Ogni regime ha la sua arte ufficiale. Lo sanno bene nell’ex Unione sovietica, dove per decenni hanno subito bronzei busti di Lenin ad ogni angolo di strada. Lo sappiamo bene anche in Ticino, dove non c’è atrio di banca, studio medico o notarile e piazza di Comune in regime liberale che non vanti la sua bella colata bronzea firmata dal celebratissimo artista di regime Nag Arnoldi. Che ha trovato perfino ospitalità nello studio di una ministra del regime, tale Marina Masoni. Non stupisce quindi che il cancelliere di regime, certo Giampiero Gianella, abbia deciso di suo imperio che sia solo Nag a dover rappresentare il Ticino a San Pietroburgo per omaggiare l’architetto Trezzini. Una sua statua verrà poi donata alla città. Il tutto su autoproposta del geniale Nag, ben spalleggiata dall’esperto di regime Rudy Chiappini e dall’urbanista di regime Mario Botta. Esclusi tutti gli altri artisti ticinesi, che di regime non sono, ma degenerati forse sì. Ai pietroburghesi resta un amaro dubbio: valeva la pena tutta quella fatica per liberarci di Lenin, se in compenso ci rifilano ‘sto Nag? |