Politica

Le domeniche speziali

Alessandro Speziali è all'origine delle modifiche alla nuova legge vendita cantonale, la normativa entrata in vigore appena due anni fa. Modifiche sulle quali si voterà il 18 giugno in Ticino grazie al referendum promosso dai sindacati Unia e Ocst e sostenuto dall’area rosso-verde.

 

Quale deputato al Gran Consiglio, il presidente del Partito liberale radicale Speziali, ha suggerito  dei cambiamenti alla legge che regolamenta le aperture. Tra queste, vi è il raddoppio del limite di superficie (da 200 a 400 metri quadrati) che consente l’apertura dei commerci sette giorni su sette, festivi compresi, dalle sei del mattino alle 22 nei due terzi delle località del Cantone praticamente tutto l’anno.

 

In quei limiti di superficie rientrano quasi tutte le filiali Denner, catena di negozi del gruppo Migros. Salvo le più grandi, casi rari, che arrivano a 5-600 metri quadrati, la grande maggioranza delle filiali Denner potrà aprire grazie alla modifica proposta nella mozione Speziali. Non sarebbero poche nemmeno le filiali Coop o di Migros a beneficiarne. Speziali dovrebbe essere informato, facendo parte del Consiglio di cooperativa di Migros Ticino, come indicato nelle relazioni d’interesse sulla pagina cantonale.

 

A poche settimane dal voto, quale presidente Plr, Speziali ha inviato una lettera alle associazioni padronali del commercio ricordando l’importanza per la categoria di avere un ccl. «Noi per un partenariato forte, sì a un nuovo ccl» ha riportato La Regione, dandone la notizia sabato scorso. Le condizioni di lavoro nella vendita sono infatti un grave problema da molto tempo, segnalano i sindacati, aggiungendo che la problematica andrebbe ad acuirsi con gli orari prolungati.

 

Le lunghe giornate da dodici ore farcite da turni spezzettati e spalmati sull’arco dei sei giorni di apertura, sono la realtà quotidiana descritta dalle venditrici nel podcast di area. «Se oggi vivacchiamo con un minimo di vita sociale, poi non vivremo più» dice una delle commesse intervistate.

 

La grande distribuzione sarà la vera vincente delle modifiche di legge in votazione. Solo lei dispone della forza economica per sostenere i costi derivanti dai nuovi orari, spalmando sulle potenziali 115 ore di apertura settimanali i turni del personale quasi sempre assunto a basse percentuali d’impiego. Un personale perlaltro contraddistinto dalla precaria retribuzione, ma sempre a disposizione gratuitamente per i bisogni aziendali.

 

Quando Speziali invoca l’importanza del partenariato sociale, dimentica che proprio il gruppo della grande distribuzione di cui fa parte, Migros, da molti anni si rifiuta di confrontarsi sulle condizioni d’impiego con delle organizzazioni rappresentative dei dipendenti quali Unia e Syna.

Da quasi un decennio, il ccl di Migros è sottoscritto dall’Associazione del personale di macelleria e la Società svizzera degli impiegati di commercio. Non è proprio il miglior modello di partenariato sociale da vantare.

Pubblicato il

25.05.2023 15:00
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