La malaedilizia luganese

«Grave violazione della Legge sulle commesse pubbliche». A due anni di distanza, come riportato da La Regione, il Consiglio di Stato ha confermato la denuncia di Unia del 2019 relativa alla costruzione della banchina sul lungolago di Lugano, proprio di fronte al Municipio. Area ne aveva riferito a suo tempo. Ad essere stata sanzionata, per ora, la ditta che aveva ricevuto il subappalto in maniera illegale, la Edil Global Services (Egs) Sa con 900 franchi di multa (il 10% dell’opera subappaltata). Sarà piuttosto difficile che il Cantone riesca ad incassare la multa, dato che la Egs è fallita giusto un mese dopo la cerimonia municipale d’inaugurazione della banchina nel luglio 2019.  

 

Ed era proprio il vizio del fallimento del titolare ad aver insospettito il sindacato Unia quando ha visto l’impresa attiva su quella banchina. Il titolare della Egs infatti, giusto un anno prima aveva collezionato un altro fallimento (Ringhio Sa), lasciando un buco stimato dal sindacato sui fra i 600'000 e 1'000'000 di franchi tra imposte, oneri sociali e salari dei dipendenti non pagati. Nel caso del secondo fallimento (Egs), lo scoperto lasciato ammonta a 1.2 milioni di franchi, sempre tra salari non corrisposti, mancati pagamenti di Iva, oneri sociali e imposte alla fonte. Da notare che la carriera imprenditoriale del titolare vanta quattro fallimenti su quattro presenze a registro di commercio in altrettante aziende.

 

A mente di Unia, è un caso esemplare della piaga dei fallimenti pilotati a scopo di lucro, denunciata dal sindacato qualche anno fa. Una denuncia sostenuta pure dagli ambienti padronali, preoccupati dalla distorsione di mercato provocata da questo genere di fallimenti. A distanza di anni, dal Dipartimento delle Istituzioni di Norman Gobbi, non si registrano risposte concrete di contrasto alla piaga in crescita dei fallimenti pilotati.

 

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Problemi di velocità si riscontrano pure sul piano della magistratura, almeno nel caso della denuncia penale sul fallimento sospetto della Egs inoltrata dal sindacato quasi due anni fa, di cui non si hanno più avute notizie.

 

Per tornare alla banchina, si attende che l’Ufficio di vigilanza sulle commesse pubbliche si esprima sul mittente, cioè chi ha subappaltato illegalmente l’opera alla Egs, ossia la Franco dell’Oro Sa, ditta conosciuta per la fornitura di macchinari da ristorazione e non carpenteria. Perché se a due anni di distanza è stato multato l’ultimo pesce della catena, resta da chiarire il ruolo di chi quel lavoro glielo aveva affidato. La Franco Dell’Oro aveva ricevuto l’appalto su invito presentando un’offerta di un terzo inferiore rispetto alla concorrente più cara e quasi un quinto in meno della terza partecipante invitata.

 

Prezzi stracciati perché la realizzazione sarebbe stata affidata a una ditta in procinto di fallire, lasciando alla collettività imposte e salari non pagati ai propri dipendenti? È una delle ipotesi di cui si aspettano delle risposte dalla denuncia. Per ora è certo che la tesi difensiva della Dell’oro che si trattasse solo di prestito di manodopera e non di subappalto, non ha retto alla prova dei fatti. Nel frattempo, dopo la denuncia, la Franco dell’Oro ha continuato a beneficiare di mandati diretti dal Municipio di Lugano per oltre 100mila franchi nei 16 mesi successivi.

 

Il municipale Michele Foletti, interpellato da La Regione, ha così giustificato la scelta dell’esecutivo luganese: «dal punto di vista legale, finché non c'è una condanna con un'inibizione a partecipare a concorsi, non ci sono motivi per escluderli». Va precisato che la Franco dell’Oro non ha ricevuto quei mandati da 100mila franchi per aver partecipato a dei concorsi, ma gli sono stati direttamente affidati dal Municipio.

Esecutivo luganese che a suo tempo aveva confermato le irregolarità del cantiere della banchina dopo una verifica eseguita internamente. Contro il responsabile dell’opera, l’alto funzionario comunale e recente candidato al Municipio nonché granconsigliere plr, Fabio Schnellmann, l’esecutivo aveva deciso di non avviare nessuna procedura amministrativa, limitandosi a richiamarlo insieme all’architetto esterno incaricato dell’opera. 

 

In sintesi, si confermano gli ingredienti della denuncia sindacale: la logica del minor prezzo, del mandato diretto a chi non ha le competenze, il subappalto a chi non paga gli operai e ha alle spalle una storia di fallimenti. Benvenuti a Lugangeles?

Pubblicato il

22.06.2021 14:24
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