< Ritorna

Stampa

 

L'inutile viaggio

di

Generoso Chiaradonna
Ci siamo appena lasciati alle spalle un millennio e siamo entrati in una nuova era. L’era della comunicazione globale. Del tempo reale. Del tutto e subito. È possibile comunicare con tutto il mondo «civilizzato» con una semplice connessione ad internet, la rete delle reti (almeno così c’è stata venduta), e abbiamo ancora bisogno di trasportare le merci con una delle invenzioni più antiche: i carri che nel frattempo sono diventati autocarri. Ogni giorno, ogni ora, migliaia d’automezzi trasportano merci e prodotti finiti in lungo e in largo per l’Europa attraversando passi, ponti e tunnel oltre che città e paesi. Un andirivieni spesso inutile. Infatti, circa la metà delle merci trasportate lo è solo per la caccia al minor costo e al maggior profitto. Ecco la chiave di lettura della tragedia del Gottardo: minori costi e maggiori profitti; flessibilità e produttività; binomi che sono diventati delle costanti nel pensiero economico dominante, e che possono essere tradotte con una parola, anch’essa in gran voga e spesso usata a sproposito: globalizzazione. Non è un mistero che, ad esempio, produrre in Romania costi meno che in Germania e che il mercato francese sia più ricco di quello polacco. Ora con il «miracolo» dei trasporti via terra, senza eccessivi costi aggiuntivi, è possibile produrre in posto e vendere altrove. Come il capitale, che per natura cerca la maggiore remunerazione possibile e si muove agilmente e sfuggevolmente tra i meandri dei mercati finanziari, anche l’industria e il commercio cercano di fare altrettanto. Assecondati in questo da una società iperconsumistica che si interroga sempre meno sulla provenienza e dei viaggi inutili dei prodotti che consuma. Anche’essa, in certo senso, è interessata al minor prezzo. Ora ci troviamo confrontati con la chiusura della galleria del S. Gottardo, la principale arteria di traffico merce tra il Nord e il Sud dell’Europa. Si è polemizzato sulla sicurezza e sul raddoppio del traforo. Si sono rimpallate responsabilità morali o meno. Si è parlato addirittura, a sproposito, di eco terrorismo. Ma ancora una volta si è persa l’occasione per dibattere del vero problema di fondo: la riorganizzazione del nostro agire economico.

Pubblicato

Venerdì 9 Novembre 2001

Edizione cartacea

Leggi altri articoli di

< Ritorna

Stampa

Abbonati ora!

Abbonarsi alla versione cartacea di AREA costa soltanto CHF 65.—

VAI ALLA PAGINA

L’ultima edizione

Quindicinale di critica sociale e del lavoro

Pubblicata

Mercoledì 22 Marzo 2023

Torna su

Editore

Sindacato Unia

Direzione

Claudio Carrer

Redazione

Francesco Bonsaver

Raffaella Brignoni

Federico Franchini

Veronica Galster

Mattia Lento

Indirizzo
Redazione area
Via Canonica 3
CP 1344
CH-6901 Lugano
Contatto
info@areaonline.ch
Inserzioni pubblicitarie

Tariffe pubblicitarie

T. +4191 912 33 80
info@areaonline.ch

Abbonamenti

T. +4191 912 33 80
Formulario online

INFO

Impressum

Privacy Policy

Cookies Policy

 

© Copyright 2019