Al medico ticinese Werner Nussbaumer, che somministrava canapa a scopi terapeutici, è stata sospesa l’autorizzazione all’esercizio indipendente della professione medica. Si è infatti ritenuto che egli si sia reso colpevole di azioni immorali, di inosservanza dei doveri professionali e di violazione delle norme deontologiche, ciò che ha fatto venir meno il requisito della buona reputazione. Eppure Nussbaumer ha rispettato il giuramento di Ippocrate, che impone fra l’altro di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio allo scopo di dare sollievo dalla sofferenza.
Contro il medico ticinese Sandro Pelloni, che ha ammesso di aver avuto rapporti sessuali con pazienti nel suo studio medico durante l’orario di consultazione, non è mai stata presa nessuna sanzione. Se ne deduce che simile comportamento è perfettamente morale, rientra fra i doveri professionali ed è deontologicamente ineccepibile, ciò che rafforza la buona reputazione del dottor Pelloni. Certo, non è il giuramento di Ippocrate che obbliga il medico a procurare piacere, a sé o ai pazienti. A salvare il dottor Pelloni è la congiura degli ipocriti.
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