La politica del camaleonte

Marino Truaisch intervenendo durante il dibattito parlamentare l’ha definita la politica del camaleonte. Politici, deputati che sostengono e votano gli sgravi fiscali e che quando si vestono da amministratori comunali reclamano che il Cantone dia loro più mezzi e soprattutto più soldi. Al di là del voto scontato con un’ampia maggioranza e convergenza di Plrt, Ppd, Lega e Udc, è questo il risultato del lungo dibattito parlamentare di martedì 4 giugno sul quarto pacchetto di sgravi fiscali e sull’iniziativa Pezzati. Sgravi fiscali ad innaffiatoio il cui unico scopo è quello di imporre, peggiorando il deficit dell’ente pubblico, l’inevitabile riduzione della spesa. Sono tentativi noti, praticati già da Ronald Reagan nel 1982, ben evidenziati anche dagli economisti, come l’americano Krugman: utilizzare la riduzione fiscale come arma per indebolire lo Stato. In fondo l’ha detto chiaramente la stessa Marina Masoni durante il dibattito parlamentare, il problema della sostenibilità finanziaria dovremmo affrontarlo quando si parlerà delle spese. Ciò significa che, votato il pacchetto con sgravi a favore degli alti redditi e di grosse società e banche, sarà presto necessario tagliare sui servizi ai cittadini, sulla socialità, sulla formazione. Si è sbandierato tanto che la politica di sgravi finora condotta dal Dfe ha permesso di contrastare l’aumento dei premi per l’assicurazione malattia. Eppure dai risultati di un’indagine sui redditi e consumi per le economie domestiche (relativa al 1998 ma situazione verosimilmente non molto diversa oggi) risulta che il Ticino per quanto riguarda l’imposizione fiscale delle persone fisiche occupa l’ultimo posto con l’11,8% rispetto al 13,3% della media Svizzera. Mentre per quanto riguarda le spese per l’assicurazione malattia di base raggiungono il 6 % rispetto al 4,7% nazionale. Intanto, oltre a qualche franco in più nella tasca dei cittadini che non compenserà le riduzioni delle prestazioni pubbliche o di enti sussidiati ai cittadini e men che meno servirà a garantire il reddito delle economie domestiche, rimane la beffa per i comuni. Chiamati a pagare in misura importante gli sgravi, si vedono compensati con 8 milioni, risultato di compromesso sull’iniziativa Pezzati. Ai cittadini e alle cittadine a questo punto non resta che prepararsi per mobilitarsi contro i tagli alla spesa pubblica.

Pubblicato il

07.06.2002 00:30
Françoise Gehring Amato
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