«Se la strada è prevista su una zona palustre di importanza nazionale la questione è già risolta: in questo ambito la Costituzione infatti è molto chiara; la protezione di una zona palustre è assoluta. Le sole costruzioni previste sono quelle dettate dall'interesse della protezione dell'area o predisposte a servire uno sfruttamento agricolo già esistente. Una superstrada? È fuori discussione. Chi la vorrà dovrà farla altrove». A parlare così non è un ambientalista o un agricoltore del Piano di Magadino bensì Anne Petitpierre-Sauvain, avvocato, professore di diritto ambientale all'Università di Ginevra, la quale ricorda che oltre alla Costituzione a restringere il margine di manovra vi è un'Ordinanza sulla protezione delle zone palustri di particolare bellezza e di importanza nazionale secondo cui tutte le costruzioni o gli impianti che non rientrano negli scopi citati, né servono alla manutenzione dei biotopi, né al mantenimento dell'insediamento tipico possono esser eretti o ingranditi soltanto se hanno un'importanza nazionale, sono di ubicazione strettamente vincolata e non contraddicono gli obiettivi della protezione. E anche nel caso del rispetto di tutte queste condizioni, si devono prevedere misure di compensazione.
area ha interpellato la professoressa Petitpierre-Sauvain, dopo che Adelio Scolari (esperto in diritto amministrativo) ha sollevato la questione dell'"incostituzionalità" della Variante 95 perché il suo tracciato è previsto in parte proprio su zone palustri di importanza nazionale (in particolare le zone Stagno Cugnoli-Curti e  Lanche Pizzante). E dopo che Marco Borradori, a capo del dipartimento del Territorio, durante una delle tante serate informative sulla Variante 95, per una volta in evidente imbarazzo, non ha saputo o voluto dire se una perizia giuridica sulla fattibilità del progetto di superstrada in votazione il 30 settembre fosse stata eseguita. «Di perizie giuridiche non ne sono state fatte – ci dice Adelio Scolari – e questo perché, a mio avviso, non ci può essere che una sola risposta ossia che la V95 è contraria alla Costituzione». Ma in tal caso perché il progetto è portato avanti? «Il problema fu già sollevato da diverse associazioni ambientaliste quando fu presentato il Piano direttore cantonale. Ma nessuno prestò ascolto. E addirittura oggi sentiamo Borradori dire che il progetto ha già il consenso di Berna, come se un Ufficio federale potesse disporre della Costituzione a piacere… E come se non bastasse si cerca di far passare come strumenti di compensazione straordinaria degli interventi che sono già pensati e ritenuti necessari per la protezione del fiume Ticino, indipendentemente dalla V95», spiega Scolari. Fino ad oggi nessuno ha mai risposto alle sue accuse di incostituzionalità? «Su questo punto c'è stato il silenzio. Forse perché da un lato non si sa cosa dire e, dall'altro, perché non si può negare quanto scritto nella Costituzione» afferma l'esperto, fiducioso che le Camere federali, chiamate entro il 2009-2010 a pronunciarsi sul progetto non lo accettino perché non conforme alla legge. «E l'ultima parola spetta comunque al Tribunale federale. È molto improbabile che questo accordi alla V95 il titolo di "ubicazione vincolata", ossia l'impossibilità di costruire altrove il collegamento». Del resto, ne sono già state avanzate di alternative dal '95 ad oggi.
Negli scorsi giorni, il municipale di Locarno Diego Erba si chiedeva con che diritto i contrari alla V95 si permetteranno, qualora il credito per la realizzazione della V95 venisse accettato il 30 settembre, di opporsi alla volontà popolare lanciando ricorsi contro il progetto. Ma che diritto hanno le autorità cantonali di sottoporre al popolo  un progetto che con buone probabilità sarà definito anticostituzionale?
«Quando l'Ufficio federale dello sviluppo territoriale ha approvato la scheda di Piano direttore, due anni fa, nel rapporto d'esame si è chinato su questo punto soffermandosi anche sui tre punti per cui una strada può passare, eccezionalmente, in zone palustri ossia: l'"importanza nazionale", il "rispetto degli obiettivi di protezione" e l'"ubicazione vincolata". E anche su quest'ultimo punto l'autorità federale ha dato risposte chiare: l'ubicazione della V95 è vincolata. Ed è su questo testo che noi ci basiamo», risponde Moreno Celio, capo della Sezione pianificazione urbanistica del Canton Ticino. Bene. Senonché, leggendo il testo in questione ci si rende conto che qualche cosa non va. L' "importanza nazionale" e il "rispetto degli obiettivi di protezione" vengono trattati, spiegati ed approfonditi ciascuno in una pagina intera. L'"ubicazione vincolata" viene invece evasa in poche righe (vedi box a sinistra) che del tutto eludono la questione delle varianti già avanzate come la Panoramica o la V98. Ma una perizia giuridica sulla V95 è stata effettuata? «Io mi limito a citarle il testo dell'Ufficio federale dello Sviluppo territoriale che nella scheda di Piano direttore si è trovato la V95: su questa variante doveva pronunciarsi, su questa variante si è pronunciato. E in modo chiaro. Sul tavolo non aveva altre varianti». Ma voi sapete che esistono altre varianti. Il Cantone ha fatto fare, di suo, una perizia giuridica sulla fattibilità di questa strada? «A mia conoscenza una perizia giuridica non è stata fatta. E se l'opinione dell'autorità federale è dubbia è comunque sempre possibile far ricorso». Ma sareste pronti a ordinare una perizia giuridica per togliere ogni dubbio? «Questo esula dalle mie competenze. È una decisione che deve esser presa dalla direzione del Dipartimento, come minimo», risponde Celio.
In questi giorni è stata sollevata anche la questione del numero di corsie della superstrada: potranno essere anchequattro? «È vero che la scheda di piano direttore indicativamente prevedeva anche la possibilità di 4 corsie, ma giuro che il progetto preliminare su cui andremo a votare il 30 settembre prevede due corsie, più due di sicurezza.  Nessuno vuole nascondere un'autostrada. E non penso sia possibile bluffare su un tema del genere», conclude Moreno Celio. Staremo a vedere.


Ubicazione vincolata?

Nel suo parere l'Ufficio federale dello sviluppo territoriale si limita a scrivere: «Il nuovo collegamento A2-A13 completa la rete esistente, collegando la semiautostrada esistente con lo svincolo autostradale di Camorino. Essendo questi due punti ubicati a nord ed a sud della zona palustre ed estendendosi la medesima lungo il fiume Ticino per più chilometri, un suo attraversamento non può essere evitato. Tra le diverse varianti di tracciato valutate il Cantone Ticino ha scelto la "variante 95", con un tracciato che corre in maggior parte parallelamente a quello della linea ferroviaria Bellinzona-Locarno. L'ubicazione vincolata è data».

Pubblicato il 

14.09.07

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