La Migros Ticino alle strette

Eh, la Migros che spreme e spreme ore straordinarie ai suoi lavoratori. Adesso si trova a dover pagare ai propri dipendenti oltre un milione di franchi, perché quelle ore extra non le aveva mai retribuite. Il concetto molto elastico di quel che è un orario di lavoro è proprio della Migros. Fresca, fresca — come una verdurina — la notizia che nelle centrali di produzione del colosso arancione non viene rispettata la Legge sul lavoro. Vedi lavoro notturno e relativi supplementi. Così si sgretola quell’immagine da carosello di una Migros come datore di lavoro sociale. Sì, una grande famiglia dove i parenti sono un po’ serpenti. E veniamo al Ticino che, purtroppo, ha anch’esso i suoi bravi scheletri nell’armadio o nella cella frigorifera, se preferite. A livello nazionale era stato finalmente sottoscritto un accordo perché a partire dal primo gennaio di quest’anno fossero garantiti salari minimi di 3000 franchi lordi. Migros Ticino si è opposta. Per adeguarsi in seguito, dando la propria disponibilità a riconoscere questo accordo a partire da luglio. Come mai questo repentino ravvedimento? A causa delle pressioni sindacali, naturalmente. Fine del racconto? Nossignori, siamo ancora al prologo. Molte altre anomalie con la M passeranno sotto il bisturi del Sei. Nel frattempo, i lavoratori che fossero in dubbio circa la correttezza della propria retribuzione o del proprio tempo di lavoro sono cordialmente invitati a rivolgersi ai segretariati del Sei.

Pubblicato il

06.07.2001 01:00
Sabina Zanini