Giustizia

L’inchiesta ticinese che svela i retroscena finanziari di Scientology

Un commerciante d’acciaio è in prigione da oltre un anno a Lugano, accusato di avere rubato i soldi investiti in Ticino dalla più grande donatrice al mondo del controverso movimento religioso. La vicenda mette in luce un mondo fatto di personaggi ambigui, pressioni psicologiche e donazioni milionarie

 

 

Il direttore di una società ticinese che commercia acciaio, una miliardaria basata in Florida e la Chiesa di Scientology: sono questi i protagonisti di un giallo finanziario andato in scena in questi mesi a Lugano e che ha portato all’arresto, nel giugno del 2023, di Ivan Gaspari, trader italiano da anni attivo in Ticino. Una vicenda intricata che – al di là degli aspetti puramente penali – mette in scena alcuni inquietanti risvolti dell’operato di Scientology. Un sedicente movimento religioso, ricchissimo e controverso, la cui lunga mano ha raggiunto ormai anche le rive del Ceresio.

 

Gaspari comparirà il prossimo 14 di ottobre alle Assise criminali di Lugano. La procuratrice pubblica Veronica Lipari lo accusa di amministrazione infedele aggravata, truffa, falsità in documenti e riciclaggio. Parrebbe insomma un’ennesima vicenda di criminalità finanziaria. Di quelle che se ne vedono spesso in Ticino, terra promessa di tanti farabutti in colletto bianco. In realtà, la vicenda è più articolata e – anche se ciò non è contestualizzato nell’atto d’accusa – si svolge tutta all’interno di Scientology, tra una cricca di membri della Chiesa che si son fatti la forca l’un l’altro.

 

Adepti

 

Se commerci acciaio, Lugano è un buon posto dove stare. In riva al Ceresio hanno sede diverse aziende internazionali attive nel settore e si trova un buon mix tra credito bancario, personale specializzato e discrezione. A Ivan Gaspari, proprietario della KRC International, società attiva dal 2011 nella compravendita di prodotti siderurgici, tutto questo non basta. A guidarlo è la fede in Scientology, a cui è devoto dal 2002. Per questo, nel 2015, decide di fare il grande salto: dal Ticino la sua famiglia si trasferisce a Clearwater, in Florida, Mecca del movimento e sede del Flag Building, una gigantesca “cattedrale” destinata a impartire formazioni spirituali ai membri più dediti e benestanti.

 

A Clearwater, Ivan Gaspari può vivere la sua fede in modo totale: frequenta altri seguaci, segue vari corsi e può finanziare quelle che per lui sono opere di bene. L’anno del suo arrivo in Florida ha già donato 250.000 dollari.

 

Ma perché fermarsi?

 

La componente finanziaria è primordiale all’interno della Chiesa di Scientology, riconosciuta dal 1993 come religione negli Stati Uniti, mentre altri Paesi, come la Francia, la considerano una “setta assoluta”. Un’iscrizione a vita all’International Association of Scientologists (IAS), l’organizzazione per la raccolta fondi, costa 5.000 dollari e ti fa guadagnare il titolo di “Patron”. Ma gli adepti sono invitati con insistenza a donare di più. Molto di più.

 

Per incoraggiare queste donazioni vengono utilizzati degli esattori che non esitano a fare leva su quello che è una sorta di gioco, con tanto di premi e livelli da superare. Più si dona e più si sale di grado. Dal 2015 al 2021, Ivan Gaspari passa attraverso sei di questi livelli fino ad arrivare al prestigioso “Diamond Meritorius”.

 

In soldoni ha scucito un totale di 5 milioni di dollari.

 

 

L’esattore

 

Blazer rosso, pantaloni color panna e camicia bianca, Ivan Gaspari ammicca con la moglie all’inaugurazione della TV di Scientology, nel 2017 a Clearwater. Al loro fianco un giovane uomo sorridente, in alta uniforme della IAS, che con la mano sembra lanciare un bel “come on!”. Il suo nome è Pirak, Tyler Pirak: è lui l’esattore che convince Gaspari a partecipare a questo gioco pericoloso che lo manderà in rovina.

 

Pirak è un uomo nato e cresciuto all’interno della struttura clericale di Scientology. La sua specialità: fare presa sugli adepti-finanziatori, creando sudditanza psicologica per convincerli a scucire sempre di più. Per questo segue Gaspari come un’ombra: viaggia con lui, si interessa ai suoi affari, frequenta la moglie e i figli come attestano numerose foto. È Pirak l’autore di un prospettino guarnito di citazioni del fondatore della Chiesa dove vengono evocate le donazioni fatte dall’“incredible Gaspari family”.

 

Alla fine dell’opuscolo, una proposta: caro Gaspari, perché non salire di livello per raggiungere il “mega status” di “Diamond Meritorius with Honors”? Per tal traguardo servono altri 2,5 milioni di dollari, ma grazie a uno speciale “premio dell’eroe” regalato dalla IAS ci sarebbe uno sconto del 25%.

 

Mancano poi solo 1,8 milioni, da versare a rate.

 

E una soluzione per trovare quel denaro la si trova.

 

Soldi

 

Soldi, soldi, soldi. Se c’è una cosa che serve a un’azienda che fa trading è proprio questa: soldi. Soldi che servono per fare in modo che le banche te ne concedano altri. Di soldi. È solo così, grazie ai crediti bancari, che puoi operare nel settore ed espandere il volume delle compravendite. Dei tuoi soldi, insomma.

 

Ivan Gaspari tutto questo lo sa perfettamente. La sua KRC International non è in grado di generare enormi profitti perché non dispone di abbastanza capitali. Ma se fosse in possesso di lettere di credito più cospicue, diciamo all’incirca di 20 milioni di franchi, beh, allora sarebbe tutta un’altra storia. Così, quando un giorno, durante un viaggio d’affari in Spagna, l’onnipresente Tyler Pirak gli chiede cosa gli servirebbe per espandere la sua attività – e quindi le sue donazioni a Scientology – non esita un istante: «Mi servirebbero soldi», risponde.

 

E i soldi arriveranno.

 

Anche se non saranno quelli di Tyler Pirak.

 

Operazione Ivancore

 

Tra i molti finanziatori di Scientology, un nome emerge su tutti: Patricia “Trish” Duggan, una bionda signora, finanziatrice di Donald Trump, diventata miliardaria grazie agli investimenti nel settore farmaceutico fatti dal suo ex marito. Si stima che la donna abbia versato alla Chiesa circa 360 milioni di dollari e che per questo sia l’unica persona al mondo ad avere ottenuto lo statuto di “Patron of Legend”.

 

È a Trish Duggan, quindi, che Tyler Pirak si rivolge per parlare della possibilità di fare crescere l’attività finanziaria di Ivan Gaspari e aumentare le sue donazioni. Il trader e la miliardaria si frequentano ai vari eventi organizzati dall’IAS. La donna è ben disposta a investire soldi nel trading d’acciaio in Ticino. Per farlo mette a disposizione il suo family office, in particolare il suo legale Steven L. Hayes e il suo consulente finanziario Osman Orhun Ozsan. Entrambi – va da sé – membri di Scientology.

 

L’operazione prevede la costituzione nel Delaware della Ferrum C LLC, un vettore societario creato ad hoc per veicolare il denaro della Duggan in Ticino. A Lugano, anche Gaspari crea una nuova società: la PT SteelMet SA, subito ribattezzata Ivancore SA. Il trader ne diventa il direttore e proprietario del 55% delle azioni; il restante 45% è invece sotto il controllo proprio della Ferrum. O meglio, di Trish Duggan: la più grande finanziatrice di Scientology al mondo investe inizialmente 20 milioni di dollari in Ivancore. Soldi partiti dai suoi conti personali e che permettono a Ivan Gaspari di rendere operativa la nuova azienda.

 

L’attività cresce, vengono assunti dei dipendenti e le banche aprono linee di credito. I numeri sembrano promettenti: il fatturato di Ivancore passa da circa 4 milioni di franchi nel 2019 a circa 90 milioni nell’agosto 2022.

 

Poi, però, iniziano i problemi.

 

Fantasmi

 

La chiamata ci arriva precisa alle cinque di sera: è l’ora in cui gli è permesso telefonare dal carcere. Ivan Gaspari è in prigione preventiva a Lugano dal 26 giugno del 2023, dopo una precedente denuncia presentata dalla Ferrum e dall’ormai non più sua Ivancore. «Ho passato giorni migliori» ci dice, iniziando il racconto della sua versione dei fatti. L’uomo sostiene di essere innocente e che userà tutte le sue forze per dimostrare durante il processo che non ha rubato nulla a Trish Duggan.

 

Gaspari è accusato di vari reati finanziari. Semplificando, l’uomo avrebbe acquistato dei prodotti con i soldi di Ivancore e poi li avrebbe trasferiti alla KRC International e ad altre sue società all’estero. La parte dovuta della vendita non sarebbe poi stata corrisposta a Ivancore, ma sarebbe finita nelle tasche di Gaspari e utilizzata per «suoi scopi personali».

 

E Scientology, in tutto ciò?

 

Nell’atto d’accusa, la parola “Scientology” è utilizzata solo due volte. I nomi di Tyler Pirak e Trish Duggan sono inesistenti, come fossero fantasmi. La pp ha voluto circostanziare le singole transazioni economiche, esulandole dal loro contesto “religioso”. Non sono presenti nemmeno le pressioni psicologiche denunciate da Gaspari. L’uomo ribadisce che è sempre stato chiaro che l’operazione Ivancore era destinata a generare profitti destinati alla Chiesa. Cosa che sembra essere avvenuta, come dimostrano i dati raccolti dall’équipe finanziaria del Ministero Pubblico, da noi consultati.

 

Dal 2011 al 2018, dai conti personali di Gaspari sono andati alla IAS 1,64 milioni di franchi. Poi, dopo l’investimento in Ticino di Duggan, le donazioni aumentano: in soli quattro anni il trader versa alla IAS altri 1,8 milioni; a questi – a detta di Gaspari – va aggiunta buona parte di altri 2,3 milioni andati alla moglie e poi finiti alla Chiesa.

 

La somma di questi versamenti coincide grosso modo con un certificato rilasciato da Tyrel Pirak in cui si attesta che la famiglia Gaspari ha donato alla IAS un totale di 6,2 milioni di dollari.

 

Il documento è datato 21 dicembre 2022. Da quel momento, Ivan Gaspari non serve più.

 

Presa di controllo

 

Tra tutti i protagonisti principali della storia, a parte l’accusato, la procuratrice Lipari ha interrogato solo Steven L. Hayes. Scientologo dal 1968, consulente legale della Duggan, l’avvocato Hayes ha ammesso che c’era una «certa insistenza» nel richiedere le donazioni. Contesta però il fatto che Ivancore sia stata creata appositamente per generare profitti da utilizzare poi a favore di Scientology: «La signora Duggan voleva dapprima rientrare con questo investimento e poi, con i profitti, elargire donazioni».

 

Hayes afferma che, nel settembre 2022, ci si è accorti che la Ivancore aveva delle perdite operative e dei debiti nei confronti di altre società di Gaspari. Inizialmente, nel novembre 2022, sono stati firmati degli accordi per permettere all’imprenditore italiano di rientrare con i debiti entro quattro anni.

 

Poi, inizia il 2023: l’anno dei guai per Ivan Gaspari. Il CEO è spinto alle dimissioni e la Ferrum esercita il proprio diritto d’opzione sul pacchetto azionario di Gaspari, lasciato in pegno nell’ambito degli accordi del novembre precedente. In aprile scatta infine la denuncia: «Era l’unica possibilità per poter rientrare dai nostri scoperti» ha affermato Steven L. Hayes in interrogatorio, specificando che nei mesi precedenti si era capito che Gaspari «avrebbe commesso illeciti molto più importanti di quelli che pensavamo».

 

Oggi Trish Duggan è l’unica proprietaria della società di Lugano. Gaspari si trova così privato di quella che definisce «la mia creatura, a cui ho pensato per trent’anni». Dalla cella dove è rinchiuso da oltre un anno aspetta il processo. La libertà gli è sempre stata negata dalle autorità con l’argomento del pericolo di fuga.

 

Questi duri mesi dietro le sbarre sono però serviti almeno a una cosa: a disintossicarsi da Scientology e comprendere la natura puramente venale di un movimento dal quale dice ormai di essersi distaccato.

Pubblicato il

19.09.2024 11:39
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