La sicurezza non è in pericolo

È fallito l''attacco liberista alla Direttiva Mssl concernente l'appello ai medici del lavoro e agli altri specialisti della sicurezza sul lavoro. Il documento, che prevede un controllo sistematico della sicurezza nelle imprese e regola il ricorso a specialisti della sicurezza sul lavoro in caso di pericoli particolari, è stato oggetto di una revisione che si è appena conclusa. La richiesta di revisione è stata avanzata nel 2005 dall'Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam) e dal Forum delle Piccole medie imprese (Pmi), con il pretesto che fosse necessario diminuire il carico amministrativo per le aziende in materia di sicurezza. L'effetto sarebbe però stato quello di smantellare le norme sulla sicurezza e sulla salute sui posti di lavoro. Il risultato della revisione è stato approvato dalla Commissione federale di coordinamento per la sicurezza sul lavoro (Cfsl) nella sua riunione del 14 dicembre, e ha raccolto la soddisfazione dei sindacati.

La Direttiva Mssl, considerata dai sindacati un elemento fondamentale nella protezione delle lavoratrici e dei lavoratori, è stata emanata nel 1996 dalla Cfsl.
Il documento completava quanto già prescritto da oltre 20 anni dalla Legge sul lavoro e dalla Legge sugli infortuni professionali. Il Forum Pmi, un organismo creato dal Consiglio federale nel 1998, ha dal canto suo lo scopo di vegliare affinché non si creino ostacoli amministrativi per le piccole e medie imprese. Ed è in questa ottica che il Forum Pmi ha richiesto nel 2005 la revisione della Direttiva, con l'obiettivo di ridurne il campo di applicazione.
Nei suoi intenti il Forum Pmi mirava ad esonerare dall'obbligo di applicazione sistematica delle norme in materia di sicurezza e tutela della salute la gran parte delle Pmi, con il conseguente rischio di vanificare l'utilità della Direttiva Mssl. Questo è anche l'intento ideologico liberista di gruppi politicamente vicini all'Unione democratica di centro che mirano ad abolire le barriere legali a tutela dei lavoratori. Ma l'attacco liberista, questa volta, non è andato in porto. La revisione della Direttiva Mssl che entrerà in vigore a febbraio 2007, contiene infatti delle novità positive che non erano presenti nella vecchia Direttiva. Nella sua nuova versione viene esplicitamente sottolineato che le misure di Legge sugli infortuni professionali e della Legge sul lavoro devono essere applicate da tutte le aziende.
La nuova versione della Direttiva tiene anche conto della trasformazione in atto nel mercato del lavoro, considerando esplicitamente come dipendenti della ditta anche i lavoratori interinali presenti nell'impresa. Inoltre, la nuova Direttiva auspica l'adozione del concetto di "sicurezza sistematica" da applicarsi a tutte le imprese senza distinzione di dimensione, favorendo una sorta di "cultura della sicurezza". Anche il ricorso agli specialisti della sicurezza sul posto di lavoro è stato chiaramente definito e reso obbligatorio per tutte le imprese qualora esistano dei rischi particolari e le conoscenze dell'impresa siano insufficienti per farvi fronte. Ed il concetto di conoscenza in campo della sicurezza e della salute è stato definito con maggiore precisione nella nuova versione della direttiva.
Infine, anche altre proposte sindacali sono state accolte dalla Cfsl. Unia ha partecipato all'elaborazione di uno strumento di applicazione della Direttiva destinata alle Pmi attive nei servizi che tematizza anche lo stress e la tutela delle donne in gravidanza. È stata inoltre accolta la proposta sindacale di destinare una importante somma di denaro alla campagna d'informazione della nuova versione della Direttiva Mssl.
Una serie di miglioramenti che rafforzano dunque la Direttiva Mssl nel suo compito di tutela della sicurezza e della salute nei posti di lavoro. Come sia stato possibile fermare l'attacco liberista che voleva smantellare la Direttiva Mssl lo spiega Dario Mordasini, responsabile per le questioni di sicurezza del sindacato Unia che ha partecipato ai lavori della Cfsl. «L'impressione è che lo stesso fronte economico non fosse compatto nel voler smantellare le norme di sicurezza sui posti di lavoro. Molti degli attori coinvolti, quali gli ispettori del lavoro, la Suva, la Commissione federale della sicurezza sul lavoro, non erano per nulla contenti degli attacchi alla Direttiva Mssl. Anche una parte di imprenditori e associazioni padronali con le quali come sindacati abbiamo elaborato dei concetti settoriali di sicurezza sul lavoro da molti anni, hanno investito molto denaro in questi anni nella sicurezza sul lavoro e non erano assolutamente d'accordo nello smantellare quanto finora costruito. Quindi anche all'interno dell'Usam stesso c'erano dei pareri divergenti che credo abbiano contribuito a salvare la Direttiva Mssl e anzi a migliorarla, consolidando la tutela nel campo della sicurezza per i lavoratori, pur semplificando l'onere amministrativo per le imprese».

Pubblicato il

12.01.2007 01:30
Francesco Bonsaver