Dovessimo stilare una classifica delle principali preoccupazioni dei ticinesi, certamente quella dei costi della salute che aumentano risulterebbe ai primi posti. E c’è ben donde darsi pensiero se consideriamo che in Ticino, il premio medio per assicurato (quasi 2500 franchi annui per assicurato nel 2001) è ben superiore alla media svizzera. Di fronte a questo scenario è chiaro che occorrono soluzioni tempestive per arginare i costi della salute. Ne abbiamo discusso con Marina Carobbio, membro della Commissione della gestione in Gran consiglio per il Partito socialista. Nell’ambito della seconda revisione della Legge sull’assicurazione malattia (Lamal) sono stati studiati accorgimenti per tutelare almeno i ceti più bassi? Da una recente pubblicazione dell’Ufficio cantonale di statistica è risultato che l’incidenza dei costi sanitari è maggiore per i redditi più bassi. Per le classi con redditi inferiori ai 4’000 franchi mensili le spese complessive per la sanità rappresentano più del 17% delle spese dell’economia domestica (il 10% viene speso per l’assicurazione di base). Finalmente ci si è resi conto dell’insopportabilità per molte famiglie della continua crescita di questi costi, sicuramente non più giustificata solo dalla buona qualità dei servizi offerti in Svizzera. Nell’ambito della revisione della Lamal si intende introdurre una limitazione dei premi all’8% del reddito, oltre la quale l’ente pubblico sarebbe chiamato ad intervenire. Limite, che, considerati anche gli aumenti intervenuti ancora in questi ultimi anni, per molti assicurati sarebbe superato. Questa modifica della Lamal, se portata a termine sarà sicuramente un passo positivo ma da sola non basta. Occorrono, sì, misure atte a ridurre l’incidenza diretta dei premi assicurativi sui redditi, ma occorre anche urgentemente contenere i costi della salute. Quali altre soluzioni sono state proposte per contenere i costi della salute? Il prossimo fine settimana, nel Canton Grigioni, su iniziativa socialista, si voterà su di un progetto legislativo teso ad introdurre un sussidiamento dei premi malattia che tenga conto dell’incidenza dei premi sul reddito. I premi non dovranno superare il 10% del reddito imponibile. Un primo passo significativo verso i premi proporzionali al reddito, così come richiesto dall’iniziativa socialista «per una salute accessibile» (cfr. anche riquadro accanto) In cosa consiste esattamente l’iniziativa socialista? La sopraccitata iniziativa socialista, attualmente al vaglio delle camere federali, è volta a correggere l’iniquo sistema di premi malattia uguali per tutti con premi proporzionali al reddito e alla sostanza nonché misure pianificatorie regionali e nazionali per contenere i costi. Come giudica il progetto di una Cassa malati unica cantonale promossa dalla Lega dei ticinesi? Si tratta di una proposta a prima vista allettante, ma di difficile realizzazione a livello cantonale. Proponendo un premio fisso per 5 anni di 150 franchi, rispetto a un premio medio mensile di 260 franchi, la differenza dovrebbe essere coperta dall’ente pubblico con costi che oscillerebbero tra i 150 e 200 milioni di franchi! Tutto sommato però questa proposta ha il pregio rilanciare il dibattito attorno al ruolo e alle risorse dell’ente pubblico nel settore sanitario. È opportuno mantenere il quarto pacchetto di sgravi fiscali di fronte all’emergenza dei costi della salute? Coscienti che sono necessarie misure per contenere i costi della salute, in particolare a livello pianificatorio, sia nel settore stazionario sia in quello ambulatoriale, all’ente pubblico devono essere garantite le risorse per rispondere all’aumento dei costi, soprattutto per i premi assicurativi, oramai insostenibili per molte famiglie. Se più radicale ma più incisivo sarebbe l’adeguamento dei premi rispetto al reddito così come proposto dall’iniziativa socialista, un primo passo è rappresentato dal limite del 8% dei premi. In Ticino si è tentato di contrabbandare lo sgravio fiscale come misura per compensare l’aumento dei costi per l’assicurazione malattia. Ma nel borsellino di molte famiglie ticinesi è comunque rimasto ben poco, mentre l’onere per la salute continua ad aumentare. Il partito socialista ha presentato qualche mese fa, per il tramite del proprio gruppo parlamentare, un’iniziativa volta ad aumentare i limiti di reddito che danno diritto ai sussidi. I limiti sono portati sino a redditi imponibili 45’000 franchi per le famiglie e a 29’000 franchi per le persone sole. Per finanziare questa proposta basterebbe rinunciare agli sgravi per le persone giuridiche (circa 23 milioni di franchi) contenuti nel quarto pacchetto fiscale attualmente all’esame del Parlamento. Coscienti che questa proposta non risolve il problema del contenimento dei costi, riteniamo però che di fronte a Governo e Parlamento, che propongono sgravi fiscali a pioggia, sia necessario mettere a disposizione le risorse finanziarie per far fronte ai reali problemi delle famiglie ticinesi.

Pubblicato il 

01.03.02

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