La stagione degli impuniti

Impuniti fatevi avanti, è il vostro momento. La farete franca e non c’è nemmeno bisogno di fare atto di contrizione. Impuniti e a muso duro = vincenti. Un qualche esempio? Bush, il caro Dabbeliù, che se ne frega delle norme del diritto internazionale e muove guerra qui e là, a seconda dell’occorrenza. Pare che ora occorra l’Iran, e guarda caso gli studenti si rivoltano. Partirà in difesa del loro sacrosanto diritto di adottare l’American way of life con tutti gli annessi e connessi? Staremo a vedere cosa si inventerà lui e il suo staff di acchiappafantasmi. Intanto Bin Laden e Saddam fanno ancora parte del clan dei “Chi l’ha visto?” più invisibili dei fantasmi. Un altro esempio: il cavalier Berlusca, il presidente di una nazione europea, impunito a muso duro (ben visibile il suo piglio in una foto a tutta pagina che gli ha consacrato il Financial Times della scorsa settimana con il titolo “Intoccabile”). Doppiopetto, in piedi in tutta la sua altezza in un corridoio della sua dimora di Arcore, in penombra arazzi e stucchi, come un principe dei Gonzaga. Ha l’aria di dire: «non provate a schiacciarmi i piedi». E infatti è ancora lì e questo semestre farà il padrone a Bruxelles, cosa ci vorrà mai a comandare l’Unione europea per un dirigente nato come lui? Non saranno tre toghe rosse a fermarlo. Mica scemo il Silvio, e se ce la fa lui a svicolare dalla giustizia perché non dovremmo farcela noialtri? La fanno franca tutti quelli che hanno evaso il fisco per anni e ora tornano a casa con gli interessi dei loro capitali all’estero, e siccome quei soldi fanno bene al bilancio dello stato, ecco che gli evasori sono dei salvatori, degni di lode. L’esempio fa scuola a tutti i livelli, anche più in basso. «Si può, nella casa delle libertà» diceva uno sketch elettorale che il bravo Corrado Guzzanti aveva subito interpretato a modo suo: due amici guardano la tivù, a uno gli scappa la pipì, si alza, si gira, si sbottona e la fa sul divano. «Si può nella casa delle libertà» diceva la didascalia. Devono avere avuto lo stesso pensiero quei quattro ragazzi armati di telefonini, che si sono seduti in un vagone di prima classe, su un treno regionale italiano e all’arrivo del controllore non hanno fatto una piega, gli hanno allungato a muso duro il loro abbonamento di seconda classe, sicuri che il poverino non avrebbe fatto cip. E infatti così è andata. Hanno continuato a far casino impuniti e contenti, giocando a tirarsi pedate addosso e sulle poltrone del treno. Basta andare a muso duro. Impuniti di tutto il mondo unitevi, riuscirete là dove tutti hanno fallito. La fine delle regole. Un allegro caos dove ognuno fa quello che vuole. Oddio non sempre funziona, al Roger non è andata come pensava, nonostante la sua fine testina, e ha fatto la fine del suo omonimo Rabbitt.

Pubblicato il

04.07.2003 12:30
Cristina Foglia
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