È con un volto raggiante che Claus Weselsky, leader del sindacato dei macchinisti tedeschi (GDL), rappresentativo di circa 40mila lavoratori, ha annunciato l’accordo trovato con Deutsche Bahn. Aver tenuto la barra ferma tutti questi mesi ha premiato i ferrovieri tedeschi, riuscendo a portare a casa le rivendicazioni poste fin dall’inizio delle trattative: un passaggio graduale alle 35 ore e dei soldi in compensazione alla perdita del potere d’acquisto. Fin da subito, la riduzione dell’orario di lavoro era stata indicata come condizione non negoziabile. Il passaggio dalle attuali 38 ore alle 35 a parità di salario sarà introdotto gradualmente in quattro fasi entro il 2029. I dipendenti potranno scegliere liberamente di lavorare fino a 40 ore alla settimana. In quel caso, guadagneranno il 14 per cento in più. Ai macchinisti sarà inoltre riconosciuto un bonus inflazione da 2.850 euro, oltre ad un aumento in due tappe dello stipendio di 420 euro al mese nel 2025. L’accordo pone fine a uno dei più intensi conflitti sociali tedeschi degli ultimi tempi. La battaglia sindacale era iniziata verso metà novembre, con il primo sciopero d’avvertimento di una ventina d’ore indetto da GDL. Le ferrovie tedesche proposero un aumento dell’11 per cento dei salari e un premio per l’inflazione fino a 2.850 euro. Proposta insufficiente per il sindacato poiché dimenticava il tema dell'orario. Da due anni GDL andava denunciando il forte calo di apprendisti a testimonianza di quanto fosse indispensabile alleggerire il carico orario per rendere più attrattivo il mestiere. Lo scontro si fece più forte sfociando in un’altra giornata di sciopero in dicembre, seguita in gennaio da un altro sciopero della durata di sei giorni che ha paralizzato la Germania, settore merci compreso. A quel punto, i vertici della Deutsche Bahn hanno iniziato ad aprire la trattativa ad una possibile riduzione oraria, parlando di 37 ore. Secca la risposta sindacale, gli scioperi di settore sarebbero arrivati con pochissimo o nessun preavviso, se la Deutsche Bahn non avesse fatto passi significativi verso l’accettazione delle richieste dei lavoratori in materia di salario e orari di lavoro. L’11 marzo, GDL ha indetto uno sciopero senza preavviso per il giorno dopo. A quel punto, le trattative hanno subito un’accelerazione arrivando all’accordo siglato ieri. La locomotiva delle 35 ore è arrivata puntualmente in stazione. |