La disparità ha trovato casa in Ticino


«Almeno nella culla dovremmo essere tutti uguali», così rispose John Maynard Keynes – uno dei più grandi economisti del Novecento – quando gli chiesero la sua opinione in merito alla distribuzione della ricchezza. Con la recente pubblicazione dei dati riguardanti la statistica sulla sostanza delle persone fisiche, cioè la ricchezza cumulata, c'è però ben poco da rallegrarsi. C'è chi nasce già più "uguale" degli altri, vien da dire. Se da una parte il reddito è mal ripartito (come si vede nel grafico in pagina), le cifre sulla distribuzione del patrimonio lasciano ancora più allibiti.
L'inchiesta annuale effettuata dall'Amministrazione federale delle contribuzioni – ben poco pubblicizzata in questo periodo di elezioni dal dipartimento di Hans Rudolf Merz, tanto che non è stato inviato neppure un comunicato stampa – prende in considerazione il patrimonio netto (deduzioni sociali escluse) dei contribuenti elvetici  nel 2004. I dati sono disponibili suddivisi per classi di ricchezza e per cantoni. E sono numeri che lasciano davvero a bocca aperta. Due soli esempi: un contribuente ticinese su due e la sua famiglia vivono con una media di 18 mila franchi sul conto e addirittura 53 mila 483 persone e famiglie vivono senza aver accumulato nulla e tirano avanti con quello che guadagnano – quando hanno uno stipendio – mensilmente.
La tabella in pagina riguardante la tassazione delle persone fisiche per il 2004 nel canton Ticino non lascia adito a dubbi: un'esigua minoranza detiene la maggior parte della ricchezza disponibile. E non si tratta di slogan elettorali, ma di dati pubblicati dalle autorità stesse. In Ticino un contribuente su quattro – che corrisponde in cifre assolute a 53 mila 483 persone  – vive senza aver accumulato alcun patrimonio. Detto con altre parole a fine 2004 53 mila 483 persone e famiglie vivevano senza avere nulla sul conto. La statistica pubblicata dall'amministrazione federale – come si legge anche nella scarna documentazione – è «molto rappresentativa» e si basa sui dati fiscali della sostanza delle persone fisiche. Il patrimonio calcolato è netto, tiene cioè conto degli attivi e passivi dichiarati e non include le deduzioni sociali. L'Amministrazione federale delle contribuzioni (Afc) non fa alcuna interpretazione della statistica, ma fa notare che alcuni elementi del patrimonio non sono stati potuti includere, o non completamente, nella sostanza imponibile.
In particolare non sono inclusi i risparmi pensionistici del 2° e 3° pilastro, le assicurazioni vita con diritto di riscatto e gli oggetti mobiliari. Anche il valore immobiliare – fa notare l'Afc – è quello fiscale cantonale e non quello di mercato.
Aspetti che incidono in ogni caso marginalmente sulla distribuzione della ricchezza. Nella tabella a lato i contribuenti ticinesi sono divisi per classi di patrimonio. Per ogni classe è indicato nella colonna a fianco il numero di contribuenti che vi appartengono e la percentuale alla quale corrispondono in rapporto alla totalità. Ancora più interessante è la colonna successiva che indica l'ammontare in milioni di franchi della sostanza che detiene ciascuna classe di contribuenti e la percentuale che rappresenta per rapporto all'ammontare totale di patrimonio delle persone fisiche in Ticino.
A fine 2004 la ricchezza accumulata in Ticino dai 213 mila 660 contribuenti era di 33 miliardi e 59 milioni di franchi. Se la distribuzione di questo patrimonio fosse equa ciascun contribuente disporrebbe di quasi 155 mila franchi. La situazione è però ben diversa.
Come si può vedere dalla tabella 154 contribuenti ticinesi dispongono di un patrimonio di 10 milioni di franchi e più (in media quasi 23 milioni di franchi), altri 228 dispongono di un ammontare compreso fra i 5 e i 10 milioni di franchi. 533 hanno una sostanza che si situa fra i 3 e i 5 milioni. Gli altri ultramilionari sono 3 mila 417. All'estremo della scala ci sono invece i "grandi piccoli" numeri: 53 mila 483 persone e famiglie non dispongono di nulla, e altre 48 mila 559 hanno in media 18 mila 503 franchi come patrimonio. 
La statistica sulla distribuzione della ricchezza è stata annualizzata a partire dal 2003 e a causa della nuova perequazione finanziaria e della ridefinizione dei compiti dello Stato non è possibile paragonarla all'ultima statistica disponibile sulla distribuzione della sostanza che risale al 1997.
È comunque molto interessante – nonostante il breve lasso di tempo – rilevare le mutazioni avvenute sull'arco di un solo anno. Fra il 2003 e il 2004 18 nuovi contribuenti dispongono di più di 10 milioni, 5 nuovi contribuenti entrano fra i fortunati che hanno fra 5 e 10 milioni. Nella categoria di chi ha fra 3 e 5 milioni di franchi i nuovi arrivati sono stati 67. Altri 85 sono entrati nel club dei millionari.
Dall'altro lato, cioè fra la stragrande maggioranza di coloro che hanno poco il movimento in un solo anno è stato opposto. Sono cioè aumentate le persone che non hanno nulla sul conto (più 184). Altri 1'424 contribuenti hanno rimpolpato le fila di chi ha meno di 50 mila franchi lasciando praticamente invariata la percentuale di ricchezza a loro disposizione.
Per la prima volta in Svizzera si dispone di cifre sulla ripartizione della ricchezza. Numeri che hanno molto da dire, ma che l'amministrazione riduce a sterili tabelle che non dicono molto se non vengono interpretate. Un compito che spetta alle autorità, che si guardano però bene dal farlo. Attualmente sviliscono le ricerche dei loro uffici di statistica condannandoli alla raccolta di puri numeri. Lasciati poi in un cassetto.

Pubblicato il

19.10.2007 02:00
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