L'odissea dei «Sans papiers»

Mercoledì 25 aprile: nove kosovari (due famiglie e due celibi) occupano la chiesa di Bellevaux à Losanna. Fanno parte di un collettivo di 157 clandestini, tra cui 82 minorenni, tutti candidati all’espulsione. • Lunedì 4 giugno : inizia l’occupazione pacifica della chiesa di Saint-Paul, a Friborgo. Il collettivo si compone di 84 sans-papiers di diversa nazionalità. • Martedì 3 luglio : il governo federale rifiuta la proposta di regolarizzazione collettiva dei sans-papiers. • Giovedì 26 luglio : il prefetto Nicolas Deiss esige l’evacuazione della chiesa di Saint-Paul. Una prima data di sgombero è fissata al 20 agosto. Monsignor Bernard Genoud, vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo, chiede ai sans-papiers di abbandonare la chiesa. In precedenza il prelato aveva sostenuto l’occupazione del sito. • Lunedì 30 luglio : la presidente del Partito socialista, Christiane Brunner richiede una aministia generale per tutti i clandestini presenti in svizzera da almeno un anno. • Venerdì 17 agosto : una ventina di clandestini africani, kosovari, curdi del cantone di Neuchâtel occupano i locali della «Maison du peuple» di La Chaux-de-Fonds. • Sabato 25 agosto : la polizia friburghese irrompe alle tre del mattino nella chiesa di Bellevaux, in vista di uno sgombero forzato degli occupanti. I sans-papiers avevano già evacuato i luoghi nella notte tra mercoledì e giovedì. Parte dei clandestini troverà rifugio al Centro d’arte contemporanea Fri-Art, altri saranno accolti presso il convento delle suore di Ingenbold. • Martedì 28 agosto : dopo 127 giorni i nove occupanti kosovari della chiesa di Bellevaux rientrano a casa.

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31.08.2001 04:00
Fabio Lo Verso