Mentre nel mondo si diffondeva la notizia della morte di Silvio Berlusconi, il Parlamento svizzero scriveva una bella pagina della sua Storia. Il Consiglio degli Stati, infatti, con una maggioranza risicata ha inaspettatamente votato a favore dell’iniziativa parlamentare “La povertà non è un reato” di Samira Marti. Un voto che conferma quello del Consiglio nazionale di alcuni mesi fa. A tutte le persone senza passaporto, residenti in Svizzera da più di dieci anni, non potrà più essere revocato il permesso di soggiorno o di residenza in caso di richiesta di assistenza sociale. Fanno eccezione, secondo quanto si legge nel contenuto dell’iniziativa, presentata nel giugno del 2020, «coloro che hanno intenzionalmente causato la propria indigenza o non hanno fatto nulla per cambiare la propria situazione». Una postilla un po’ scomoda, ma purtroppo utile per trovare il consenso necessario all’approvazione dell’iniziativa in un Parlamento a maggioranza borghese. Un fronte ampio Con 23 voti favorevoli, 20 contrari e 1 astenuto, il Consiglio degli Stati ha preso posizione contro la sua stessa Commissione delle istituzioni politiche che in febbraio aveva dato un giudizio negativo rispetto all’iniziativa. L’iter parlamentare prevede ora un progetto concreto di modifica della Legge federale sugli stranieri e sulla loro integrazione (Aig) da parte della Commissione delle istituzioni del Consiglio nazionale, che dovrà poi essere confermato dal Consiglio nazionale e dal Consiglio degli Stati. Per Hilmi Gashi, responsabile migrazione del sindacato Unia, «si tratta di un enorme passo in avanti per tutte le persone senza passaporto che risiedono in questo paese. Il periodo pandemico ha dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, che la povertà non è colpa del singolo, ma frutto delle circostanze e del sistema». Il sindacato Unia, insieme a decine di organizzazioni, «ha sostenuto con forza una campagna di supporto all’iniziativa che alla fine ha dato i suoi buoni frutti». Culmine della campagna è stata la consegna di quasi 17.000 firme a favore dell’iniziativa parlamentare di Samira Marti avvenuta a Berna lo scorso 8 giugno. Sicurezza del soggiorno In un Paese ricco come la Svizzera, il tema della povertà è purtroppo ben presente. Secondo l'Ufficio federale di statistica sono circa 745.000 le persone che vivono in povertà, tra cui più di 130.000 bambini. Il rincaro, l’impennata degli affitti e dei premi della cassa malati hanno aumentato, secondo le analisi di Charitas Svizzera, non solo la povertà, ma anche il numero di persone che, pur non vivendo al di sotto della soglia di indigenza, faticano ad arrivare a fine mese. Si tratta spesso di persone che lavorano in rami con bassi salari o a tempo parziale non volontario, che al minimo intoppo rischiano di finire anch’esse in condizione di povertà. La modifica della Aig, se non sarà bocciata da un referendum, aumenterà la sicurezza del soggiorno per tutte le persone senza passaporto e le renderà meno ricattabili, meno vittime del dumping, con effetti positivi per tutti i lavoratori e le lavoratrici attivi in questo paese. |