La politica dei privilegi

C’è un evidente legame fra due dei tre oggetti in votazione popolare il prossimo 8 febbraio, il controprogetto all’iniziativa Avanti e la revisione del diritto di locazione. In entrambi i casi il Consiglio federale aveva elaborato proposte assai più equilibrate, proposte che poi sono state riviste a senso unico dalla maggioranza parlamentare. Ed è in questa versione estrema che i due testi vengono sottoposti al voto popolare. Nel caso di Avanti il controprogetto governativo non contemplava il raddoppio della galleria stradale del San Gottardo, inserito di forza in parlamento su idea del consigliere nazionale Udc Ulrich Giezendanner, titolare di una grossa ditta di autotrasporti e tenace lobbysta per la strada. Nel caso del diritto di locazione invece il Consiglio federale proponeva che per l’adeguamento degli affitti si tenesse conto del rincaro nella misura dell’80 per cento, mentre il parlamento si è espresso per il 100 per cento, riversando così l’intero rischio dell’investimento immobiliare sugli inquilini. In entrambi i casi il parlamento federale, già nella passata legislatura ampiamente votato agli interessi dei potentati economici, ha favorito privilegi particolari, a scapito di soluzioni più ampiamente condivisibili. E in quest’ottica emerge un secondo, forte legame fra i due oggetti in votazione. Perché nella scorsa legislatura la lobby dei trasporti e quella delle costruzioni si sono ampiamente sostenute a vicenda per tutelare e se possibile estendere i loro privilegi particolari a scapito degli interessi della collettività. Solo così si spiega che, mentre la destra da un lato urla ossessionata al risparmio, dall’altro crea un fondo di 30 miliardi di franchi per costruzioni stradali sottraendolo al freno alla spesa, da lei stessa voluto per contenere il budget della Confederazione. Ed è solo così che si spiega perché il parlamento, con il voto decisivo del presidente della Società svizzera degli impresari costruttori Werner Messmer (Plr), abbia votato contro il credito federale per la promozione dell’alloggio, impedendo che la Confederazione dia un nuovo impulso al settore edile e contribuisca così a contenere l’esplosione degli affitti nei grossi centri urbani. Il disegno è evidente: costruiamo nuove strade e cementifichiamo il paese a spese della collettività traendo guadagni immediati per i soliti privilegiati, e nel contempo continuiamo a favorire la speculazione immobiliare mandando gli affitti alle stelle, a esclusivo gaudio dei grossi proprietari. Opporsi a questi due oggetti in votazione il prossimo 8 febbraio significa anche far capire al parlamento che il popolo non è più disposto ad accettare una politica dei privilegi.

Pubblicato il

30.01.2004 00:30
Gianfranco Helbling
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