei sindacati italiani – dice Maurizio Landini – non esistono più». In altre parole, quelle usate per anni dallo stesso segretario Cgil, è finita la guerra fredda, sono caduti i muri, il patto di Varsavia non c’è più (ma la Nato sì) e l’appartenenza delle varie anime sindacali non si può più definire in relazione al Paese guida o al partito di riferimento. |
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Italia | 03.04.2019 |
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E sette. Dalle politiche dello scorso anno le sconfitte accumulate dal centrosinistra nelle regionali aumentano, senza alcun segnale in controtendenza. |
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Italia | 26.02.2019 |
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E anche la Sardegna, i Caraibi d’Europa, è persa. Lo striptease italiano continua a ritmo frenetico, via il Friuli, Trento e Bolzano, l’Abruzzo, il Molise, anche l’isola più bella ha lasciato il centrosinistra per gettarsi, o ritornare dopo una pausa democratica, tra le braccia delle destre. L’artefice dell’incubo italiano ha nome e cognome: Matteo Salvini. |
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Italia | 14.02.2019 |
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Il “saldatore della patria” Maurizio Landini ha guidato un’irruzione potente nel plumbeo scenario italiano. La manifestazione sindacale unitaria di sabato scorso a Roma segna un’inversione di tendenza e invia un messaggio a una società colpita dalla crisi, priva di credibili rappresentanze politiche e dunque frammentata, ignorata dunque rancorosa: una rappresentanza sindacale, pur tra mille contraddizioni e debolezze, esiste e da essa può ripartire un protagonismo di massa sotto la bandiera della solidarietà. |
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Italia | 30.01.2019 |
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Maurizio Landini ha preso in mano la ultracentenaria Cgil con la forza di un tornado, ma la sua non è una forza distruttrice. Si potrebbe parlare di sindacato del cambiamento se non fosse che chi usa questo sostantivo in politica è un gattopardo che vuole cambiare tutto per non cambiare niente, come fa il governo gialloverde o giallonero con le politiche economiche, liberiste erano e liberiste restano. |
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Congresso Fiom | 20.12.2018 |
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A parità di prestazione lavorativa i trattamenti – salari, orari, flessibilità, sicurezza, durata del contratto – possono essere i più disparati, l’opposto di tutto quel che è stato conquistato a partire dal ’69 e per tutti gli anni Settanta, con il varo dello Statuto dei lavoratori spolpato dagli ultimi governi. Il lavoro è sempre più simile a una merce, i diritti un lusso per pochi, sempre meno. |
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Esteri | 22.11.2018 |
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Caserma Italia si scatena e dà il peggio di sé. In testa ai protagonisti del turpiloquio c’è rigorosamente Salvini che, grazie alla valanga di odio di classe e di razza e alle volgarità vomitate in nome del popolo, sbaraglia l’M5S che ha perso il 7-8% nei sondaggi e raccoglie consensi salendo dal 17% di marzo al 33%. Ai bambini il gladiatore razzista chiede se si sono rotti le palle, la Fornero la manda affanculo, ai giovani dei centri sociali dà delle zecche, a ogni critico urla me ne frego, insulta l’Ue e la magistratura. Di Maio arranca al seguito senza capire che a vincere è l’originale, e dai microfoni delle tv polemizza con il suo amico-nemico con un “inceneritori una beneamata ceppa”; il lombardo gli risponde “li faremo anche senza ceppa”. In soccorso del leader M5S ulula dal Nicaragua Di Battista contro quelle “puttane” dei giornalisti. |
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Esteri | 12.09.2018 |
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Sono oltre centomila i posti di lavoro a rischio entro l’anno grazie (?) al taglio degli ammortizzatori sociali introdotto dal jobs act. Cassa integrazione e contratti di solidarietà, avverte la segretaria generale Fiom Francesca Re David, si stanno esaurendo e la cassa per cessazione di attività è stata abolita. |
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Italia | 30.08.2018 |
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L’abbandono di ogni legame con le masse segna la fine di quella che Antonio Gramsci chiamava “condivisione sentimentale” con il popolo ed è all’origine dell’esplosione del populismo che infesta l’Italia. La messa in mora della natura popolare della sinistra e delle forze politiche che hanno governato l’Italia nel dopoguerra per scegliere il rapporto privilegiato con le élite ha trasformato partiti e classi dirigenti in caste, chiuse all’interno dei propri privilegi; caste diventate sempre indistinguibili tra di loro, cancellando il ruolo trasformatore delle minoranze, criminalizzando o riducendo a ginnastiche inutili le lotte, anche quelle di massa.
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Italia | 27.06.2018 |
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Una dopo l’altra vengono espugnate dalle destre le roccaforti rosse. Il vento salviniano ha strappato le bandierine del Pd e della sinistra in città che avevano governato senza soluzione di continuità dalla fine della Seconda guerra mondiale: Pisa, Siena, Massa virano a destra; Imola invece lascia il Pd per gettarsi nelle braccia del M5S, così come Avellino; Terni (la città dell’acciaio, la nostra Stalingrado) diventa leghista, e la destra conquista anche Ivrea (patria di Casaleggio) e Viterbo, dopo aver strappato al Pd al primo turno città come Vicenza, Treviso, Barletta, Catania. |
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Italia | 29.03.2018 |
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È difficile non condividere l’idea che il Parlamento debba riconquistare la centralità prevista dalla Costituzione, il luogo in cui la volontà popolare trova rappresentanza ed espressione. Una tale svolta segnerebbe il superamento di ciò che ha preso il posto della democrazia e che c’è chi chiama oligarchia, chi aristocrazia, chi democratura. Le leggi tornerebbero a essere prodotte dalle due Camere del Parlamento – grazie a un voto popolare che ha salvato Costituzione e bicameralismo – e non più dal governo (decreti legge), o peggio dai poteri forti internazionali che hanno imposto una politica economica liberista e antipopolare responsabile, non solo in Italia, dell’aumento esponenziale delle diseguaglianze. E come potrebbe, una persona di sinistra, non apprezzare la difesa della Costituzione con tanto di riferimento – in un paese in cui due partiti neofascisti e uno apertamente razzista si sono presentati alle ultime elezioni – a ciò che l’ha resa possibile: la Resistenza contro il nazi-fascismo?
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Esteri | 15.03.2018 |
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Fallito il tentativo di resistere al comando del Pd anche dopo la disfatta, almeno fino alla formazione del governo, Matteo Renzi si è dimesso con una lettera alla direzione del partito, a cui non s’è fatto vedere ma sentire sì, sparando ad alzo zero sul quartier generale e pretendendo ancora di dettare la linea dopo aver accusato i gufi di avergli impedito di condurre fino in fondo la sua guerra. Una guerra di annientamento del Pd e dell’intera sinistra. Ma già minaccia un suo ritorno. La guida temporanea passa al suo secondo, l’ex ministro Martina che accompagnerà (sotto l’occhio vigile di Delrio, Calenda, Franceschini...) i resti del Pd all’assemblea incaricata di scegliere il percorso per l’elezione del nuovo segretario. Sembra escluso il congresso, dovranno decidere tra le primarie come vuole lo statuto e il cambiamento delle regole.
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Italia verso le elezioni | 24.01.2018 |
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Sesto San Giovanni, Monfalcone, Torino, Genova. Sesto con la Breda, la Falk, la Marelli era la Stalingrado d’Italia, Monfalcone con i suoi cantierini era più rossa della Jugoslavia di Tito, Torino era la classe operaia italiana per eccellenza, nord e sud uniti nella lotta e la croce su falce e martello. Genova e i camalli del porto che indossano ancora le magliette a strisce della rivolta antifascista del 1960. Le roccheforti della sinistra sono crollate alle ultime elezioni come castelli di sabbia, senza essere bombardate, il nord è smottato, il campo viene occupato dal nemico. |
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Italia | 19.12.2017 |
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Solo su un punto le anime del centro-sinistra sembrano convergere: la preoccupazione per il risorgente protagonismo fascista. |
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Lavoro e dignità | 30.11.2017 |
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Se c’è un settore in cui il futuro ipertecnologico e informatizzato ha bisogno per affermarsi di far rivivere il peggior passato di sfruttamento, per intenderci quello degli albori del capitalismo, questo si chiama logistica. Dietro il viaggio dei camion che garantiscono la consegna just in time di ogni tipo di merci – tir muniti di centinaia di sensori che registrano persino la velocità di reazione nella frenata dell’autista – c’è il lavoro schiavistico di un esercito di operai e facchini invisibili a chi ordina on line un libro o un regalo di Natale, confinati in nebbiose campagne padane dentro capannoni ricchi di tecnologia e poveri di democrazia e rispetto del lavoro umano. Si tratta di un nuovo proletariato fatto soprattutto di migranti, governati da false cooperative, padroncini spregiudicati e criminalità organizzata che ricevono in appalto da stellate aziende lavoro sporco, per garantire, appunto, la consegna just in time. Funziona così: tu fai un clic sul pc e paghi un paio di scarpe da tennis, l’ordine arriva a destinazione e si inizia una corsa forsennata nel capannone alla ricerca della merce da consegnare addirittura in 24 ore in qualsiasi paese o città. |
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Italia | 06.07.2017 |
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“Insieme” è il titolo della kermesse del 1° luglio a Roma promossa da Giuliano Pisapia con i fuoriusciti dal Pd dell’Mdp capitanati da Luigi Bersani. Insieme a chi, e per fare che cosa? «Dobbiamo essere alternativi», dicono i promotori del progetto di costruire un nuovo partito a sinistra del Pd renziano. Ma alternativi a chi? E fino a quando? |
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Italia | 07.06.2017 |
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L’aveva giurato: se perdo il referendum torno a casa. Ha perso ma a casa è tornato solo per qualche ora, poi è nuovamente uscito e ha ripreso a dettare leggi e agende politiche. |
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Italia | 24.05.2017 |
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Qui le villette per gli impiegati, là le dignitose case per gli operai, l’albergo per gli impiegati e quello per gli operai. Fin dalla nascita il cantiere di Monfalcone ha ospitato tecnici e lavoratori di mezza Europa, persino dalla Scozia perché in questa terra giuliana appoggiata al Carso non c’erano le professionalità per la costruzione di navi. |
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Italia | 10.05.2017 |
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Almeno su una cosa Barak Obama ha ragione: “Come si mangia in Italia non si mangia da nessuna parte”. Dal menù della cena di gala firmata dai fratelli Cerea del ristorante 3 stelle “Da Vittorio” di Bergamo arriva una netta conferma alle preferenze alimentari dell’ex presidente Usa: si comincia con finger food (stuzzichini da agguantare con le mani, ma l’inglese è d’obbligo), gnocchetti di ricotta con fontina, barba dei frati e tartufo nero di Norcia, spallina di vitello al Porto bianco, tiramisù moderno (?), Kermesse di dolci e caffè, il tutto innaffiato con Franciacorta. |
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Italia | 12.04.2017 |
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C’è una macchia indelebile nella storia della Repubblica italiana, una delle tante, forse la peggiore. Si chiama Genova 2001, quando “in difesa” degli 8 grandi del mondo venne sospesa la Costituzione, militarizzata la città, il cielo sopra essa e il mare di fronte, malmenati e gasati centinaia di migliaia di manifestanti, fatti arresti, assalite scuole, torturati ragazzi e ragazzi “no global”, ucciso Carlo Giuliani da un colpo di pistola alla testa sparato dal carabiniere Placanica. |
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L'Ue compie 60 anni | 30.03.2017 |
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Alla fine, una volta sbianchettata l’inglese Theresa May dalla foto di gruppo, c’erano tutti e 27 i premier di un’Europa che non gode di ottima salute, criticata da tutti al proprio interno, attaccata da oltre Atlantico da Trump e in rotta di collisione con Putin. Tutti e 27 con la penna in mano hanno firmato una dichiarazione non impegnativa su presente e futuro. |
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Esteri | 22.02.2017 |
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C’era una volta il Pd, anzi non c’era. È un partito mai nato quello che doveva superare il conflitto che ha diviso (e riempito di senso) l’intero Novecento fino a Tangentopoli. Sarebbe stato un miracolo, un’unione contro natura, fondere in un monstrum i due storici antagonisti, Dc e Pci, sciolti la prima dai giudici e il secondo da una dubbia interpretazione della caduta del muro di Berlino e una squinternata previsione occhettiana: la scomparsa del comunismo segnerà la fine dell’anticomunismo e la sinistra potrà infine occupare la stanza dei bottoni. Quella che illegittimamente è stata chiamata sinistra o più pudicamente centrosinistra ha occupato sì la stanza dei bottoni in alternanza con Berlusconi, ma introiettando i valori della destra e l’anticomunismo.
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Italia | 25.01.2017 |
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Bisogna inorgoglirsi o vergognarsi di essere italiani? Due sentimenti opposti in questo caso si tengono insieme perfettamente, potrebbe sembrare un paradosso ma non lo è. Orgoglio per l’Italia della solidarietà, abitata dai pescatori di Lampedusa che salvano i migranti africani sopravvissuti a guerre, fame, mercanti di uomini e alle onde e ai gorghi del Mediterraneo. |
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Italia | 21.12.2016 |
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Questa volta non si può dire che l’Italia non abbia dato una prova di efficienza istituzionale nel risolvere la crisi seguita alla dura sconfitta del governo nel referendum sulla controriforma della Costituzione: è bastata una settimana per archiviare l’esperienza di Matteo Renzi e varare un nuovo governo. Ma è proprio così? La realtà racconta un altro romanzo in cui l’io narrante è sempre lui, il rottamatore fiorentino che pur avendo lasciato la guida dell’esecutivo non ha fatto alcun passo indietro, anzi ha imposto la sua soluzione alla crisi, i suoi uomini e le sue donne e ora tenta di imporre anche i suoi tempi, cioè le elezioni anticipate. |
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Italia | 23.11.2016 |
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Basteranno l’assenza di un serio progetto alternativo al renzismo e la paura del “populismo” (l’effetto Trump, che ha colpito insospettabili come Santoro e Lerner) a salvare il sindaco d’Italia da una sconfitta storica? Il referendum sul destino della Costituzione è alle porte e le cose non si mettono bene per il premier che, dopo avere violentemente personalizzato lo scontro, rischia di trascinare nell’abisso il partito di cui è segretario e padrone: muoia Sansone con tutti i filistei. |
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Italia | 09.11.2016 |
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Urla da stadio: “Fuori, fuori”. Fuori Bersani, D’Alema, Speranza e tutti i gufi del No. L’uomo solo al comando ha tirato fuori il drappo rosso (il colore serve solo per la metafora) e i tori del Partito di Renzi (Pdr) si sono scatenati. I buttafuori salvano solo Cuperlo che si è prestato al tipico ruolo dell’ascaro (ascari erano i soldati eritrei mercenari che combattevano al fianco delle truppe d’occupazione italiane nell’Africa orientale), cofirmando con gli ufficiali renziani un documento di fumose promesse per la modifica della legge-truffa elettorale in cambio del Sì al referendum. |
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Esteri | 08.09.2016 |
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Accumoli, Arquata, Amatrice, Norcia… Un grumo di Appennini dove Lazio, Marche, Umbria e Abruzzi si fondono. È qui tra le montagne che il sisma ha colpito di nuovo, come tante volte in passato. L’Aquila è a un tiro di schioppo e in alcune sue frazioni nel sisma di fine agosto si sono aperte nuove crepe, addirittura in case ristrutturate dopo il dramma del 2009. E addirittura ad Accumoli non c’era il piano antisismico. E addirittura ad Amatrice le strutture più devastate – scuola e Hôtel Roma – erano destinate a rifugi per la popolazione in caso di sisma.
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Italia | 24.08.2016 |
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Non dev’essere confortante, settantuno anni dopo aver liberato l’Italia dal nazifascismo, perdere il diritto di difendere la Costituzione e di esprimere il proprio punto di vista sul nuovo modello istituzionale sottoposto al voto della popolazione italiana dopo l’approvazione del Parlamento. A mettere il bavaglio ai partigiani ancora in vita e ai nuovi partigiani dell’Anpi, l’associazione che giustamente ha aperto porte e finestre alle nuove generazioni, non sono i nuovi fascisti, non è la destra italiana, bensì il Pd, il partito nato per mutazioni genetiche successive dalla tradizione comunista e democratica italiana. |
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Italia | 29.06.2016 |
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Oggi persino le ancelle e i giullari cominciano a prendere le distanze da re Matteo, già cantato come invincibile uomo della Provvidenza. Gli editorialisti del pensiero unico avanzano timidamente critiche a Renzi ma non a sé stessi, anzi fingono di essere stati sempre critici e autonomi. |
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Italia | 24.05.2016 |
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“Otto sono i minatori / ammazzati a Gessolungo / ora piangono i signori / e gli portano dei fiori / Hanno fatto in Paradiso / un corteo lungo lungo / da quel trono dov’è assiso / Gesù Cristo gli ha sorriso (...) / Poi, levando a poco a poco / la sua mano giustiziera / con un fulmine di fuoco / ha distrutto la miniera”. Questa vecchia canzone del 1958 (testo di Straniero, musica di Amodei) in memoria dell’ennesima strage operaia nella zolfara siciliana mi è venuta in mente una mattina di dicembre del 2007 nel Duomo di Torino, al funerale degli operai della ThyssenKrupp che avevano avuto la “fortuna” di morire subito bruciati, mentre per altri loro compagni l’agonia era durata settimane, o addirittura mesi. |
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Italia | 11.05.2016 |
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Sono 1.173 le donne e gli uomini in Italia ammazzati da un lavoro sempre meno tutelato e sicuro nel 2015, il 16% in più rispetto all’anno precedente. È una preoccupante inversione di tendenza dopo alcuni anni “virtuosi” che avevano registrato un calo delle vittime; e sono aumentate anche le malattie professionali. Eppure, nello stesso periodo le denunce di infortuni sono diminuite. |
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Esteri | 17.03.2016 |
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La notizia è semplice da raccontare: La Stampa cambia padrone e va a rafforzare il gruppo editoriale Repubblica-Espresso. Non è che uno dei tanti esempi di un processo di dimensione globale di accorpamento capitalistico che va dall’acciaio alla chimica, dall’auto alla moda, dall’alimentare all’informatica e all’informazione. Punto. Senonché, dietro la notizia nuda e cruda si nasconde una storia secolare italiana, e in gioco c’è un pezzo di democrazia e pluralismo nella Penisola.
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Italia | 02.03.2016 |
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Il Senato italiano ha impedito una rivoluzione contro natura. Proprio così, “contro natura”, ha detto il ministro Angelino Alfano, gamba destra del governo Renzi, usando un termine che evoca antichi anatemi in uso ai tempi della tirannide sacerdotale, decisamente prima che un papa, interrogandosi sull’omosessualità, ammettesse: “Chi sono io per giudicare?” Commentando la conclusione della vexata quaestio delle unioni civili si potrebbe dire, parafrasando l’amara riflessione di Porfirio Díaz sul suo povero Messico schiacciato dagli incombenti Stati Uniti, “povera Italia, così lontana da Dio, così vicina al Vaticano” |
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Intervista a Gino Strada | 08.10.2015 |
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«Indignazione tanta, nessuno stupore» per il bombardamento “chirurgico” Nato dell’ospedale dei Medici senza frontiere a Kunduz, in Afghanistan, che ha provocato la morte di medici, personale sanitario e malati. «Niente di nuovo dall’Afghanistan, sono anni che si ripetono stragi come questa e sono anni che ripeto le stesse cose». Raggiungiamo telefonicamente il fondatore di Emergency Gino Strada in uno dei suoi sempre più brevi soggiorni in Italia, una decina di giorni a Milano prima di ripartire per il Sudan, dove c’è uno dei tanti presidi della sua benemerita organizzazione nel mondo in guerra. |
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Italia, regionali 2015 | 02.06.2015 |
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È il modello americano. Il voto conta sempre meno, ciononostante conta solo chi vota. Non è per distrazione ma per scelta politica se le astensioni hanno smesso di interessare i partiti, persino quando i votanti sono a stento il 50% dei potenziali elettori in tornate importanti come quella che si è tenuta il 31 maggio in 7 regioni italiane. |
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Italia | 04.03.2015 |
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Il segretario lo chiama “il genio di Firenze” e gli consiglia di «stare sereno perché voti di fiducia e varo del Jobs Act non ci fermano». Il delegato vuole essere ancora più esplicito, «è il califfo di Firenze». Il chirurgo in collegamento dalla Sierra Leone dove dirige uno degli avamposti nella lotta contro Ebola dice con la schiettezza che lo contraddistingue: «Ho preso la tessera della Fiom, uno dei pochi rimasugli della democrazia, e ne sono orgoglioso perché è una delle poche organizzazioni che può contrastare la cancellazione dei diritti, la deriva dell’indifferenza, la violenza quotidiana che è entrata nella nostra società come l’Ebola. Condivido l’idea di aggregare intorno al vostro sindacato tutte le persone per bene che vogliono cambiare questo paradigma, per affermare i diritti, il sociale, l’uguaglianza. Io sono con voi». |
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L'Italia di Renzi | 12.02.2015 |
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Il nuovo uomo della provvidenza festeggia il suo primo anno di governo, ma al brindisi decide di non invitare il vecchio uomo della provvidenza, quello che per 12 mesi si era dimostrato il suo più fedele alleato. Matteo Renzi ha diverse ragioni per festeggiare: ripescando dallo stagno della Prima Repubblica la pratica delle alleanze a geometria variabile, il presidente del Consiglio è riuscito a restare in sella agendo a seconda delle circostanze e della convenienza almeno tre diverse alleanze, da quella classica di governo con l’Ncd di Alfano, a quella con Berlusconi e Forza Italia, fino a (minacciare) l’alleanza con la sinistra di Sel. |
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Italia | 18.12.2014 |
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La trojka ordina tagli alla spesa, giù le pensioni, nuovo blocco di salari e turnover per i dipendenti pubblici, sforbiciate a sanità e istruzione. Renzi, premier italiano alla guida del semestre europeo (ma chi se n’è accorto?), esegue. Ci sarà una ragione se continua il crollo della domanda interna? Disoccupazione sopra il 13%, sarebbe più alta se fosse già operativa la nuova disciplina degli ammortizzatori sociali, un giovane su due è senza lavoro.
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Italia | 09.10.2014 |
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Il Partito democratico si è trasformato in un partito talmente liquido che la “ditta” cara a Bersani rischia di finire in liquidazione coatta. Secondo chi conosce le segrete carte del Pd, il grido d’allarme sul crollo degli iscritti, passati da oltre 500.000 a 100.000 nell’arco di un anno, sarebbe addirittura addomesticato rispetto a una realtà ancora più drammatica. |
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Italia | 10.09.2014 |
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Ocse e Ilo lo dicono a chiare lettere: la disoccupazione è in aumento nel G20 e quasi in tutto il mondo e nella crisi sistemica aumentano diseguaglianze e povertà. C'è chi se la cava e chi è messo peggio, e tra questi ultimi l'Italia è superata, in Europa, solo da Grecia e Spagna. |
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Europee/Italia | 05.06.2014 |
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Ora che al Giro d'Italia c'è un uomo solo al comando, quasi tutti gli italiani – non tanti – che sono andati a votare si dicono contenti. Gli ex berlusconiani delusi hanno trovato il capo su cui investire le speranze tradite dal Cavaliere di Arcore e dal suo harem; gli orfani del Pci che per 25 anni ne hanno viste di tutti i colori si consolano pensando che Renzi sembra un democristiano ma finalmente abbiamo vinto, e con percentuali da DC anni Cinquanta; i grillini che hanno perso ma in fondo hanno vinto perché sono sopra il 20% e si preparano ad allearsi con un inglese xenofobo, anche se l'idea fa un po’ schifo ma bisogna pur fare un gruppo parlamentare; gli orfani di una sinistra sfumata tra un'elezione persa e una scissione riuscita finalmente ce l'hanno fatta a superare il quorum, grazie all'alleanza con un giovane greco e nonostante i soprassalti di tanti partitini zombie; |
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Italia | 22.05.2014 |
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Hai voglia a dire che dai tempi di Tangentopoli è cambiato tutto, che dopo vent’anni i partiti di allora non esistono più, che adesso la politica è in secondo piano rispetto ai faccendieri e agli imprenditori. Mutatis mutandis, cambiato il nome dei partiti, l’elenco degli arrestati per gli imbrogli e le mazzette che hanno finora caratterizzato la costruzione dell’Expo di Milano riporta al centro dello scandalo gli stessi soggetti politico-economici della Prima Repubblica. |
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Italia di Renzi | 26.03.2014 |
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La nuova Italia di Matteo Renzi si inquadra, sia pure con un linguaggio diverso e una pratica autoritaria non edulcorata da liturgie concertative, all’interno del cammino neoliberista dell’Europa. Concretamente, proviamo ad analizzare alcuni degli “strappi” operati dal conducator fiorentino. |
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Italia | 21.11.2013 |
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Siccome gli imprenditori vanno trattati sempre con rispetto, a differenza dei lavoratori e della loro salute, ora si dice che il killer è l’amianto e non invece chi lo faceva manipolare a operai e tecnici, pur conoscendo la gravissima pericolosità della sostanza. Cognome amianto, nome proprio tremolite, familiarmente chiamato talco perché come tale veniva utilizzato a mani nude dai dipendenti Olivetti per facilitare il montaggio di componenti in gomma. La tremolite è un composto di fibre di amianto polverizzate che si appiccicavano a tutto l’apparato respiratorio, ma anche ai camici. |
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Italia | 24.10.2013 |
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Né funerale di Stato né pietà per le 366 vittime, e neppure la possibilità per i sopravvissuti di assistere alla cerimonia, tenuti prigionieri in un carcere chiamato ipocritamente “Centro di prima assistenza” a Lampedusa. Alla cerimonia, invece, è stato invitato con tutti gli onori di Stato il rappresentante di quel regime totalitario eritreo da cui la popolazione sta fuggendo, a ogni costo e in qualsiasi condizione di tempo e di mare. C’era l’ambasciatore dell’Eritrea, ma non c’erano i morti e i salvati eritrei ad Agrigento, lontano da Lampedusa ma accanto alla villa del vicepremier italiano Angelino Alfano.
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Elezioni italiane/1 | 24.01.2013 |
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Per la sinistra italiana l'obiettivo di fronte al quale si è divisa non è certo la conquista del palazzo d'inverno. Semmai, si è trattato di valutare se qualche seggio in Parlamento valesse bene una messa, cioè l'alleanza con il Partito democratico che ha sostenuto il governo liberista del professor Monti. |
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Elezioni italiane/2 | 24.01.2013 |
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Ci risiamo. Il gran burattinaio ha ripreso la scena politica italiana smentendo tutti cantori della fine del ventennio. Forse si tratta soltanto di un colpo di coda del caimano ferito a morte, ma potrebbe rivelarsi qualcosa di più doloroso di un colpo di teatro. |
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