Formalmente assieme, concretamente ognuno per conto suo o quasi. In una campagna contraddistinta dalle scaramucce pre-pasquali ma non ancora entrata nella fase “calda”, i partigiani del doppio “sì” al voto dell’8 maggio fanno fronte comune. Ognuno però si batterà nelle prossime settimane con sensibilità e soprattutto con fondi propri. Strategie diversificate, accenti particolari, nessuna cassa comune, ma tutti uniti in funzione di un duplice obiettivo: “sì” all’iniziativa “I soldi ci sono” del Movimento per il socialismo (Mps) e pertanto “sì” anche agli aggravi fiscali del Preventivo 2005. Costituitosi a inizio marzo, il comitato a sostegno dell’iniziativa “I soldi ci sono” – divenuto Comitato “2 volte sì” dopo la decisione del Consiglio di Stato di mettere contemporaneamente ai voti l’iniziativa e i decreti fiscali del Preventivo 2005 impugnati dall’Udc – aveva raccolto fino a lunedì scorso 160 adesioni a titolo personale. L’iniziativa dell’Mps, inoltre, è ufficialmente sostenuta dal Partito socialista (Ps), dal Partito del lavoro (Pdl) e da buona parte del mondo sindacale (l’Uss, Unia, il Sindacato della comunicazione, la Vpod se l’assemblea di oggi deciderà in questo senso come probabile). «Il Comitato sta a dimostrare che esiste una volontà unitaria, ma poi ognuno è libero di articolare la campagna come meglio crede», dice ad area Giuseppe Sergi, coordinatore dell’Mps e co-presidente di un comitato che non dispone di una cassa comune e in nome del quale probabilmente non verrà condotta alcuna iniziativa “unitaria” da qui all’8 maggio. Il Movimento per il socialismo che nel marzo del 2004 lanciò l’iniziativa popolare “I soldi ci sono” preannuncia dal canto suo «una campagna a contatto con la gente, a tutto campo», spiega Sergi. «Finalmente – osserva il coordinatore del movimento – per la prima volta dopo anni in Ticino la sinistra si ritrova compatta attorno a una proposta “in positivo”, e non contro qualcosa, sulla difensiva». Da tempo il quindicinale Solidarietà dell’Mps pubblica approfondimenti sulla politica fiscale, tentando di dimostrare come qualsiasi allarmismo suscitato dalla sua iniziativa sia fuori luogo. Gli articoli potranno essere (ri)letti a giorni sul sito internet www.mps-ti.ch, dal quale sarà anche possibile scaricare un opuscolo che verrà spedito la prossima settimana a tutti i fuochi. I militanti del movimento da domani e fino all’8 maggio saranno presenti con delle bancarelle nei principali centri del cantone. L’Mps, inoltre, organizzerà delle serate informative e stamperà 10mila autocollanti e 5mila manifesti. Conta di spendere in tutto «non meno di 20-25 mila franchi», afferma Sergi. In prima fila nella campagna per il doppio “sì” c’è anche il sindacato Unia. Per il segretario regionale Saverio Lurati si tratta innanzi tutto di far passare due messaggi: «che la ridistribuzione della ricchezza non è mai stata tanto iniqua come negli ultimi 15 anni, quindi banche e grandi società devono contribuire maggiormente; e che le piccole e medie imprese non devono temere nulla, anzi: semmai si attendano ulteriori incentivi da parte di uno Stato con più mezzi». Il comitato regionale di Unia ha deciso di stanziare 15 mila franchi per la campagna a favore del doppio “sì”. L’Unione sindacale svizzera e il Sindacato della comunicazione non hanno ancora valutato l’entità di una loro eventuale partecipazione finanziaria. Sostenitore dell’ultima ora dell’iniziativa “I soldi ci sono”, il Partito socialista (Ps) si appresta ad affrontare una campagna all’insegna dell’autonomia di pensiero e di azione. «Nel dettaglio le posizioni di Ps e Mps sono diverse – spiega il presidente Manuele Bertoli –. Sosteniamo l’iniziativa senza riserve – anche perché non ci è stata concessa alcuna alternativa – ma non crediamo che essa costituisca la soluzione al problema delle casse dello Stato. Noi ci concentreremo perciò sulla conferma dei decreti fiscali del Preventivo 2005 e insisteremo più in generale sulla necessità di risanare le finanze cantonali». Il Partito socialista metterà 10 mila franchi nella campagna per il doppio “sì”. Andranno quasi esclusivamente a coprire i costi di inserzioni pubblicitarie nei tre quotidiani. Il partito non organizzerà dibattiti pubblici, lasciando semmai l’iniziativa alle singole sezioni. Come si ricorderà, il 21 marzo il Ps presentò in Gran consiglio un controprogetto all’iniziativa “I soldi ci sono”. Il testo – che chiedeva di confermare a tempo indeterminato gli aggravi fiscali inseriti nel Preventivo 2005 – venne respinto a larga maggioranza con i voti dei partiti borghesi. Fu la fine della concertazione, una sorta di patto per mezzo del quale i partiti di governo (Lega esclusa) si lasciarono alle spalle i conflitti sfociati nel voto del 16 maggio 2004 e cementarono un’intesa che portò all’elaborazione e poi all’approvazione del Preventivo 2005.

Pubblicato il 

08.04.05

Edizione cartacea

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