Le primule di gennaio

Ah, il dicembre svizzero coi suoi tepori invita ai pic-nic sull'erba che solo in questo mese ha quel colore verde smagliante. Le giornate si accorciano, ma che importa?, ci si può tranquillamente attardare in piscina fino a quando non tramonta il sole. Si tira tardi quel tanto che basta per ingannare le ore che ci separano dai barbecue all'aperto. Ma il più bello e ricco è quello di Natale quando si riunisce tutta la famiglia, coi nonni che raccontano ai nipoti dei tempi in cui il 25 dicembre faceva freddo e, alle volte, addirittura nevicava. E i bambini sgranano gli occhi: "noooo! Nevicava? Come a giugno?". A quei tempi Babbo Natale si rappresentava con un cappottino rosso con la pelliccia. Ora porta solo un costume da bagno rosso che tiene fino a Capodanno che tanto porta bene. Le renne le ha definitivamente abbandonate al polo nord dove quelle non trascinano più slitte ma barche. Hanno dovuto imparare a nuotare dopo che si sono squagliati i ghiacci.
Il rovescio della medaglia, a cercare il pelo nell'uovo, è che d'estate capitano sempre più spesso delle bufere. Ogni tanto arrivano cicloni di grandine, neve o rane. Ma ci si abitua. Le uniche a pestare un po' i piedi sono le compagnie assicurative che ormai non rilasciano più polizze su catastrofi naturali.
E si vendemmia a novembre o ad aprile, secondo le annate. I vigneti per ora reggono, anzi, prosperano grazie allo splendido clima mediterraneo, sub-tropicale o sahariano, secondo le stagioni, che negli anni è subentrato. L'unico problema sono gli attacchi degli zebù che hanno surclassato numericamente i cervi. Gli ecologisti continuano a piagnucolare perché mancano i predatori dopo che i lupi, chissà perché, hanno cominciato a spostarsi a Sud. Li ho visti i titoli sui quotidiani siciliani: "Lupo di origine svizzera fa una strage di pecore nella campagna di Enna". Ma quali lupi svizzeri! Saranno piuttosto gli sciacalli, ormai ne è piena l'isola da quando ha cominciato a desertificarsi.
Ma tornando a bomba, la soluzione migliore contro la fauna indesiderata è sempre la stessa: estendere i periodi di caccia. I tempi cominciano a essere addirittura maturi per organizzare safari in Ticino. Ecco un rilancio vero del turismo. Ci vogliono delle novità, la gente è stufa delle solite vacanze in Kenya. Venite piuttosto ad assaggiare la tradizionale polenta e gnu nei nostri grotti all'ombra dei bananeti.
Se tutto questo non è manna dal cielo, ditemi voi cos'è!  È il tempo stesso a regalare forze propulsive innovative per settori economici che non avremmo neppure pensato di poter sviluppare. E poi chi è finora vissuto in zone a clima continentale è abituato ai cambiamenti meteorologici dunque non dovrebbe inquietarsi per le variazioni climatiche. L'importante è che non sia l'economia a volgere al brutto.
A questo futuro avventuroso, pieno di nuove sorprese e sfide pensavo mentre contemplavo le primule spuntate nel mio giardino nei giorni attorno a Capodanno

Pubblicato il

12.01.2007 13:00
Flavia Parodi
Editore

Sindacato Unia

Direzione

Claudio Carrer

Redazione

Francesco Bonsaver

Raffaella Brignoni

Federico Franchini

Mattia Lento

Indirizzo
Redazione area
Via Canonica 3
CP 1344
CH-6901 Lugano
Contatto
info@areaonline.ch

Inserzioni pubblicitarie

Tariffe pubblicitarie

T. +4191 912 33 88
info@areaonline.ch

Abbonamenti

T. +4191 912 33 80
Formulario online

INFO

Impressum

Privacy Policy

Cookies Policy

 

 

© Copyright 2023